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27/07/2025 06:00:00

San Vito lo Capo e la frana di Monte Monaco: quattro anni di incertezze

San Vito Lo Capo si trova a fare i conti con le drammatiche conseguenze di un disastro naturale che continua a pesare sulle spalle della comunità. Sono trascorsi oltre quattro anni dal crollo del costone roccioso di Monte Monaco, avvenuto il 21 marzo 2021, con una seconda frana a novembre dello stesso anno. Due eventi devastanti che hanno cambiato per sempre la vita di tre famiglie e di un intero paese.

 

 Un rischio costante

La situazione è tutt'altro che risolta: la Strada Provinciale 63 (SP 63), che collega San Vito lo Capo alla Riserva dello Zingaro, è l'unica arteria in grado di garantire l'accesso a una delle attrazioni turistiche più visitate della provincia di Trapani. Ogni giorno, residenti e turisti affrontano il rischio di ulteriori smottamenti: tre massi di considerevoli dimensioni, infatti, si trovano in equilibrio precario accanto all'area del distacco. Un pericolo che aumenta con l'arrivo delle piogge, rendendo la situazione ancora più critica.

 

Il finanziamento perduto

Nonostante i finanziamenti ottenuti dalla vecchia amministrazione comunale per la messa in sicurezza dell'area, i lavori non sono mai partiti. L'ex sindaco Peraino aveva avviato un progetto di messa in sicurezza che avrebbe dovuto incanalare fondi ministeriali per un importo di 550.000 euro. Tuttavia, il cambio di amministrazione nel maggio 2023 ha interrotto questo percorso, facendo decadere i finanziamenti.

 

 Vita sospesa

Oggi, i residenti che hanno vissuto la tragedia vivono in uno stato di ansia e impotenza. L’ombra di una nuova frana grava sulle loro esistenze, mentre il rischio di incendi, evidenziato dagli eventi estivi, complica ulteriormente il quadro.

 

Le famiglie coinvolte chiedono risposte chiare e azioni concrete. Perché la SP 63 rimane aperta nonostante i rischi evidenti? Perché i fondi per la messa in sicurezza sono stati trascurati? 

 

Serena Giacalone