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22/07/2025 06:00:00

Carcere di Trapani nel degrado: “Celle forno, topi e psicofarmaci” e agenti allo stremo

Questi luoghi sono illegali” ha detto Marco Grimaldi, deputato di Alleanza Verdi Sinistra, all’uscita dal carcere Pietro Cerulli di Trapani, dove ieri ha effettuato una visita ispettiva a sorpresa insieme al segretario regionale di Sinistra Italiana Pierpaolo Montalto. L’iniziativa è arrivata dopo le denunce dei sindacati sugli agenti di polizia penitenziaria costretti a turni massacranti e le segnalazioni sul degrado igienico e strutturale. “Stiamo uscendo da un luogo tremendo, dove i 40 gradi che mandano in blackout l’intera struttura sono la prova di un sistema carcerario che vive nell’illegalità” ha detto Grimaldi, denunciando “macerie umane fatte da spazzatura buttata ovunque dai detenuti che alimenta colonie di topi e scarafaggi rendendo invivibile la vita qui dentro”.

Secondo il parlamentare “ci sono persone con gravi problemi psichiatrici e sanitari che non dovrebbero essere in carcere ma accolte in strutture adeguate per ricevere cure specifiche”. Le celle risultano anguste, con cinque persone per stanza, e “l’ora d’aria viene concessa tra le 13 e le 15 sotto il sole cocente, mettendo a rischio la vita dei detenuti”. La cronica carenza di personale costringe inoltre a servire la cena alle 15. Grimaldi ha definito inaccettabile “l’uso massiccio di psicofarmaci per sedare i detenuti in un sistema che non offre alcuna alternativa”.

Montalto ha confermato un quadro di degrado definendo il Pietro Cerulli “un non luogo dove la funzione rieducativa della pena salta completamente per aria e la Costituzione non esiste”. Il segretario regionale ha parlato di “immondizia nei cortili, tappeti di escrementi di topi e acqua sporca nelle celle che sembrano forni” aggiungendo che “abbiamo incontrato detenuti con gravi disturbi psichiatrici imbottiti di Rivotril e altri che da mesi chiedono la visita del Sert senza ricevere risposta”. Montalto ha parlato di una “catena di responsabilità enorme che va dal ministro Nordio al Dap fino alla procura regionale” e come sia “urgente attivare misure alternative alla detenzione soprattutto per chi ha commesso reati minori e riportare la legalità in questi luoghi”.

Sul fronte del personale il sindacato conferma le difficoltà. Santo Ciaramita della Confederazione Sindacati Penitenziari Consipe spiega “in parte quanto evidenziato è condivisibile, perché le persone con gravi problemi psichiatrici non dovrebbero trovarsi in carcere. Servono strutture adeguate, ma il degrado è anche autoindotto da chi getta rifiuti dalle finestre nonostante la raccolta differenziata”. Ciaramita denuncia “un sotto organico di almeno 80 unità più 20 agenti impegnati fuori dall’istituto con turni massacranti e giovani agenti che rinunciano dopo pochi mesi” e ricorda che “un solo agente si trova a sorvegliare tre piani con oltre 300 detenuti, una situazione che è un rischio costante”.

E avverte: “A Siracusa su 24 agenti, 12 hanno restituito il tesserino per lo stress e Trapani è paragonabile a Siracusa per condizioni e carichi di lavoro”. L’esponente sindacale sottolinea che “il carcere non può vivere solo di polizia penitenziaria, ma deve avere educatori, spazi di socialità e attività per reinserire le persone”.

Negli ultimi mesi ci sono stati diversi episodi di aggressione contro gli agenti, non ultima proprio ieri mattina, a conferma di un clima di tensione che coinvolge chi lavora e chi è detenuto. Ciaramita conclude “ogni giorno combattiamo tra il garantire l’ordine e il tendere una mano a chi ha problemi reali, ma senza risorse umane e supporto sociale la situazione resta esplosiva”.