33° anniversario Strage di Via D'Amelio: le inziative in Sicilia e nel Trapanese
Il 19 luglio 1992, la mafia uccise Paolo Borsellino e i cinque agenti della sua scorta – Agostino Catalano, Emanuela Loi, Vincenzo Li Muli, Walter Eddie Cosina e Claudio Traina – in via D’Amelio, a Palermo. Trentatré anni dopo, il dolore si unisce a una profonda esigenza di verità e giustizia, in una città che non dimentica e che continua a interrogarsi.
In occasione di questo XXXIII anniversario, Palermo ospita una serie di iniziative pubbliche, promosse dal Movimento delle Agende Rosse in collaborazione con le realtà del territorio, come i ragazzi dei servizi VM-Casa di Paolo. Il programma, articolato in quattro giorni, si è snodato tra via D’Amelio, la Casa di Paolo e Villa Filippina, con eventi pensati per i cittadini e, in particolare, per le nuove generazioni. L’obiettivo, come spiegato da Daniele Giliberti, presidente di Vivi Sano Onlus, è quello di restituire memoria e consapevolezza a chi non ha vissuto direttamente quegli anni ma che ne eredita le conseguenze.
Uno dei momenti centrali è stato l’inaugurazione del nuovo centro sportivo Paolo e Rita Borsellino, corredato da un murale simbolico realizzato dall’artista Andrea Buglisi. L’opera è stata donata da Fiammetta Borsellino, figlia del magistrato assassinato, e vuole rappresentare un ponte tra memoria e futuro.
Oggi 19 luglio, come ogni anno, la commemorazione con un minuto di silenzio alle ore 16:58 – orario esatto dell’esplosione – davanti al luogo della strage. Presenti le autorità civili e militari, insieme ai familiari delle vittime e ad Antonio Vullo, unico agente sopravvissuto. Alla caserma Pietro Lungaro si è svolgerà anche una cerimonia solenne con la deposizione di una corona di fiori presso la lapide del reparto scorte.
Nel corso delle celebrazioni, sarà presentata anche la nuova edizione dell’“Agenda Rossa”, simbolo del Movimento fondato da Salvatore Borsellino, fratello del giudice, che continua instancabilmente a chiedere verità su ciò che accadde quel giorno, e sui tanti misteri ancora irrisolti.
Le iniziative non sono limitate al ricordo: numerosi sono stati i momenti di approfondimento, come quelli tenuti dal giornalista Pino Puglisi, e le tavole rotonde dedicate alla memoria delle vittime, all'impegno civile, e alla lotta alla criminalità organizzata.
Il messaggio di queste giornate: non basta ricordare, bisogna agire. E come ha sottolineato Salvatore Borsellino, “non ci sarà pace finché non ci sarà verità”. La strage di via D’Amelio resta una ferita aperta nella storia della Repubblica italiana, ma anche un motore di coscienza collettiva, di partecipazione civica e di impegno continuo nella lotta per una società più giusta. In Sicilia, sono diverse le iniziative organizzate in ricordo del magistrato, volte non solo alla commemorazione, ma anche alla riflessione civile e culturale.
Il grido di Manfredi Borsellino: "Mio padre fu tradito" Durante l’inaugurazione di un murale dedicato a Paolo Borsellino a Palermo, il figlio Manfredi ha lanciato un duro atto d’accusa: “Mio padre fu tradito, anche da chi gli era vicino”. Il suo intervento non è solo un omaggio alla memoria del magistrato ucciso in via D’Amelio, ma anche una denuncia contro la mancanza di verità e giustizia piena su quella strage. Parole cariche di amarezza che riaccendono l’attenzione sulle ombre che ancora avvolgono il 19 luglio 1992, una data simbolo di un sistema che, secondo Manfredi, ha lasciato solo il giudice nel momento più difficile. Sullo sfondo, resta il lavoro della Procura di Caltanissetta che, in anni di indagini, ha cercato di far luce sulle responsabilità occulte.
Massoneria, depistaggi e verità mancate Le indagini della procura di Caltanissetta hanno aperto uno scenario inquietante: dietro la strage di via D’Amelio ci sarebbe stato il coinvolgimento di soggetti esterni a Cosa Nostra, legati a logge massoniche deviate. Le parole del boss Riina — “i massoni volevano le stragi” — e le rivelazioni di pentiti come Ferrante rafforzano questa pista. Gli inquirenti ipotizzano un "concorso esterno" nella fase organizzativa delle stragi del ‘92, che avrebbe incluso imprenditori, mafiosi in contesti massonici, e soggetti dell’intelligence. Il quadro che emerge è quello di una trattativa tra apparati deviati e criminalità organizzata, finalizzata a colpire lo Stato per ottenerne benefici. Dopo oltre trent’anni, la verità giudiziaria si intreccia ancora con misteri e depistaggi mai del tutto chiariti.
