A Trapani ormai ogni atto amministrativo è il pretesto per un nuovo scontro politico, e l’ultimo caso ne è la conferma.
Tutto nasce da una notizia che dovrebbe far parlare solo in positivo: l’approvazione all’unanimità della delibera per il finanziamento della misura nazionale “Des_TeenAzione – Desideri in azione”, all’interno del PON Inclusione e Lotta alla Povertà 2021–2027. Un progetto che vale 2,8 milioni di euro e che prevede interventi strategici per il contrasto alla povertà educativa, il sostegno alle famiglie, la prevenzione dell’abbandono scolastico, con un'attenzione particolare ai ragazzi tra i 13 e i 21 anni.
Il sindaco Giacomo Tranchida, presidente del Distretto Socio Sanitario TP50 che coordina l’iniziativa, lo ha annunciato con toni trionfali:
“Trapani c’è e va avanti. Non è ostaggio di certi poteri, non è ricattabile e non si ferma!”
Ma subito dopo, le stoccate, durissime, rivolte all’opposizione e soprattutto a Valerio Antonini, definito esplicitamente “politico in evidente conflitto d’interessi”, con "consiglieri comunali a libro paga" e un’opposizione “dopata dagli effetti fumogeni”.
L’affondo del sindaco è pesante e insinua che la delibera – approvata con 12 voti della maggioranza e 8 dell’opposizione – sia passata nonostante un tentativo di sabotaggio da parte delle minoranze, che solo poche ore prima avevano fatto mancare il numero legale in aula.
La replica dell’opposizione: “Diffamazione, ci sarà querela”
L’opposizione consiliare non ci sta e replica con una nota durissima, annunciando azioni legali per le affermazioni del sindaco:
“Parlare di ‘opposizione dopata’ e ‘a libro paga di Antonini’ è una calunnia grave verso consiglieri comunali liberamente eletti. Per questo motivo Tranchida verrà querelato”.
L’accusa è chiara: il sindaco, dicono, usa il linguaggio da capofazione, getta fumo negli occhi dei cittadini, evita il confronto sui temi veri e strumentalizza ogni delibera trasformandola in passerella propagandistica.
“La città ha bisogno di rispetto, non di campagne diffamatorie – si legge nel comunicato –. Abbiamo votato la delibera per senso di responsabilità, non per sostenere un’amministrazione in crisi evidente”.
Antonini: “Caro Giacomino, ma che ti è preso?”
E come da copione, Valerio Antonini non si tira indietro. Affida la sua replica a un comunicato carico di pathos, affondi personali e stile oratorio da comizio:
“Ma che ti è preso? Hai qualche preoccupazione in più? Parli di libro paga, ma sei tu che venivi a casa di Antonini a tutte le ore a chiedere consigli… Eri sul mio libro paga anche tu?”
Antonini usa la prima, la seconda e la terza persona, nella confusione stilistica che ormai è il suo marchio, e si appella alla città:
“Mi attacchi, ma offendi anche la mia famiglia e tutti quelli che credono in me. Quelli che vedono in Valerio non un messia, ma uno che dà speranza e voglia di risveglio a Trapani”.
Un vero e proprio ritratto messianico dell’Antonini che ama Trapani, che si commuove per i quartieri poveri, che guida i giovani verso il futuro, tra uno yacht e un cappellino rosso.
Diretta dalla barca, attacco su Telesud: lo schema si ripete
Puntuale, nel pomeriggio, arriva anche la diretta social dalla barca. Tono grave, sfonrdo marino. Antonini attacca Tranchida, parlando di “odio” e “campagna denigratoria”, difendendo il suo impegno per la città e ribadendo la sua visione di Trapani come capitale del “Futuro”.
Nel frattempo, su Telesud, il suo direttore di fiducia – ormai pronto a tradurre ogni attacco politico in un servizio d’informazione ad personam – si occupa diligentemente di demolire il sindaco.
Una campagna permanente, tra tensioni e sceneggiate
In tutto questo, la città assiste. Con stanchezza crescente, ma anche con una certa dose di incredulità. Perché a Trapani, nel 2025, una misura per contrastare la dispersione scolastica diventa l’ennesimo terreno di scontro totale tra chi governa e chi vuole governare.
Tra un sindaco che alza i toni, un imprenditore-leader che risponde via mare, e un’opposizione che cerca di tenere insieme dignità istituzionale e diffide legali.
Tutto legittimo, per carità. Ma intanto, i ragazzi e le ragazze del progetto Des_TeenAzione aspettano di vedere concretamente i risultati. Sperando che tra uno scontro e l’altro, qualcuno si ricordi che Trapani è una città vera, e non solo una scenografia per lo storytelling permanente della politica-spettacolo.