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25/08/2025 06:00:00

L’estate 2025 allo Stagnone di Marsala: ormai accade di tutto e l'antropizzazione continua

 Lo Stagnone di Marsala, una delle lagune più preziose del Mediterraneo e area protetta come Riserva Naturale Orientata, SIC e ZPS, è oggi al centro di una trasformazione molto preoccupante per il suo futuro. Quella che dovrebbe essere un’oasi di biodiversità è diventata il palcoscenico di una “estate senza regole”, tra sport estremi, chioschi, eventi musicali e attività che poco hanno a che fare con la tutela ambientale. ciò che abbiamo visto. L'estate 2025 conferma una realtà sempre più difficile per la Riserva, con un ecosistema in sofferenza. La domanda è inevitabile: fino a che punto lo Stagnone può resistere a questa pressione antropica?

 

 

 

 

Kite, musica e fuochi d’artificio: lo Stagnone trasformato in discoteca a cielo aperto

Il kite surf è da anni l’attività simbolo dello Stagnone. Tuttavia, nel 2025 la situazione appare fuori controllo: vele ovunque, corridoi di lancio ignorati, zone interdette occupate senza alcun rispetto per le regole.

Alla pressione dello sport si aggiunge la movida notturna. Chioschi che diffondonoE poi ci sono i fuochi d’artificio. Quasi ogni sera, spettacoli pirotecnici illuminano il cielo dello Stagnone, in piena contraddizione con le norme di tutela ambientale. Un evento diventato routine, ma che rappresenta il simbolo di ciò che non dovrebbe accadere in un’area protetta.

 

 

 

La “chioschizzazione” continua

Negli ultimi tempi si è assistito a una vera e propria corsa ai chioschi: decine di nuove autorizzazioni concesse, altre in fase di valutazione, cantieri aperti anche in piena estate. Si realizzano viali in tufo, pedane permanenti, nonostante i regolamenti parlino chiaro: strutture smontabili e limitate nello spazio e nel tempo. Tra l'altro prima della bella stagione sono state diverse le valutazioni di diniego di mantenimento da parte della Soprintendenza dei beni culturali per diversi chioschi sorti allo Stagnone, visto che non avevano smontato ad ottobre e dunque non rispettato la regola prevista dal piano Paesaggistico degli ambiti 2 e 3 ricadenti nella provincia di Trapani. Fatto sta che alcuni chioschi nonostante avessero il diniego sono aperti. Avranno fatto ricorso e lo hanno vinto? La “chioschizzazione” dello Stagnone sta cambiando il paesaggio, creando un parco divertimenti a cielo aperto. Un processo che qualcuno difende come sviluppo economico e turistico, ma che molti ambientalisti ed esperti definiscono come una lenta erosione della natura.

 

 

Barche a motore e abusivismo

Un altro fronte critico è quello delle barche. Nonostante le operazioni di bonifica avviate negli anni passati, nel 2025 si contano centinaia di natanti, molti dei quali con motori tradizionali, vietati e ben lontani dalle soluzioni ecologiche permesse

Lo stesso vale per gli abusivi a San Teodoro: venditori che dovrebbero fermarsi solo poche ore, ma che in realtà si piazzano stabilmente con dei furgoni per noleggiare ombrelloni, sdraio e perfino basi in cemento lasciate in spiaggia. Ombrelloni e sdraio che addirittura come mostra la foto, qui a lato, vengono piazzati in mare e non sulla spiaggia. E poi ci sono le case abusive. Alcune, già acquisite al patrimonio comunale e destinate all’abbattimento, continuano a essere utilizzate e, in alcuni casi, addirittura abitate. Il Comune di Marsala ha le chiavi,  dovrebbe demolirle, ma finora nessuno lo ha fatto.

 

Arriva il parapendio a motore

Non bastasse l’invasione dei kite, nell’estate 2025 è comparsa anche una nuova attività: il parapendio a motore. Una pratica espressamente vietata dal regolamento della Riserva del 2000, ma che viene esercitata comunque, sorvolando zone delicate come la Salina Genna. Il rumore dei motori e la vicinanza ai nidi rischiano di spaventare e allontanare specie rare di uccelli, già messe a dura prova dall’inquinamento acustico e dalla perdita di habitat.

