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04/08/2025 06:00:00

 Il padre di una ragazza ferita nell'incidente di via Trapani: "Salvata dai medici di Marsala"

Dopo il grave incidente avvenuto a Marsala nella notte tra venerdì e sabato, in cui sono rimasti feriti sette giovani, arriva la testimonianza del padre di una delle ragazze coinvolte, attualmente ricoverata in coma farmacologico al Civico di Palermo. L’uomo smentisce alcune ricostruzioni circolate sul Pronto Soccorso di Marsala, dove sarebbero mancati medici e ambulanze, e ringrazia invece il personale sanitario per l’intervento tempestivo.


Di seguito, pubblichiamo integralmente la sua testimonianza.

 

Gent.mo Direttore di Tp24, 

formulo la presente per rappresentare, almeno questa volta, una realtà ben diversa sul Pronto Soccorso del nostro nosocomio.
Sono il padre della ragazza coinvolta nell’incidente avvenuto sabato scorso sulla Via Trapani ed in particolare di colei che ad oggi è, ahimè, in sala rianimazione ed in coma farmacologico al Civico di Palermo. Malgrado tale circostanza che imporrebbe una totale concentrazione sulla salute di mia figlia, non posso esimermi dal contestare le voci secondo le quali al momento dell’arrivo dei feriti, al Pronto Soccorso vi era soltanto un medico che con difficoltà riusciva a dare aiuto ai ragazzi giunti con le ambulanze. Allo stesso modo ho anche sentito che le ambulanze sono arrivate in ritardo quando in verità l’ultima (la terza in ordine di arrivo) era arrivata subito dopo il mio arrivo ma proveniva già da un altro servizio svolto nello stesso momento in cui avveniva il “disastro” che ha stravolto la mia quotidianità e la serenità dei miei familiari.


Per quanto mi riguarda, posso dire che mia figlia, ancorché a prima vista non presentasse alcuna lesione e/o ferita visibile anche se quasi priva di conoscenza, è stata portata insieme ad un altro ragazzo coinvolto nell’incidente a sottoporsi all’esame della TAC per valutare meglio eventuali traumi non visibili ad occhio nudo. Nella fase preliminare di accesso al P.S. vi era il medico di turno nonché un altro medico chirurgo (di nazionalità argentina – se non sbaglio) che si sono prodigati, insieme al personale infermieristico, per coinvolgere anche gli altri medici reperibili per acquisire i vari consulti tecnici e dare una adeguata assistenza ai pazienti. Dall’accesso al P.S. all’esame radiologico saranno passati circa 20 minuti - in questo periodo venivano effettuati gli interventi preliminari di rito (misurazione della pressione sanguigna, temperatura, flebo, ecc.) - e subito dopo l’esame diagnostico della TAC, verificata la gravità della situazione hanno preparato immediatamente mia figlia per la sala operatoria dove il chirurgo di turno, il Dott. Frazzetta, presente anche il medico argentino (di cui non conosco le generalità), mi ha rappresentato con grande professionalità e senso di umanità la gravità della situazione spiegandomi preliminarmente come si sarebbe svolto l’intervento (di asportazione della milza) e le successive fasi ossia mettere in sicurezza (stabilizzare) mia figlia per il successivo trasporto al Civico di Palermo in elisoccorso stante la gravità delle risultanze emerse dalla Tac. Da marsalese devo anche aggiungere che il reparto di rianimazione di Palermo ove mia figlia è arrivata intorno alle 12.30 dello scorso 2 Agosto, è sicuramente una eccellenza in ambito sanitario regionale ma è anche un reparto pieno di umanità e compassione per i pazienti ed i loro congiunti. Anche lì ho trovato vicinanza e cordialità da parte di tutto il personale medico e non solo.
 

Quanto sopra per dire che pur mantenendo altissima la concentrazione e la preoccupazione per lo stato di salute di mia figlia, ad oggi stabile ed in coma farmacologico, sento comunque il dovere di ringraziare tutto il personale del 118 coinvolto con le tre ambulanze intervenute, il personale medico di Marsala per quanto hanno saputo fare di fronte ad una tale emergenza ma anche tutti quelli che continuano quotidianamente a dimostrare solidarietà, vicinanza ed un affetto fuori dal comune e che ci conforta e supporta in questo triste momento.


Antonio Provenzano