L’approvazione da parte del Consiglio dei ministri del nuovo regime di fiscalità di sviluppo per la Sicilia viene accolta con entusiasmo da Confcommercio Sicilia, che definisce la misura come un “punto di svolta epocale” per l’Isola. Grazie al nuovo assetto fiscale, la Sicilia diventa la prima regione d’Italia ad adottare politiche fiscali attrattive, aprendo le porte a investitori internazionali, pensionati non residenti, imprenditori e cittadini europei ed extraeuropei.
Secondo Gianluca Manenti, presidente regionale di Confcommercio Sicilia, questa misura rappresenta un’opportunità unica, ma per coglierne a pieno i benefici è necessario un piano strategico e operativo che accompagni l’innovazione fiscale con interventi concreti. “Come organizzazione maggiormente rappresentativa nei settori del commercio, dei servizi, dei trasporti e del turismo – afferma Manenti – riteniamo urgente affiancare alla norma una serie di provvedimenti in grado di renderla davvero efficace”.
Tra le priorità indicate da Confcommercio Sicilia: Un piano regionale per attrarre investimenti, creare occupazione e semplificare l’accesso ai benefici per imprese e cittadini; Misure dedicate al turismo residenziale, per promuovere la Sicilia come meta di qualità e vantaggiosa per pensionati e professionisti europei;
- Azioni strutturali nel comparto dei trasporti, considerato l’elemento chiave per trasformare l’attrattività fiscale in sviluppo concreto.
L’associazione evidenzia come il nuovo regime possa generare un flusso significativo di nuovi residenti stranieri, a patto di potenziare le connessioni internazionali, con particolare attenzione a voli diretti da Regno Unito, Germania e Paesi scandinavi. Fondamentali saranno anche le sinergie pubblico-private per il marketing territoriale e un deciso miglioramento della mobilità terrestre e intermodale, tra porti, aeroporti e aree interne.
Confcommercio Sicilia si dice pronta a collaborare con la Regione Siciliana, il Governo nazionale e gli enti locali per la definizione di un Piano d’azione integrato, con l’obiettivo di fare dell’Isola un modello di rilancio per tutto il Mezzogiorno, basato su leva fiscale e infrastrutture moderne.
“Occorre però agire con tempestività e visione – conclude Manenti – questa norma offre alla Sicilia un’occasione irripetibile. Sprecarla con interventi scoordinati o senza una strategia chiara sarebbe un errore gravissimo”.