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20/07/2025 06:00:00

Antonio De Luca (M5S): "I meloniani monopolizzano da anni l'assessorato al turismo, basta"

Antonio De Luca è il capogruppo all’ARS del Movimento Cinque Stelle, al presidente della Regione viene chiesto di riferire in Aula, la seduta è fissata per il 22 luglio.

 

Onorevole De Luca, lo scandalo Amata-Galvagno sembra avere portata sempre più  grande. Le intercettazioni svelano un quadro soprattutto di opportunità politica. Il M5S ha chiesto le dimissioni ma Schifani ha rinnovato fiducia al suo assessore. Cosa farà adesso il Movimento?

 

  È evidente che il presidente  Schifani stia buttando la palla nel campo di Fratelli d'Italia per lasciare a loro la patata bollente. È comunque grave che l'assessora Amata stia ancora al suo posto non  a  solo a fronte di quello che sta venendo fuori ora e dell'inchiesta della magistratura, ma anche in  considerazione di tutti gli scandali di cui la corrente turistica di Fratelli d'Italia si è resa protagonista da tempo, e per i quali da anni chiediamo che il presidente venga a riferire in aula. Noi abbiamo  scritto una mozione di censura contro l'assessora  che faremo calendarizzare al più presto, specie se  dovesse arrivare la richiesta di rinvio a giudizio.

 

Lei si è fatto una idea di questa gestione politica di Fratelli d’Italia? Se mettiamo in fila gli scandali scoppiati è una emergenza politica, no?

Certo. Le gravi opache manovre che sembrano trasparire dalle intercettazioni riportate dai media, unitamente al mancato finanziamento della serie su Biagio Conte, non sono che le ultime  gocce che hanno fatto traboccare un vaso già colmo da tempo, cosa che da anni ci ha portato a  chiedere la convocazione di un'aula dedicata a questo argomento e a Schifani di togliere  l'assessorato al Turismo dalle mani di Fratelli d’Italia, che di questo fondamentale ramo dell'amministrazione regionale ha fatto una sorta di feudo. I meloniani  lo monopolizzano da due  legislature, con ben 4 assessori che si sono alternati e sempre con pessimi risultati. È ora di dire basta.

 

C’è il rischio concreto di ridicolizzare l’intero parlamento e di non avere più credibilità nei confronti dei cittadini?

Il rischio è più che concreto. Per questo non accettiamo che il presidente della Regione faccia  finta che non stia accadendo nulla. Deve venire in aula a riferire. I siciliani hanno bisogno di  spiegazioni e trasparenza.

 

Di fronte a queste questioni il M5S è pronto a costruire l’alternativa? Con chi dialogate?

Ogni giorno della legislatura lavoriamo per questo. La recente manifestazione contro il  disastro della sanità siciliana che ha portato in piazza M5S, Pd, Avs, Controcorrente, Psi, sindacati e migliaia di semplici cittadini arrivati da tutta la Sicilia, è un esempio concreto. Quella piazza è una prova  generale di dialogo con tutte le forze alternative a questo disastroso centrodestra,  e un  avviso di sfratto a Schifani che non può passare sotto silenzio. La gente protesta poco a voce alta, ma soffre molto in silenzio e noi abbiamo il dovere di raccogliere il loro grido di dolore e portarlo dentro le  Istituzioni, come cerchiamo di fare sempre, nell'ambito delle possibilità che il ruolo di opposizione

permette.  

 

Manovra da affrontare in ARS, dicono non ci siano mancette ma quali priorità per la

Sicilia?

Purtroppo le priorità per un'Isola sull'orlo del baratro sono tante, ma è evidente che il governo di Schifani non le vede o finge di non vederle. In testa rimane la Sanità, ormai allo sfascio, nonostante lo stoico impegno di medici, sanitari e parasanitari che fanno di tutto per tenere a galla una nave  palesemente alla deriva. Le liste d'attesa per visite ed esami, nonostante i continui annunci a vuoto  di Schifani,  restano lunghissime e i manager che sarebbero dovuti andare a casa se non le avessero azzerate,  come non hanno fatto, continuano a rimanere in sella, mentre sempre più cittadini

rinunciano a curarsi perché non economicamente in grado di poter ricorrere al privato a pagamento. Welfare, lavoro, siccità, incendi seguono a ruota nella scala delle emergenze.

 

 

Sanità, rete ospedaliera ancora non consegnata alla Sicilia, in affanno ci sono gli ospedali. Utenti con difficoltà di accesso alle cure. Il M5S ha una proposta?

La ricetta è semplice, ma inapplicabile finché a governarci ci saranno coloro che

dell'accaparramento delle poltrone hanno fatto il loro credo: la politica deve uscire dalla sanità. Le ingerenze dei politici nelle decisioni che contano e la loro folle lotta per lottizzare Asp, ospedali e  perfino l'ultimo dei servizi territoriali sono ormai inaccettabili. E la rete ospedaliera approntata dall'assessorato alla Sanità, non tanto per soddisfare i bisogni dei cittadini ma per andare incontro ai desiderata dei partiti, ne è la disastrosa conseguenza. La bozza di rete  trasmessa all'Ars è  inaccettabile: in commissione sanità faremo le barricate.