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19/07/2025 08:00:00

Frodi creditizie, Sicilia maglia nera del Sud: è la terza regione più colpita

Le frodi creditizie continuano a crescere e a rappresentare una minaccia concreta per cittadini e istituzioni finanziarie. A lanciare l’allarme è Gabriele Urzì, dirigente nazionale della Fabi e responsabile Salute e Sicurezza della Fabi Palermo, commentando i dati più recenti dell’Osservatorio Crif sulle frodi creditizie.

Nel 2024, in Italia sono stati rilevati quasi 31.000 casi di frodi basate sul furto di identità, con un danno medio superiore ai 4.800 euro e un impatto economico complessivo che sfiora i 150 milioni di euro. Numeri che raccontano una crescita costante del fenomeno, sia in termini di frequenza che di gravità.

 

Sicilia tra le regioni più colpite

Sul piano territoriale, la Sicilia si posiziona al terzo posto, con il 12,7% dei casi, preceduta soltanto da Lombardia (14,6%) e Campania (13%). Una posizione preoccupante che conferma la vulnerabilità dell’Isola rispetto a questo tipo di reati.

Il profilo della vittima tipica è chiaro: uomini (64,9%) tra i 41 e i 50 anni (22,1%), seguiti dalla fascia 31-40 anni (20,7%). In aumento anche i casi tra i 51-60enni (+2,2%), mentre diminuiscono leggermente quelli tra gli under 30 (-1,6%).

 

Meno frodi piccole, più quelle di medio importo

Secondo i dati, il valore medio delle frodi è cresciuto del 3,2% rispetto all’anno precedente. Diminuiscono significativamente i casi sotto i 1.500 euro (-30%), mentre aumentano le frodi tra i 1.500 e i 3.000 euro (+11,3%) e, soprattutto, quasi raddoppiano (+92,7%) i casi tra i 3.000 e i 5.000 euro. Si registra un lieve calo tra i 5.000 e i 10.000 euro (-6,2%), ma un netto aumento delle frodi oltre i 10.000 euro (+29,4%). Le truffe sopra i 20.000 euro, invece, risultano in calo (-12,1%).

 

Prestiti personali nel mirino

A essere maggiormente colpiti sono i prestiti finalizzati, che rappresentano il 34,4% dei casi, con un importo medio di circa 7.000 euro. Ma è nei prestiti personali che si registra l’aumento più significativo: +65,9%, con un valore medio di oltre 16.600 euro. Calano invece le frodi su carte di credito (-11,2%), mentre crescono quelle legate al “Buy Now, Pay Later”, trainate dalla crescita dell’e-commerce.

 

I consigli della Fabi: più prevenzione e tecnologia

Urzì sottolinea la necessità di intensificare le campagne di sensibilizzazione, per aiutare i cittadini a riconoscere le truffe e proteggere i propri dati. Fondamentale anche la formazione del personale bancario, chiamato a rilevare i segnali di allarme con maggiore tempestività.

Tra i consigli pratici rivolti agli utenti: utilizzare password complesse e diverse per ogni servizio, evitare l’uso di reti Wi-Fi pubbliche per operazioni bancarie, mantenere aggiornati antivirus e software, diffidare di email o chiamate sospette che chiedono dati personali o bancari.

 

Ma la sfida si gioca anche sul piano tecnologico: “Occorre investire in sistemi avanzati di prevenzione – conclude Urzì – come l’intelligenza artificiale, i big data analytics, i sistemi biometrici e il monitoraggio in tempo reale delle transazioni. Le frodi creditizie non sono più semplici truffe: sono diventate una vera e propria piaga sociale”.