Castelvetrano - In occasione della ricorrenza della Strage di via D’Amelio, l’Amministrazione comunale di Castelvetrano promuove un momento di commemorazione e riflessione martedì 22 luglio alle ore 21.00 presso il Baglio Florio, all’interno del Parco Archeologico di Selinunte.
Nel corso della serata sarà rappresentato il monologo teatrale “Sono Emanuela Loi”, scritto da Eleonora Lo Curto, diretto da Alessio Piazza e interpretato da Anna Clara Giampino. L’opera ripercorre la storia di Emanuela Loi, agente della scorta del giudice Paolo Borsellino, uccisa nell’attentato del 19 luglio 1992. Attraverso un racconto intimo e lontano dalle cronache ufficiali, lo spettacolo restituisce profondità umana alla figura di una giovane donna che ha pagato con la vita la scelta di servire lo Stato.
Con questa iniziativa, l’Amministrazione comunale rinnova il proprio impegno nel tenere viva la memoria di una delle pagine più tragiche della nostra storia recente, ricordando il sacrificio di chi ha lottato per la legalità con coraggio e dignità.
Le iniziative a Palermo e Trapani dell'ANM - A Palermo, due giorni fa, giovedì 17 luglio, si è tenuta nel piazzale del Palazzo di Giustizia la rappresentazione teatrale "I giorni di Giuda. Intervista marziana", scritta da Francesco Vitale e Manfredi Borsellino. Lo spettacolo – promosso dalla sezione palermitana dell’Associazione nazionale magistrati con la collaborazione di ordini professionali e della camera penale – ha messo in scena un’intervista immaginaria che il giornalista Vitale avrebbe voluto fare a Borsellino nei 57 giorni tra la strage di Capaci e quella di via D’Amelio. Le risposte sono affidate alla voce del figlio Manfredi, offrendo un ritratto umano e profondo del magistrato. Alla serata, aperta ai colleghi e accompagnatori, hanno partecipato anche autorità cittadine. L’Assostampa Sicilia, rappresentata dal segretario regionale Giuseppe Rizzuto, ha sottolineato l’importanza della collaborazione con l’ANM, in particolare nella gestione del Giardino della memoria di Ciaculli.
A Trapani, invece, l’iniziativa si svolgerà martedì 22 luglio alla Casina delle Palme. L’incontro, organizzato dalla sottosezione ANM di Trapani, vuole promuovere una memoria viva e consapevole. Protagonisti saranno i giornalisti Francesco La Licata e Roberto Leone, testimoni dell’epoca e profondi conoscitori della realtà mafiosa. Attraverso il loro racconto, si ripercorreranno la figura di Borsellino, l’amicizia con Falcone e le domande ancora aperte su quella tragica stagione. L’evento sarà arricchito dalla musica di Karpa Koi, mentre a moderare sarà Giancarlo Caruso, presidente della sottosezione ANM trapanese.
Le due iniziative condividono un obiettivo comune: ricordare Borsellino non solo come simbolo della lotta alla mafia, ma come uomo e cittadino, e farlo attraverso il linguaggio dell’arte, della testimonianza e dell’impegno civile.
“Da via D'Amelio la memoria si fa vita: dal sangue versato al sangue donato”. Sabato prossimo 19 luglio, per l’anniversario della strage dove persero la vita il giudice Paolo Borsellino e i ragazzi della sua scorta, per iniziativa della Direzione strategica dell’ASP Trapani, si potrà donare il sangue all’Unità operativa di Medicina Trasfusionale del presidio ospedaliero Sant’Antonio Abate, sita al piano terra, in quella dell’ospedale “Paolo Borsellino” di Marsala, nelle sezioni Avis e Fidas della provincia. Si tratta di una di tre
“Giornate per la donazione del sangue e del plasma” istituite con decreto del presidente della Regione Siciliana, in coincidenza con il 23 maggio, il 19 luglio e il 21 settembre, rispettivamente date degli omicidi dei giudici Falcone, Borsellino e Livatino, per la promozione della vita.
“Invito i nostri cittadini a donare – dice il Commissario straordinario dell’ASP Sabrina Pulvirenti – così che ogni goccia di sangue possa diventare un seme di legalità. Le carenze di plasma, inoltre, sono maggiori nei mesi estivi e il loro aiuto contribuirà a salvare delle vite”.
L’Open Day è riservato a chi è già stato donatore presso strutture dell’Azienda o delle associazioni, mentre chi non ha mai donato può fare la visita e gli esami come candidato donatore. Inoltre gli operatori saranno disponibili a fornire tutte le informazioni per il prelievo.
