A Mazara del Vallo l’acqua continua a non arrivare e la pazienza dei cittadini ha ormai superato il limite. L’estate 2025 si sta rivelando un calvario tra carenze idriche, sprechi e una rete colabrodo che continua a disperdere acqua, mentre decine di famiglie restano a secco. A denunciare la situazione è il CCRIAM – Comitato Cittadino per la tutela delle Risorse Idriche e Ambientali – che da settimane attende di essere ricevuto dal Comune, insieme a Cittadinanza Attiva e Indipendenza.
“Spreco e assenza sono indicativi di mala gestione, attuale e antica” afferma Silvana Mannone, presidente del CCRIAM, che punta il dito contro la politica: “Chi ha amministrato e chi amministra oggi non ha considerato prioritario garantire l'acqua ai mazaresi. Forse perché trovare la soluzione a un problema trascurato da troppo tempo spaventa chi deve metterci mano”.
Nel mirino anche la gestione dell’impianto di potabilizzazione installato a giugno 2025 per risolvere il problema dell’acqua contaminata da nitrati a Trasmazzaro e Tonnarella. “L'acqua potabilizzata arriva a intermittenza, con intervalli lunghi, e in certi casi non arriva proprio ai rubinetti” denuncia Mannone. E ancora: “Come mai, proprio nel quartiere dove finalmente si era garantita acqua potabile, oggi la carenza è più grave che in altri anni?”.
Il Comitato ha chiesto l’accesso agli atti e attende da 15 giorni una risposta dall’amministrazione. “Si attenderanno i trenta giorni, termine ultimo entro il quale dovranno riceverci” aggiunge Mannone. Ma intanto, dice, “i cittadini continuano a soffrire, si lamentano, inveiscono. La situazione è incandescente e, così andando avanti, c'è il rischio che diventi ingestibile”.
Una città in crisi idrica da decenni, dove – come sottolinea il comitato – “in quasi tutte le abitazioni c'è un motore che tira l'acqua e un serbatoio che la conserva, quando non c’è anche una cisterna”. E mentre i problemi si moltiplicano, le soluzioni promesse restano sulla carta.