«Noi a libro paga?» È scontro totale, l’opposizione querela Tranchida
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Lo scontro si fa durissimo. Alla raffica di accuse lanciate dal sindaco Tranchida dopo l’approvazione della delibera sul progetto Des_Teenazione, l’opposizione consiliare risponde con una nota unitaria, dai toni netti e con un messaggio preciso: «Trapani non merita tutto questo. E il sindaco dovrà risponderne».
Il documento porta la firma di tutti e dieci i consiglieri comunali di opposizione. Nessuna voce fuori dal coro, nessuna distinzione tra gruppi o partiti. Una presa di posizione compatta e trasversale, diffusa ufficialmente con preghiera di massima diffusione. Perché, si legge, «non si tratta solo di difendere i consiglieri attaccati, ma la dignità delle istituzioni cittadine».
Nel mirino, il post pubblicato da Tranchida sul sito ufficiale del Comune, in cui si parla di «opposizione dopata da effetti fumogeni» e «a libro paga del politico Antonini». Espressioni definite «volgari, diffamatorie e indegne del ruolo che ricopre», che per l’opposizione rappresentano il segno di «un evidente nervosismo e una totale perdita di lucidità».
«Parlare in questi termini di consiglieri liberamente eletti è una calunnia grave, per cui il sindaco verrà querelato», si legge nel documento. Ma non si tratta solo di difesa personale: il comunicato va oltre, e denuncia una crisi politica strutturale.
«Questa amministrazione si regge su equilibri fragili, compromessi opachi e una maggioranza che non riesce nemmeno a garantire il numero legale senza l’intervento dell’opposizione».
E ancora: «Quanto alla delibera da 2,8 milioni che noi stessi abbiamo votato, respingiamo al mittente ogni tentativo di strumentalizzazione. Non abbiamo mai ostacolato interventi per l’inclusione sociale».
Il bersaglio polemico è la narrazione del sindaco, che – secondo i dieci firmatari – continua a trasformare ogni atto amministrativo in una passerella personale, utilizzando «toni da capo fazione, non da primo cittadino».
«La città ha bisogno di verità, serietà e rispetto– si legge in chiusura- non di propaganda che nasconde l’assenza di trasparenza e il fallimento politico di chi governa».
Una replica che segna un punto fermo nel rapporto tra sindaco e minoranza: la rottura è ormai ufficiale, e la tregua – anche sui provvedimenti condivisi – sembra ormai un capitolo chiuso.
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