All’aeroporto Vincenzo Florio di Trapani Birgi monta la protesta dei tassisti. La categoria lamenta condizioni di lavoro insostenibili e denuncia la decisione di Aigest, società di gestione dello scalo, di spostare gli stalli dalla zona coperta sotto la pensilina a un’area scoperta, con soli quattro posti disponibili.
“Abbiamo dichiarato lo stato di protesta e siamo pronti a un sit-in. Non possiamo restare in silenzio davanti a questa situazione”. Sono le parole di Roberto Castiglione, presidente di Uri Taxi, che parla a nome di tutte le altre sigle sindacali: Silt - presidente Cimino Giovanni, Uritaxi - presidente Gervasi Giuseppe, Federtaxi Cisal - presidente Domingo Eugenio. "Non vogliamo arrivarci, ma se non ci sarà un cambio di rotta saremo costretti. Il servizio taxi è indispensabile, tutti se ne accorgeranno quando mancherà".
Ore di attesa a vuoto e caldo insopportabile
I tassisti raccontano che il nuovo piano di viabilità ha reso impossibile lavorare dignitosamente. “Non è solo una questione nostra – sottolineano – ma anche dei passeggeri, costretti ad aspettare i taxi sotto 40 gradi. Le nostre macchine devono reggere tutta l’estate: non è corretto che rimangano ore sotto il sole”.
Il problema si amplifica con i tempi morti tra un volo e l’altro. “Ieri, ad esempio, dalle 11:40 a Torino il prossimo volo era alle 18:45. Questo significa restare bloccati in aeroporto ore e ore, senza nemmeno poter andare a pranzo a casa come facciamo in città. Lì sì che possiamo staccare tre ore e rientrare, a Birgi no, perché è a 20 chilometri”.
Solo quattro posti per 42 taxi
A Birgi sono in servizio 42 taxi: 24 di Trapani, 12 di Marsala e 6 di Erice che coprono Misiliscemi. “Non è pensabile che ci vengano concessi solo quattro stalli. Arrivano due aerei insieme e i passeggeri non trovano i taxi pronti. Noi dobbiamo correre per 200 metri in una corsia promiscua, tra macchine private e autobus, con litigi continui. A Palermo, per esempio, esiste una corsia riservata ai taxi, qui invece no”.
Il sospetto dei tassisti è che si tratti di una precisa scelta gestionale. “Loro hanno rifatto la segnaletica, spostato le insegne: non è una cosa provvisoria, è definitiva. Ci dicono che l’area sotto la pensilina serve al 118, ma l’ambulanza ha già i suoi spazi. La verità è che quando c’è stato il Google Camp l’anno scorso, hanno dato priorità ai NCC- Noleggio con conducente ndr.- con i pulmini neri. Ci hanno trattato come categoria di serie B”.
Un servizio indispensabile
“Non siamo pagati dall’Aigest per stare in aeroporto – proseguono – potremmo anche non andarci, ma sarebbe un disagio enorme per i passeggeri. Ecco perché abbiamo deciso di protestare: il servizio taxi è indispensabile”.
La richiesta è semplice: “Chiediamo la continuità della corsia riservata ai taxi, non quattro posti sotto il sole. Anche gli animali non vengono lasciati ore sotto 40 gradi: perché noi sì? Ho detto provocatoriamente al responsabile Ombra: voglio vedere se ad agosto vi si rompe l’aria condizionata in ufficio, se riuscite a lavorare. Non è la stessa cosa? Per noi sì”.
Sit-in e possibili scioperi
Un sit-in davanti all’aeroporto è già stato annunciato. "Abbiamo avviato le procedure in Questura. Il sit-in si farà se non arriveranno risposte. Non possiamo restare invisibili: il disagio non è solo nostro, ma anche dei passeggeri".
Dal confronto con ENAC e Aigest non sono arrivate aperture. “Ci hanno convocato più volte, ma alla fine prendono le decisioni che vogliono, senza tener conto delle nostre istanze. È solo per mettere a verbale che ci hanno ascoltati, ma in realtà non cambia nulla”.
I tassisti hanno già inviato lettere e documenti ufficiali, senza mai ricevere risposte concrete. “Abbiamo scritto a febbraio 2024 denunciando le condizioni disumane, ma non ci ha difeso nessuno. Adesso basta. Se non ci daranno soluzioni, il sit-in sarà inevitabile”.