Continua ad animare il dibattito cittadino il tema della sicurezza a Marsala, dopo l’ordinanza firmata dal sindaco Massimo Grillo che, tra le altre cose, vieta di sedersi in diverse zone della città. Un provvedimento che ha già sollevato perplessità giuridiche e politiche, e che ora viene messo ulteriormente in discussione da chi vive quotidianamente le strade.
A scrivere a Tp24 è Salvatore, che prende spunto proprio dalla chiusura ironica del nostro articolo del 9 dicembre — “Marsala voleva più sicurezza. Quello che ha ottenuto, per ora, è un divieto di sedersi” — per raccontare un episodio grave avvenuto lo stesso giorno in pieno centro.
Secondo quanto riferisce, nel tardo pomeriggio del 9 dicembre, intorno alle 18, nel centralissimo corso Calatafimi, nei pressi del distributore AP, due uomini avrebbero aggredito violentemente un loro connazionale, colpendolo ripetutamente e procurandogli ferite profonde al volto e una lesione al capo, sotto gli occhi di passanti e residenti. L’aggressione sarebbe cessata solo grazie all’intervento di un funzionario della Polizia di Stato e di un ufficiale superiore dei Carabinieri, entrambi in congedo, che hanno prestato soccorso alla vittima e allertato il 118. Sul posto sono poi arrivate due pattuglie dei Carabinieri e due volanti della Polizia.
Un episodio che, per il lettore, mette a nudo la distanza tra la sicurezza “percepita” e quella reale. Nel mirino anche l’enfasi posta dall’amministrazione sull’utilizzo dell’Autoscan da parte della Polizia municipale, strumento che consente la lettura automatica delle targhe. “Non serve a chi subisce violenze o aggressioni — scrive Salvatore — ma unicamente a rimpinguare le casse comunali”.
La critica si fa ancora più dura quando si entra nel merito dell’ordinanza anti-bivacco. Secondo il lettore, il provvedimento non solo non rappresenta un deterrente per chi commette reati, ma finisce per colpire situazioni socialmente innocue, come gli anziani che si ritrovano a Porta Mazara “per passare un’oretta insieme”, costringendo gli agenti della Polizia municipale a interventi che vengono vissuti come una mortificazione professionale.
Salvatore solleva anche un nodo pratico: le sanzioni amministrative elevate a soggetti senza reddito o senza fissa dimora, spesso extracomunitari, restano di fatto inesigibili, trasformandosi in “un foglio di carta” e in un ulteriore segnale di impotenza dello Stato sul territorio.
Da qui l’appello finale: meno ordinanze simboliche e più investimenti strutturali sulla sicurezza. Il lettore chiede che l’amministrazione comunale intercetti fondi nazionali ed europei per rafforzare davvero il controllo del territorio, assumendo nuovi agenti di Polizia municipale, dotandoli di adeguati dispositivi di protezione — giubbotti antitaglio, spray al peperoncino, taser — e alleggerendo così il carico che oggi grava quasi esclusivamente su Carabinieri e Polizia di Stato.
Il messaggio che emerge è netto: a Marsala, secondo chi scrive, non esistono più zone davvero sicure e gli episodi di violenza sarebbero ormai quotidiani. Una realtà che difficilmente può essere affrontata vietando di sedersi in piazza, ma che richiede scelte politiche più profonde, risorse e una visione complessiva della sicurezza urbana.
La situazione della sicurezza a Marsala negli ultimi mesi è segnata da un crescendo di episodi violenti nello spazio pubblico, percezione diffusa di insicurezza e risposta “securitaria” dell’amministrazione con ordinanze e controlli straordinari.
Fatti di cronaca recenti
Negli ultimi mesi si sono ripetute risse, aggressioni e episodi di violenza soprattutto tra centro storico, piazza Matteotti, e periferie. Tra i casi più gravi, le cronache riportano un accoltellamento in piazza da parte di un 23enne ai danni di un altro uomo dopo una lite, nonché risse degenerare al punto da richiedere l’intervento congiunto di più forze dell’ordine. Un clima di “disordine” notturno, con risse che le pattuglie presenti faticano a contenere e incendi dolosi ad attività commerciali in pieno centro.
Dichiarazioni e clima politico
Su questo sfondo, cresce un discorso pubblico che parla esplicitamente di “allarme sicurezza” e di città “senza freni”, con richiami alla perdita di controllo del territorio da parte delle istituzioni. L’amministrazione comunale, guidata dal sindaco Massimo Grillo, rivendica un approccio di “tutela della vivibilità, del decoro e della sicurezza urbana”, presentando i provvedimenti come risposta a richieste di tranquillità da parte di residenti e commercianti. Il messaggio veicolato anche nelle note ufficiali del Comune insiste sull’idea di spazi pubblici “ordinati, sicuri e pienamente fruibili”, come elemento essenziale della qualità della vita cittadina.
Provvedimenti adottati
Lo strumento principale è l’ordinanza “antibivacco” contingibile e urgente, firmata dal sindaco come Ufficiale di Governo, in vigore dall’8 dicembre 2025 all’8 gennaio 2026, che vieta stazionamenti in gruppi che ostacolino il transito e il consumo di alcol fuori dagli spazi autorizzati in specifiche aree della città. L’ordinanza è stata predisposta con il parere tecnico del comandante della Polizia Municipale Giuseppe D’Alessandro e trasmessa preventivamente al Prefetto di Trapani, con vigilanza affidata a Polizia Municipale e forze dell’ordine e previsione di sanzioni amministrative per i trasgressori. In parallelo, sono stati intensificati i servizi di controllo del territorio: in pochi giorni sono state identificate centinaia di persone, controllati decine di veicoli, elevati verbali e segnalate violazioni, in un quadro di rafforzamento del dispositivo di sicurezza urbana.