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25/08/2025 06:00:00

Trapani Shark. Solo in 7 al raduno e il caso Notae. La nuova stagione inizia in salita

”I magnifici 7”. Non è solo il titolo di un film, ma il numero dei giocatori che hanno risposto al primo contrappello per la preparazione degli Shark, in Slovenia. 

 

Si lavora, quindi, a ranghi ridotti ed il lavoro in palestra supera quello con la palla a spicchi. Gli impegni delle Nazionali hanno ridotto i ranghi di tutte le squadre: sono 3 i giocatori granata impegnati, Rossato, Eboua e Alibegovic, mentre si cerca alacremente la nazionale che abbia ingaggiato Notae che,  senza fornire giustificazioni, non si è presentato al raduno. Non credo che si possa aprire un altro caso alla Lookman. Il modello Atalanta – Calcio: potrebbe, in teoria, essere esportabile anche nel Basket, senza che si possa arrivare alla rottura del rapporto. Ritengo , altresì, che difficilmente il funambolo USA sia in condizione di sopportare il lusso economico di un anno sabbatico, considerata la notevole cifra che perderebbe e l’ulteriore penale da pagare. Ma per Repesa rappresenta, pur sempre, un caso quello dei giocatori indisciplinati, soprattutto per la metodologia di lavoro perfezionista, gli spazi temporali a disposizione per presentarsi tirati a lucido al via, e le responsabilità intrinseche che la posizione comporta. Non è il tipo che faccia sconti ad alcuno: ne sa qualcosa anche il nuovo arrivato, Adama Sanogo, redarguito pesantemente per una condotta poco consona alla tipologia d’impegno richiesta. Ma sono fibrillazioni che avvengono nei rapporti che non si sono ancora consolidati e tutto rientrerà nella normalità quando i ranghi saranno al completo e l’impegno subirà un’escalation.

 

 Quindi, nulla di nuovo sotto il sole in questo primo approccio. Ritengo che la ricostruzione del nuovo roster, dopo le illustri partenze di Galloway, Horton, Robinson e Yeboah non sia stata così traumatica come, per esempio, quanto accaduto a Trento, un team che ha rivoluzionato completamente quasi tutti gli effettivi. In fin dei conti la colonna portante della squadra è stata confermata e ciò lascia ben sperare per il futuro, anche se l’inizio si prevede in salita per via dei 4 punti di penalizzazione. Incidentale, ma non secondario, il fatto che venga riposto nel cassetto qualsivoglia proclama che indichi il massimo traguardo, non per scaramanzia ma poiché non ne esistono le condizioni. Poter centrare i primi 8 posti, rappresenterebbe già un successo. La squadra si presenta meno tecnica rispetto alla precedente e certi svolazzi ed estemporaneità non saranno ammesse. D’altronde, non rientra nelle corde di chi è arrivato effettuare giochi pindarici e solo il desaparecido Notae ( sempre che rientri), potrebbe ripetere le spettacolari evoluzioni del torneo scorso. Tra le guardie sia Ford che Arcidiacono sembrano prediligere un ruolo scarno ed essenziale con Cappelletti che, reduce da Sassari, dove produceva un buon minutaggio , dovrebbe entrare in diretta concorrenza nei confronti di chi, sulla carta , lo precede. Nello stesso reparto sia Rossato che Petrucelli fungeranno nuovamente da frangiflutti. Ma anche a loro il “Buster” Repesa chiederà maggior propensione offensiva, considerate le partenze eccellenti. Sulle ali, sia piccole che grandi, non ci sarà che l’imbarazzo della scelta elevando come punto inamovibile il neocapitano Alibegovic. Gli ruoteranno intorno il nuovo arrivato Allen, dall’Ostenda, campionato belga ed Eboua, nella doppia veste di ala e pivot. Centrone il già citato Sanogo, un 2.06 e 110 kg di peso, un muscolare a cui Repesa chiederà atletismo sotto canestro, intimidazione d’area e mano morbida al tiro. Avrà soprattutto il compito di non far rimpiangere Chris Horton, passato dal caliente sole siciliano alla umidità lagunare. Ma non critico la scelta dell’USA, secondo per rendimento al solo Bilan del Brescia. Spesso, per gli americani non è solo questione di vil pecunia, ma le scelte di vita risentono anche di pressioni familiari e Venezia rappresenta una meta ambitissima non solo da giocatori di basket, ma di attori, registi, vip di ogni genere, nel cui meraviglioso set naturale si è celebrato il più sfarzoso e costosissimo matrimonio che la storia ricordi. Si vocifera che l’evento, strettamente, sia costato 30 milioni, ma con un impatto mediatico che supera i 500. Su questo tema, il presidente Antonini potrebbe servirci, su un piatto d’argento, cifre più consone: tra Tycoon, piccoli, medi o grandi che siano, ci si intende sempre a meraviglia. La mentalità è la medesima, cambiano solo le cifre. Come quelle debordanti spese per il lungagnone Pleiss che stenta a far pesare i suoi 2.21 e che non riesce a trovare spazio, pur avendo come antagonisti, elementi poco più che ventenni. Un arcano mai svelato da Antonini che finora ha glissato sulle ricadute economiche che riguardano il giocatore più pagato dello scorso torneo. 

