Prende il via venerdì 25 luglio la quarta edizione del Segesta Teatro Festival, con la direzione artistica di Claudio Collovà.
Un mese di appuntamenti tra il Teatro Antico e il Tempio dorico, in un cartellone che intreccia musica, poesia e memoria, sotto il segno della parola e della sua forza evocativa.
Ad aprire il festival sarà Eugenio Finardi, con un concerto che segna i suoi cinquant’anni di carriera e celebra il recente riconoscimento come artista MEI dell’anno.
Un ritorno alla dimensione acustica e intima, in uno spazio sospeso nel tempo come quello del Teatro Antico, dove la voce e le parole possono vibrare libere nell’aria. Sabato 26 luglio alle 19.30 sarà la volta di Lino Musella, con L’ammore nun è ammore, recital teatrale tratto da trenta sonetti di William Shakespeare tradotti – o meglio, “traditi” – in lingua napoletana da Dario Jacobelli. Le musiche originali di Marco Vidino, tra corde e percussioni, accompagnano la voce e il corpo di Musella in scena. Il risultato è una recita dei sentimenti, in equilibrio tra ironia e malinconia, che mette in luce la natura contraddittoria dell’amore. “Shakespeare è il poeta degli opposti”, afferma Musella, “dei vuoti e delle negazioni. L’amore non è amore senza inganno. E il napoletano è la lingua giusta per dire tutto questo, una lingua che va ascoltata ad occhi chiusi”. Domenica 27 luglio, sempre alle 19.30, Laura Morante porta in scena Notte di sfolgorante tenebra, un monologo polifonico che attraversa i corpi e le voci di sei figure femminili delle tragedie greche: Clitemnestra, Elettra, Elena, Cassandra, Ecuba e Andromaca. Sono donne sopravvissute alla guerra, figlie e madri ferite, regine spogliate di ogni potere, testimoni di inganni, sacrifici e vendette. Le loro parole, tratte da Eschilo, Sofocle ed Euripide, vibrano sullo sfondo di un conflitto eterno, che continua a ripetersi nella storia. Le musiche di Bach, Ravel, Gliere e Haendel/Halvorsen, eseguite dal vivo da Davide Alogna al violino e Luca Provenzani al violoncello, accompagnano la narrazione in un crescendo emotivo. Laura Morante non giudica le sue protagoniste. Invita il pubblico a sospendere il giudizio e a lasciarsi trascinare dalla complessità delle loro passioni. Clitemnestra è carnefice o madre in lutto? Elena è responsabile della guerra o vittima degli dèi? Cassandra è pazza o lucida? E Andromaca, Ecuba, Elettra: ognuna porta su di sé i segni di un passato che non smette di bruciare. In scena si fa largo il dolore universale delle donne della guerra, in un racconto che attraversa i secoli e continua a interrogarci.
Il Segesta Teatro Festival, riconosciuto dalla Regione Siciliana tra le manifestazioni di alto valore turistico e culturale, è sostenuto dal MIC – Ministero della Cultura e promosso dal Parco Archeologico di Segesta. Il Parco ospita anche “Textere. Come fili nell’insieme”, progetto artistico di Silvia Scaringella curato da Luigi Biondo: cinque capitoli, cinque tappe di un’unica narrazione partecipata. L’ultimo, “I fili del sole”, si affianca ai precedenti “Texere”, “Pondus”, “Idrissa” e “La via sacra”. I biglietti per gli spettacoli sono disponibili sul sito ufficiale del festival (www.segestateatrofestival.com), al botteghino del Parco di Segesta, su Vivaticket e Coopculture. È valida la Carta del Docente.