Ryanair torna sotto i riflettori – e non per le offerte. La compagnia aerea low cost più grande d’Europa è stata sanzionata nuovamente dall’Autorità garante della concorrenza e del mercato (Agcm) con una multa da 1,34 milioni di euro. Il motivo? Informazioni incomplete e fuorvianti nell’ambito di un’indagine per abuso di posizione dominante.
L’accusa dell’Antitrust
Secondo l’Antitrust, Ryanair avrebbe ostacolato la concorrenza, limitando l’accesso alle proprie tariffe da parte delle agenzie di viaggio online e spingendo i passeggeri a prenotare esclusivamente tramite i canali diretti della compagnia, come sito web e app. Un comportamento che avrebbe ridotto la trasparenza dei prezzi e limitato la possibilità di confronto tra le offerte.
La strategia, secondo l’Autorità, avrebbe inciso negativamente non solo sul mercato dei voli, ma anche su settori collegati come hotel, noleggi auto e pacchetti vacanza. Un modello che riduce la libertà di scelta dei passeggeri, rafforzando la posizione dominante della compagnia irlandese.
A peggiorare le cose, secondo l’Agcm, ci sarebbe stata anche una mancata collaborazione durante le indagini: Ryanair non avrebbe fornito la documentazione richiesta, rallentando l’iter dell’inchiesta.
La replica di Ryanair
La risposta della compagnia non si è fatta attendere. In un comunicato ufficiale, Ryanair ha definito la sanzione “infondata e destinata a essere annullata in tribunale”, annunciando il ricorso contro la decisione dell’Antitrust.
Secondo la compagnia, il procedimento era “fallimentare in partenza” e durante le ispezioni – come quella avvenuta negli uffici di Dublino a marzo 2024 – gli investigatori si sarebbero concentrati più sul fotografare l’area relax aziendale che su documenti rilevanti.
La compagnia ha anche ricordato che la Corte d’Appello di Milano, nel gennaio 2024, aveva giudicato il modello distributivo diretto di Ryanair come “indubbiamente vantaggioso per i consumatori”, respingendo le critiche al sistema di prenotazione interno.
I precedenti
Non è la prima volta che Ryanair finisce nel mirino dell’Antitrust. In passato, la compagnia è stata più volte sanzionata per pratiche commerciali scorrette, come le commissioni extra su bagagli e posti a sedere, o per pubblicità poco trasparenti.
Il nuovo capitolo dello scontro tra Ryanair e le autorità italiane riaccende il dibattito sull’equilibrio tra libertà d’impresa e tutela dei consumatori, in un mercato del trasporto aereo sempre più concentrato.