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18/07/2025 06:00:00

A Marsala nasce "MarOasi", il primo progetto di vera spiaggia inclusiva. Ecco cos'è

Nasce a Marsala MarOasi, una spiaggia che è un vero e proprio progetto. Si trova nei pressi di Marausa lido, in zona Birgi Sottana. Qui nasce non solo un posto di mare per persone con disabilità ma anche una bella sinergia tra associazioni e cittadini.

 

Il promotore di questo progetto è l’avvocato Salvatore Crimi, ha creato uno spazio senza limiti, senza barriere, dove l’incontro umano resta la prima antica regola per i rapporti veri. Qui c’è spazio per tutti, sono stati mesi di entusiasmo e di lavoro per la realizzazione di un chiosco, la piantumazione di alberi e l’installazione di  piattaforme in legno per facilitare l’accesso al mare a chi ha difficoltà.

 

MaOasi è inclusione, è abbraccio delle diversità, un luogo protetto e sereno dove l’obiettivo è l’inclusione attiva, non solo la tolleranza.

E’ una iniziativa privata che diventa esempio, nata dal basso, senza clamore, che oggi rappresenta un modello virtuoso di cittadinanza attiva e responsabilità sociale.  Il mare torna a essere un diritto di tutti, si tratta di una realtà che deve essere sostenuta e valorizzata, perché pubblico e privato possono e devono lavorare insieme. Marsala deve essere una città del mare aperta a tutti.

 

Del resto l’inclusione non dovrebbe essere l’eccezione ma la regola, se lo fanno i privati possono farlo anche le Istituzioni. Perché questi esempi vanno replicati fino a renderli una delle visioni della città. Si tratta di civiltà e modernità, di accoglienza. 

 

Un privato ha di fatto costruito inclusione vera, concreta, visibile. A dimostrazione che le parole sono belle ma i fatti ancora di più. Bisognerebbe solo ricordare che ogni barriera non abbattuta, comprese quelle culturali, è rinuncia alla responsabilità collettiva.

 

Marche, Veneto, Puglia, Emilia Romagna, Sardegna sono sono alcuni esempi di realtà in cui il Turismo è accessibile a tutti, con servizi certificati, con percorsi sensoriali, passerelle, sedie Job, ombrelloni riservati, docce accessibili, mappatura di spiagge accessibili, personale formato.

Dunque ben venga l’iniziativa privata di Crimi ma non può essere isolata, serve un sistema inclusivo pubblico-privato. Le associazioni vanno coinvolte per co-progettare servizi e spazi.