Trapani. Nasce "Futuro". Dalla curva al comizio, Antonini si fa politico
Dall’800 a Valerio Antonini, è questa la parabola di Trapani, ed è così che l’imprenditore romano ha aperto il suo intervento ieri presentando il suo movimento “Futuro”.
Sa che ci sono poche risorse economiche in città, ma ci vuole mettere la faccia: dopo lo sport c’è la politica. Con accordi finanziari con un sistema di partenariato, si va oltre il pubblico ma si scelgono privati con fondi di investimento internazionali. Investitori che non sono benefattori ma che possano a loro volta trarre profitto: “Oggi vi do una grande notizia, c’è il nome di Trapani sulla bocca di tutti, anche grazie al Trapani Shark”. Antonini che guarda oltre oceano non solo per ispirarsi a Trump e ai suoi cappellini, dice che è stato a New York a presentare una serie di progettazioni: è l’ultima chiamata per Trapani, l’ultima possibilità - dice Antonini - che Trapani possa vedere la luce. E’ pronto a fare la storia politica della città.
A dirlo però dovranno poi essere i trapanesi al momento del voto. Non si contavano un migliaio di persone ieri ma circa 500 presenze, con appassionati del mondo dello sport, curiosi e cittadini. E ovviamente gli addetti ai lavori della stampa.
Antonini: pubblico e privato sempre insieme Ha pensato ad un certo punto di andare via per questioni legate allo sport: “Mi sarei aspettato un trattamento diverso”, si riferisce al sindaco Giacomo Tranchida e alla sua Amministrazione. “Oggi cominciamo a fare e a far fare a tutti quelli che vogliono fare”, il richiamo ai giovani, a quelli che sono andati via per lavoro e per studio. Il privato non può essere un problema ma è la soluzione, ha detto chiaro: “Il mio movimento farà interazione tra pubblico e privato”. L’imprenditore prevede la creazione di un hub di 15 persone divisi in tre fasce: 5 esperti nazionali delle varie Università, con diverse esperienze per il recepimento delle risorse finanziarie; 5 esperti internazionali per i progetti che saranno finanziati da imprenditori esteri; 5 giovani tra neo laureati trapanesi che verranno fatti rientrare. Curriculum alla mano e pronti a inviarli ad Antonini. Nei prossimi mesi il tavolo tecnico lavorerà alle idee del movimento legandole allo sviluppo del territorio, la prima voce è quella del Turismo e dei servizi legati al settore, quindi l’acqua. Il progetto prevede investimenti pubblici e privati per il rifacimento della rete idrica, ci vorranno i tempi tecnici e darà risposte al territorio. Antonini è chiaro: l’Amministrazione non ha fatto abbastanza per risolvere le criticità: “Il Comune non ha alcun progetto e nessuna via d’uscita se non quella di litigare con Misiliscemi”. Sulla nascita del nuovo Comune Antonini dà la colpa a Giacomo Tranchida che avrebbe permesso la divisione senza fare nulla. In verità ci fu un referendum voluto dai cittadini di quella frazione, una scelta non condivisibile ma democratica. Tranchida non avrebbe potuto impedire l’esercizio del voto. Quello che Antonini dimentica è una questione che non è robetta: il conflitto di interesse tra chi fa l’imprenditore, governa il mondo dello sport e ha pure una tv a suo servizio. Non sarà Berlusconi ma comunque in un territorio come Trapani questo fa la differenza e crea un conflitto enorme di interessi. Così come la commistione tra pubblico e privato non è di facile attuazione per la normativa italiana piuttosto stringente e vincolante.
Affondo contro Airgest L’aeroporto non ha uno sviluppo e una strategia chiara: “Airgest considera turisti pure quelli che tornano e ripartono per cose di famiglia. Qui la ricchezza al territorio non la porta nessuno, la maggior parte dei voli sono Ryanair. Non c’è una gestione turistica reale”. Antonini rileva alcune mancanze: non ci sono ristoranti stellati. L’affermazione non risulta veritiera, c’è un solo ristorante in tutta la provincia e si trova proprio a Trapani che ha una stella Michelin. Ed è critico anche su chi gestisce il Distretto turistico, non c’è un programma-dice- né un servizio fruibile a tutti.
Trapani senza decoro: progetto per lo smaltimento La città è sporca, non c’è decoro, non c’è una raccolta adeguata, lo dice chiaro durante il suo intervento Antonini, che rilancia con un progetto da affidare ai privati per assenza di risorse comunali: “Bisogna rendersi conto che dove il Comune non riesce va coinvolto il settore privato per migliorare il territorio nel rispetto delle norme”. Nuovo look anche per il litorale di Trapani, con lidi balneari che devono restare con struttura anche in inverno, verranno affidati con bando pubblico e con un progetto chiaro. Si va oltre insomma la gestione di Tranchida e di Lele Barbara, citati più volti da Antonini. Ed è proprio Barbara che aveva abbracciato l’imprenditore come il salvatore della città. Sono andati a braccetto fino a ieri, oggi il rapporto è quasi a carte bollate.
Wi-fi per tutti e impiantistica sportiva Potrebbe essere il cavallo di battaglia: rete gratis per tutti, per evitare limitazioni ai servizi e l’accesso ai canali di comunicazione. Non ci sono impianti a Trapani per fare allenare le squadre, che sono costretti ad andare in altre realtà italiane: “Ci sono diversi imprenditori che possono venire ad investire”. Questo però Antonini lo sapeva prima ancora di arrivare a Trapani: le condizioni degli impianti sono note a tutti, in qualunque città della provincia.
Area metropolitana, via alla grande città Stop a Erice e Trapani come città divise, sì a un’ unica area metropolitana, quindi un referendum per unificare le due realtà dando vita alla grande città: “Meno costi, più introiti reinvestiti sul territorio. Ho trovato il sistema per farlo”. Questa è idea di vecchia data, per primo ne parlò il senatore Tonino d’Alì, che capì che le due realtà non potevano più stare divise in due Comune ma addirittura nel progetto iniziale vi rientrava pure Paceco. Ma Antonini ha pure un progetto per l’Università di Trapani che dovrà occuparsi di bio tecnologie marine con un corso di studi dedicato.
Gli altri interventi Antonella Granello è la suocera di Valerio Antonini, è stata sempre molto impegnata nel sociale, ha esordito dicendo: “Io sono una di voi. Sono sempre me stessa. Dallo sport è nata una grande idea. Noi con questo movimento vogliamo creare una reazione, non ci dobbiamo accontentare. Futuro è un nuovo partito libero con l’obiettivo di creare ampia partecipazione. Urge un cambiamento”. Il generale Geremia Guercia è uno dei soci fondatori del movimento, è il tesoriere, ha parlato di valori della terra e del territorio: “Il valore del dovere è quello che rappresenta la legalità. Ho visto da vicino come sia importante difendere le Istituzioni e i cittadini onesti. Tutelarli dai soprusi. Non basta controllare ma costruire, non basta denunciare ma proporre, non basta avere regole ma avere una visione. Ho aderito al progetto perché Antonini ha una visione”.
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