Alcamo -“Il messaggio di Paolo Borsellino e la sua eredità morale sono ancora oggi vivi dichiara il Sindaco Domenico Surdi e non dimenticare chi ha speso la propria vita in nome della legalità e della giustizia è un dovere per tutti sia amministratori che cittadini; continueremo a lavorare in nome della cultura delle regole, dell’integrità e della cittadinanza consapevole per trasmettere, soprattutto alle giovani generazioni, la cultura della prevenzione e del contrasto di qualunque forma di illegalità, di sopruso e sopraffazione”. Non ho tempo da perdere, devo lavorare, devo lavorare… E’ una corsa contro il tempo, per arrivare alla verità prima di essere fermato. (Paolo Borsellino 13 luglio 1992).
La Fondazione Teatro Massimo Commemora Paolo Borsellino e la sua scorta - Attraverso la bellezza e la potenza del Requiem tedesco di Johannes Brahms (Ein deutsches Requiem),sabato 19 luglioalle 21:00 la Fondazione Teatro Massimo di Palermo celebra la memoria del giudice Paolo Borsellino e degli uomini della sua scorta, AgostinoCatalano, Walter Eddie Cosina, Emanuela Loi, Vincenzo Li Muli e Claudio Traina, nel trentatreesimo anniversario della strage mafiosa di via D'Amelio in cui persero la vita.
“Il 19 luglio il Teatro Massimo si unisce al silenzio e alla memoria con la voce alta e profonda del Requiem tedesco di Johannes Brahms: un capolavoro che è insieme meditazione sul dolore e sulla speranza, riflessione musicale e civile, capace di far risuonare la forza morale, il coraggio civile e la tensione etica di chi ha scelto lo Stato, la legalità e la giustizia contro la violenza mafiosa» – dichiara il Sovrintendente della Fondazione Teatro Massimo, Marco Betta.IlRequiem tedesco, sarà presentatonel Teatro di Piazza Verdinella versione per Coro e pianoforte a quattro mani, con la direzione di Salvatore Punturo, Maestro del Coro del Teatro Massimo. Solisti il soprano Ginevra Gentile e il baritono Andrea Borghini. Ad accompagnarli al pianoforte i maestri Giuseppe Cinà e Matteo Londero.
Capolavoro di eccezionale modernità e umanità, il Requiem tedesco interpreta con grande efficacia il mondo e le incertezze dell’uomo contemporaneoe e invita alla riflessione sul significato della vita e della perdita. È stato concepito per le esecuzioni concertistiche più che liturgicheedè articolato in sette sezioni che prevedono in tutte l’intervento del Coro. I brani in tedesco, tratti dall'Antico e dal Nuovo Testamento, sono selezionati e cuciti per creare un discorso che parla dell’esistenza umana di fronte alla morte, intesa come trapasso a una vita migliore.
Marsala - Questa sera alle ore 20.00, alla terrazza del Baluardo Velasco nella via Bottino 1 a Marsala, nel trentatreesimo anniversario della strage mafiosa di via D'Amelio, dove persero la vita Il giudice Paolo Borsellino ed i poliziotti di scorta Emanuela Loi, Eddy Walter Cosina, Agostino Catalano, Vincenzo Li Muli, Claudio Traina, l'Associazione Nazionale Magistrati della sottosezione marsalese e la Libera Orchestra Popolare di Marsala organizzano un concerto alla memoria. Un piccolo segno per non dimenticare, un piccolo segno per rendere omaggio, un piccolo segno affinché rimanga vivo il ricordo di un sacrificio annunciato, consapevole, accettato. Trasmettere alle nuove generazioni è il minimo che possiamo fare. Con tutti i mezzi espressivi possibile e, quindi, anche con la musica.
Cisl Palermo - Trapani - “La memoria è fondamentale per costruire il futuro, il cambiamento parte da qui” “Oggi più che mai abbiamo bisogno di ricordare le azioni di chi aveva imparato ad amare Palermo, tanto da combattere contro Cosa Nostra rischiando tutto. Commemoriamo il giudice Paolo Borsellino e gli agenti della sua scorta perché la memoria è fondamentale per costruire il futuro”. Lo afferma la segretaria generale Cisl Palermo Trapani Federica Badami, in vista dell'anniversario della strage di via D’Amelio che ricorre sabato 19 luglio, in cui persero la vita il magistrato e gli agenti della scorta, Agostino Catalano, Emanuela Loi, Vincenzo Li Muli, Walter Eddie Cosina e Claudio Traina. “C’è bisogno di verità sulla strage, di giustizia, di diffondere fra i nostri giovani i valori e la cultura della legalità, del rispetto verso il prossimo, del sacrificio per il bene della propria città, che sta vivendo un momento molto preoccupante in cui l’illegalità diffusa sembra avere la meglio. Il cambiamento deve partire da qui. La lotta all’oppressione mafiosa deve vederci uniti perché solo così si possono eliminare i tanti ostacoli al rilancio della città” conclude Badami.
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