A Palermo come nel resto d’Italia, trovare una stanza a prezzi sostenibili è sempre più difficile per gli studenti universitari. L’ultimo rapporto di Immobiliare.it Insights, in collaborazione con HousingAnywhere, certifica un caro-affitti ormai insostenibile: in media, in Italia, una stanza singola è passata da 461 a 613 euro al mese in un anno, con un aumento record di 152 euro.
A Palermo la situazione sembra meno drammatica, ma solo in apparenza: il costo medio di una singola è di 278 euro mensili, in lieve calo rispetto ai 282 euro dello scorso anno. Eppure l’offerta è aumentata del 37% e la domanda continua a salire (+19%), segno di un mercato sempre più instabile e dominato dalla speculazione.
A denunciarlo è l’Unione degli Universitari (UDU) di Palermo:
“Il Governo ha scelto di destinare i fondi del PNRR a studentati privati di lusso, inaccessibili per la maggior parte degli studenti – sottolinea Giovanna Billitteri, coordinatrice dell’UDU Palermo – mentre a Palermo e in tutta la Sicilia cresce la difficoltà di trovare un alloggio a prezzi sostenibili. Studiare non può diventare un lusso: servono politiche pubbliche e un piano di edilizia residenziale universitaria.”
Anche l’ERSU viene chiamato in causa:
“Gli enti per il diritto allo studio dovrebbero essere il primo presidio per garantire un accesso equo all’università – dichiara Irene Ferrara, consigliera d’amministrazione dell’Ersu Palermo – ma i dati ci mostrano una realtà diversa: posti letto pubblici insufficienti e studenti costretti a rivolgersi al mercato privato, dove i prezzi sono sempre più condizionati dalla speculazione. È indispensabile investire in residenze universitarie pubbliche e introdurre misure di calmieramento dei canoni.”
Il problema, però, non riguarda solo Palermo. Milano (732 euro), Bologna (632), Firenze (606) e Roma (575) guidano la classifica dei costi più alti. Una vera emergenza abitativa, che tocca ormai tutto il Paese.
“L’assenza di un piano nazionale per il diritto all’abitare si traduce in precarietà e disuguaglianze – conclude Francesco Cerami, consigliere nazionale degli studenti universitari –. Servono interventi immediati: un piano straordinario di edilizia universitaria, controlli efficaci sugli affitti e un utilizzo trasparente dei fondi pubblici, che devono andare a beneficio degli studenti e non a generare profitti per pochi.”
L’UDU Palermo ribadisce la necessità urgente di un intervento strutturale: nuove residenze pubbliche, affitti calmierati, lotta alla speculazione. Senza un cambiamento, sempre più studenti saranno costretti a rinunciare all’università. E con loro, anche il futuro della Sicilia.