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17/08/2025 06:00:00

Palazzetto il Comune dice sì (per ora). Antonini replica con minacce e ultimatum

Il Comune di Trapani fa un passo avanti, ma Valerio Antonini non ci sta e alza di nuovo i toni. È questa, in sintesi, la fotografia dell’ennesima puntata della querelle infinita sul Palazzetto dello sport “Ettore Daidone”, ribattezzato PalaShark.

Con una nota ufficiale, l’amministrazione comunale guidata da Giacomo Tranchida ha confermato che la Trapani Shark potrà continuare a utilizzare l’impianto per la stagione 2025/2026, ribadendo “l’interesse generale della comunità” a garantire il regolare svolgimento del campionato di Serie A. Una sorta di via libera, dunque, in attesa che vengano risolte alcune questioni burocratiche: i canoni elettrici e idrici non ancora saldati (con tanto di conguaglio da definire) e altri adempimenti fiscali e tributari.

Insomma, la squadra gioca, ma qualcuno deve pagare i conti.

La reazione di Antonini

Il patron granata non ha gradito la precisazione del Comune. In un documento dai toni durissimi, Antonini parla di “tentativo di mettere in discussione una convenzione validissima” e respinge con forza l’ipotesi di una nuova gara pubblica. La trasformazione della società da SSD a Srl – sostiene – non fa decadere alcun titolo: “La giurisprudenza è chiara: si tratta di una mera continuità giuridica”.

Non solo. Antonini minaccia di individuare subito un palazzetto alternativo per far giocare la squadra e agita lo spettro del trasferimento definitivo: “Saremo costretti – scrive – a portare la Shark altrove”.

 

L’ultimatum sui social

Ma il vero colpo di scena è arrivato con l’ennesimo post sui social. Qui Antonini, che fa sempre un po' di confusione quando si parla di questioni giuridiche, parla di “tentata estorsione sulla bolletta della luce”, di “false promesse” del Comune sull’impianto di climatizzazione e di un “tentativo di rubare una concessione legittimamente ottenuta”.

Quindi l’ultimatum: tre giorni di tempo per ricevere scuse pubbliche e conferma della validità della convenzione. In caso contrario, annuncia Antonini, presenterà una raffica di denunce civili e penali alla Procura e firmerà un nuovo contratto con un altro Comune per giocare la Serie A fuori da Trapani.

Il paradosso trapanese

Dunque, mentre il Comune invita alla calma, a “non alimentare tensioni” e a “smorzare i toni”, Antonini alza la posta in gioco e parla di “vergogna per la città” e di “insulto personale”. Nel mezzo, come sempre, i tifosi, che rischiano di vedere la loro squadra senza casa, e un’intera comunità tenuta in ostaggio da una partita che ormai si gioca più nelle aule e nelle conferenze stampa che sul parquet.

Il 19 agosto si terrà il prossimo tavolo tecnico. In teoria per sciogliere i nodi, in pratica per aggiungere un nuovo capitolo a una saga che sembra destinata a non finire mai.

 

Trasformazione societaria e concessioni: cosa dice la legge, secondo Antonini

Il cuore della disputa riguarda la trasformazione della Trapani Shark da SSD (società sportiva dilettantistica) a Srl (società di capitali), avvenuta per iscriversi al campionato di Serie A.
Il Comune ha sollevato dubbi sull’efficacia della convenzione dopo questo passaggio, ma Antonini si appella a consolidati precedenti giurisprudenziali:

  • Consiglio di Stato, sez. V, 28 febbraio 2019: la trasformazione o fusione non estingue la società, ma rappresenta un’evoluzione del medesimo soggetto giuridico.
  • Consiglio di Stato, sez. IV, ord. 7 maggio 2019, n. 2928: confermato che la trasformazione lascia intatti i rapporti contrattuali in capo al concessionario.
  • ANAC, Nota interpretativa 23 novembre 2023: le modifiche soggettive dovute a trasformazioni societarie non costituiscono cessione del contratto, ma prosecuzione dello stesso, fermo restando il possesso dei requisiti.

Tradotto: la concessione non decade automaticamente per effetto della trasformazione societaria. Tuttavia, resta fermo il principio che il concessionario debba adempiere a tutti gli obblighi (pagamenti, manutenzione, utenze).
È proprio qui che si giocherà la prossima battaglia tra Antonini e il Comune: la continuità del titolo non significa “libertà dai doveri”.

 

Nel frattempo sulla vicenda interviene il Pd di Trapani con una nota: 

 

Abbiamo letto con attenzione la nota a firma del presidente di Sport Invest, e non possiamo non rammaricarci dei toni ed anche della mistificazione di alcuni fatti.

Eppure, la nota a firma del sindaco Tranchida è chiarissima: la stagione 2025/2026 potrà giocarsi nella nostra città e ciò nelle more che, entro il 31 ottobre 2025, si definiscano i rapporti - senza che il sindaco abbia già individuato soluzioni - proprio perché è corretto che a farlo siano i tecnici, anche munendosi di autorevoli pareri giuridici.

Tale impostazione è certamente rispettosa dell’interesse pubblico ed al contempo dell’interesse della società di programmare la sua attività sportiva e finanziaria. Ribadiamo con fermezza che serve tornare ad un dialogo serio e trasparente. 

Si abbia pertanto fiducia negli uffici comunali, che non sono di parte, e nei professionisti, i quali saranno garanti dell’interesse collettivo e della legittimità delle azioni e degli atti.  In gioco la squadra e la credibilità di una città, per cui la politica si impegna tutti i giorni. Si lavori per la comunità!

Non si faccia confusione: la gestione sportiva non ha nulla a che vedere con le prossime campagne elettorali. 

Il presidente Antonini parli, dunque, da legale rappresentante della società sportiva e non da attore politico, che cerca la spallata.   Occorre un confronto istituzionale, non palcoscenici politici da cui lanciare il movimento "Futuro" e sponsorizzare la propria candidatura.



Basket | 2025-12-07 21:13:00
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Vittoria importantissima per la Trapani Shark che espugna Treviso 89-82 al termine di una partita strana, a volte quasi surreale. Non tanto per l'andamento dell'incontro, quanto per lo striscione contro Antonini esposto dai tifosi e per la panchina...