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17/08/2025 10:00:00

Il summit tra Trump e Putin? Dialogo riaperto, ma ancora poche certezze e tante bombe

 

La montagna ha partorito il topolino. Era abbastanza prevedibile, ma è necessario restare fiduciosi.

Ad Anchorage, in Alaska, nel giorno di Ferragosto si è svolto il summit sull’Ucraina tra Stati Uniti e Russia. Dopo tre ore di colloquio, Trump e Putin si sono presentati in sala stampa per rilasciare brevi dichiarazioni.

Lo zar ha esordito così:
 

«È bello vederti vicino, vivo e vegeto. Ci separano solo alcune decine di chilometri, lo stretto di Bering. C’è condivisione culturale, molti toponimi comuni. Il passato, che ci ha visti uniti contro un nemico comune, può unirci anche nel presente, anche se devo dire onestamente che le nostre relazioni bilaterali hanno toccato il punto più basso dai tempi della Guerra Fredda. Era necessario riprendere il dialogo e il presidente Trump ha lavorato duramente perché ciò accadesse.

Un argomento del colloquio ha riguardato la situazione in Ucraina che noi, potrà sembrare strano, consideriamo come un fratello. Quella in corso è una tragedia. Per trovare un equilibrio bisogna rimuovere le cause e arrivare a una nuova sicurezza in Europa. Ma oggi, oltre all’Ucraina, si è parlato anche di rapporti commerciali».

È poi toccato a Trump:
 

«Non c’è un accordo, fino a quando non c’è un accordo. Ringrazio Vladimir, ma devo avvisare la Nato e altri leader, compreso Zelensky, di quanto discusso. Su molti temi si è raggiunta un’intesa, su altri, come quello più importante, sarà necessario riparlarne».

Alla chiusura dell’incontro, Putin ha affermato:
«La prossima volta ci incontreremo a Mosca».
Pronta la replica di Trump: «È un’idea, ci devo pensare».

 

Non è stato possibile per la stampa porre domande: si è trattato soltanto di due dichiarazioni ufficiali. Trump aveva anticipato che avrebbe considerato proficuo l’incontro solo se fosse stata raggiunta una tregua. La percezione generale è che sia stato avviato un processo, ma — come confermato da Putin — gran parte della discussione si è concentrata su commercio, investimenti, ricerca digitale e spaziale e persino su una possibile partnership nell’Artico.

In attesa di sviluppi concreti, si può affermare che non sono mancati gli elogi reciproci, a tratti persino zuccherosi. Nel frattempo, però, i dintorni di Kiev continuano a essere bombardati, seminando morte.

 

Vittorio Alfieri