 

 

Stagnone Fest: cultura o spettacolarizzazione?

Quest’anno si è svolta anche la prima edizione dello Stagnone Fest, patrocinata dal Comune di Marsala con la richiesta da parte degli organizzatori di un contributo economico di 15mila euro a fronte di una spesa totale di 19mila. L’evento ha visto la partecipazione di cantine vitivinicole e spettacoli musicali e altro. C'erano tutte le autorizzazioni ma bisogna evidenziare che il palco era montato a pochi centimetri dalla Zona A della Riserva, quella a massima protezione. Un segnale preoccupante: la linea tra promozione culturale e spettacolarizzazione di un’area fragile si fa sempre più sottile.

 

Pista ciclabile disastrosa e Cavalli in mare

tanti coloro che ci vanno addirittura con le auto e in controsenso, questo spiega come mai è quasi completamente saltato il cordolo giallo. C’è poi

 

Le zattere rudimentali per l’aperitivo…

 Le zattere per l’aperitivo allo Stagnone tornano a far discutere. Lo scorso anno, dopo un articolo di tp24 e l’intervento della Guardia Costiera di Marsala, erano state sequestrate perché ritenute pericolose: strutture rudimentali, costruite in legno e con materiali non idonei, giudicate rischiose per la pubblica incolumità e per la sicurezza della balneazione. Al titolare era stato contestato anche il reato di occupazione abusiva del demanio marittimo e l’impiego di galleggianti non autorizzati alla navigazione. Nonostante ciò, per la stagione 2025 le zattere non solo sono riapparse, ma risultano addirittura aumentate di numero, passando da due a tre. Le foto che potete vedere qui a lato e sotto mostrano come le piattaforme siano del tutto simili a quelle sequestrate l’anno precedente, alimentando dubbi sul fatto che l’attività sia stata effettivamente regolarizzata. L’impressione, quindi, è quella di un’area che, invece di essere valorizzata, venga lasciata a forme di utilizzo discutibili e non compatibili con la tutela del paesaggio. Intanto, accanto alle zattere è comparso un cartellone pubblicitario che promuove il servizio di noleggio con tariffe precise: 10 euro dalle 9 alle 14, 20 euro dalle 14 alle 19 e 30 euro dalle 19 a mezzanotte.

 

 

 

 

Camper selvaggi

Altro problema che interessa lo Stagnone è quello dei camper in sosta selvaggia: molti mezzi, infatti, stazionano in aree non autorizzate, spesso a ridosso della laguna o lungo la pista ciclabile, come mostrano alcune foto. Questa pratica, oltre a rappresentare un’irregolarità, contribuisce al degrado della zona, ostacola la fruizione degli spazi pubblici e rischia di compromettere ulteriormente la Riserva. 

 

 

 

 

Il futuro dello Stagnone

Il rischio più grande, oltre quello che accade ogni giorno, è la direzione che la politica sembra voler prendere. Nella riunione di Birgi sul piano dello Stagnone, si è parlato di una sorta “sanatoria” delle attività sorte nel tempo, che di fatto legittimerebbe quanto avvenuto in maniera irregolare. La riperimetrazione della Riserva, avviata negli anni Novanta dall’allora assessore regionale Bartolo Pellegrino, continua a causare effetti diretti sulle possibilità di edificazione e uso del territorio.

 

Quale destino per la laguna di Marsala?

Lo Stagnone è un ecosistema unico, un patrimonio naturalistico e culturale che ha resistito per secoli. Oggi però si trova davanti a una sfida senza precedenti: resistere alla pressione antropica o cedere definitivamente a un modello di sfruttamento turistico senza regole.

C’è chi sostiene che chi si oppone a questa deriva voglia “il deserto”, ma la verità è che una Riserva Naturale non può trasformarsi in luna park e perdere la sua identità.

Qui è assolutamente necessario una svolta e una decisione per il futuro: lo Stagnone deve diventare simbolo di uno sviluppo incontrollato o finalmente si decide a  proteggere davvero la Riserva?