Cala il sipario su un’edizione straordinaria del Festino di San Vito, che nel 2025 sarà ricordato come “il Festino della Rinascita”. Mai come quest’anno la città ha vissuto giorni di intensa partecipazione, in cui fede, cultura, spettacolo e identità si sono intrecciati restituendo a Mazara del Vallo tutto il fascino della sua festa patronale.
Sotto la regia visionaria di Carla Favata, ogni momento è stato curato nei dettagli, grazie alla sinergia tra Comune e Diocesi, che ha permesso una perfetta fusione tra dimensione religiosa e culturale.
Il programma è stato ricco e coinvolgente: Il corteo barocco del 17 agosto ha restituito alla città i suoi colori e i suoi suoni autentici.
- La Translatio del simulacro e la grande processione del 20 agosto hanno rinnovato la devozione popolare.
- Nella notte tra il 20 e il 21 agosto, la celebre fiaccolata alle 3 del mattino verso la chiesa di San Vito a mare ha visto migliaia di fedeli trasformare la città in un suggestivo scenario di luci, preghiere e musica, fino ai tradizionali fuochi “a digiuno” e ai cornetti distribuiti all’alba.
- Il corteo dei quadri viventi del 21 agosto, con oltre 300 figuranti, ha offerto un capolavoro visivo e spirituale. La vita del giovane martire Vito è stata narrata attraverso scenografie e costumi firmati da Rosalba D’Annibale, tra arie sacre e coreografie antiche e moderne. Particolarmente emozionante il quadro dedicato alla pace nel mondo attraverso i bambini, simbolo di speranza universale.
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- Le giornate dedicate all’arte e alla cultura hanno arricchito la festa con mostre, spettacoli e momenti di riflessione.
- L’ultima giornata, con la solenne processione e l’imbarco del simulacro, ha unito fede e tradizione marinaresca: la benedizione del mare e il ricordo dei marittimi scomparsi hanno emozionato fedeli e turisti, mentre decine di imbarcazioni salutavano il Patrono.
Il Festino ha visto protagonisti cittadini di tutte le età, ma anche artisti di rilievo come Guenda Goria, mazarese d’adozione, che ha interpretato il Quadro della Sicilia Barocca. La presenza di artisti e fedeli provenienti da diverse parti del mondo e di differenti fedi religiose ha dato un segno concreto di unità e fratellanza universale.
Fondamentale il sostegno della Regione Siciliana, la regia di Favata, l’organizzazione della Collage S.p.A. e la collaborazione tra Comune e Diocesi, rappresentati dall’assessore Germana Abbagnato e da don Giuseppe Alcamo.
Nel discorso conclusivo, il Vescovo ha sottolineato il senso profondo dell’edizione 2025: “Ci siamo sentiti tutti insieme una famiglia, una comunità che si fa famiglia unita attorno al giovane Vito.”
Le strade gremite, le processioni affollate, le piazze animate da spettacoli e preghiere, unite alla grande eco sui social network, testimoniano il successo di questa edizione che ha saputo riaccendere l’orgoglio di essere mazaresi e richiamare alle radici della fede.
Il Festino di San Vito 2025 rimarrà nella memoria come un evento di tutti e per tutti, capace di coniugare spiritualità e spettacolo, tradizione e contemporaneità, in un abbraccio collettivo che ha restituito a Mazara del Vallo la bellezza e la forza della sua identità.