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06/08/2025 10:19:00

“Mi hanno salvato la vita. Grazie ai medici dell’Ospedale di Marsala”

In un momento in cui spesso si parla degli ospedali soltanto per denunciare disservizi, ritardi o carenze, c’è anche chi, dopo aver vissuto un’esperienza drammatica, sceglie di raccontare una storia di buona sanità, vissuta sulla propria pelle. Lo fa con il cuore in mano, e con parole semplici ma piene di gratitudine.

È il caso di Antonella, che ha voluto inviare alla redazione di Tp24 il suo racconto. Un modo per dire “grazie” a chi, come scrive, “mi ha salvato la vita”.

«Ho avuto un forte mal di pancia che non passava. Alla fine ho chiamato l’ambulanza e sono stata portata al pronto soccorso. Da quel momento, mi sono sentita subito al sicuro. Mi hanno accolta con cura e attenzione. Dopo una notte e un giorno di accertamenti, i medici hanno capito che dovevo essere operata d’urgenza. Mi hanno spiegato tutto con chiarezza: era un intervento rischioso, ma ce l’avrebbero messa tutta per salvarmi».

Antonella racconta di essere entrata in sala operatoria spaventata e in lacrime, ma di aver trovato ad accoglierla «un’equipe di medici e infermieri straordinari, che mi hanno subito rassicurata. L’intervento è durato cinque ore, ed è andato bene grazie alla grande professionalità dei chirurghi. Non li ringrazierò mai abbastanza».

Dopo l’operazione, la paziente è rimasta ricoverata nel reparto di Chirurgia dell’ospedale "Paolo Borsellino" di Marsala, dove ha ricevuto assistenza costante.

«Mi hanno seguita 24 ore su 24, con gentilezza, educazione e competenza. Infermieri e OSS che, con il loro buon cuore, riescono a guarire anche chi è a terra, anche chi ha paura. Mi hanno aiutata a superare uno dei momenti più difficili della mia vita».

Un messaggio forte, quello della famiglia Cusenza, che non vuole solo ringraziare pubblicamente i sanitari, ma anche invitarci a cambiare prospettiva.

«L’ospedale di Marsala è un buon ospedale. Pulizia ottima, cibo buono, medici e infermieri preparati. Impariamo ad apprezzare quello che abbiamo. Non disprezziamo sempre, non diciamo il falso. È giusto riconoscere chi ogni giorno lavora per salvare vite. Con amore, con umanità».