Ogni anno a Santa Ninfa la Sagra della Salsiccia è evento che guarda a tutta la Sicilia, registrate oltre 60mila presenze in due giorni. E’ stata la 28°edizione quella del 2025, con 42 stand, aziende private che investono per far conoscere i prodotti santaninfesi.
In apertura di cerimonia il 9 agosto l’Amministrazione guidata dal sindaco Carlo Ferreri ha esposto la bandiera della Palestina e ha voluto, nel discorso iniziale, ricordare che non ci sono colori politici di fronte al massacro di bambini che sta accadendo, nessuno può girarsi dall’altra parte. E che la pace è un diritto di tutti.
La Sagra è stata realizzata senza impiegare nemmeno un solo euro del bilancio comunale ma con patrocinio dell’assessorato regionale al Turismo, del Libero Consorzio comunale di Trapani, Pro Loco, Rete museale e naturale belicina, Unione dei Comuni del Belìce. E poi ci sono stati gli imprenditori privati, che ogni anno decidono di esserci e di investire risorse in una manifestazione che fa da richiamo a tutta la Sicilia occidentale.
Un evento che si aggira come costo intorno ai 50mila euro, ma che rimette in circolo nel tessuto cittadino spesa economica. Non solo, quindi, momento di svago ma anche patrimonio culturale e sociale che contribuisce in modo significativo alla vitalità di un pezzo di provincia.
Una vetrina per i prodotti tipici del territorio, delle filiere locali ma questi appuntamenti sono anche occasioni di incontro e condivisione: cittadini, associazioni, produttori e artisti collaborano per dare vita a un evento che unisce e rafforza il senso di comunità.
Una sagra ben organizzata può essere un potente strumento di marketing territoriale. Attenzione a non confondere la sagra come un momento solo di folklore, sono molto di più: è momento di orgoglio civico e coesione, in cui cittadini, associazioni e istituzioni lavorano insieme per un obiettivo comune.
Santa Ninfa è un esempio di come un prodotto tipico possa diventare ambasciatore di cultura, turismo ed economia locale.