 

Se il Panathinaikos e coach Ataman sono venuti in soccorso al Plenipotenziario, non è detto che lo facciano ancora, anzi è proprio escluso, considerate le prove evanescenti sciorinate in terra ellenica. Ed allora, presidente Antonini, vogliamo aggiungere agli 11 punti del programma del suo novello partito anche la soluzione-Pleiss? Posso anche capire che non intenda farne cenno trattandosi di un marchiano errore. Non dovrà nemmeno aspettare i famigerati due anni e mezzo prima che Tranchida si tolga dai piedi per concederle lo spazio amministrativo che auspica. Se, come pomposamente  dichiarato, risolverà tutte le problematiche cittadine, ataviche  e gattopardesche, a maggior ragione il nodo legato al giocatore più pagato del roster, richiede una soluzione immediata e non procrastinabile.  Per un taumaturgo, come si propone di diventare in campo politico, sciorini, urbi et orbi, abilità che ad altri, con trentennale esperienza amministrativa, rimprovera pervicacemente dopo averne condiviso per un biennio intero progetti e filosofie operative. Ora che i ferri sono diventati inopinatamente corti, si trasforma in vessillifero politico-amministrativo del “ Futuro” di questa bistrattata ( da tutti, nessuno escluso) città che ha avuto l’imperdonabile torto di conferirle una onorificenza , negata ad altri che l’avrebbero meglio meritata. Se c’è qualcuno che ha lasciato il cuore in queste latitudini , Le ricordo che si chiama Gianfranco Benvenuti, artefice della prima storica promozione in A1. Durante la direzione di un match si accasciò sul parquet, vittima di un infarto e salvato in extremis per un provvidenziale defibrillatore presente al palazzetto. La Trapani baskettara gli ha dedicato solo una saletta, quella adibita per le conferenze stampa. Molto meno dell’Italia Basket che “alla memoria” gli ha conferito il prestigioso riconoscimento, nel 2012, dell’Hall of Fame. Così, solo per ricordarLe che sarà sempre un passo indietro a qualcuno, in questa città. Indipendentemente dal “ futuro” successo.  

 

Il Sorcio Verde



Basket | 2025-12-07 21:13:00
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La Shark vince a Treviso nonostante gli uomini "contati"

Vittoria importantissima per la Trapani Shark che espugna Treviso 89-82 al termine di una partita strana, a volte quasi surreale. Non tanto per l'andamento dell'incontro, quanto per lo striscione contro Antonini esposto dai tifosi e per la panchina...