Riceviamo e pubblichiamo la segnalazione di Vincenzo, un marsalese emigrato al Nord da anni, che ogni estate torna nella sua terra per ritrovare gli affetti e respirare – almeno in teoria – un po’ di aria pulita. Ma quest’anno, racconta con amarezza, l’aria di casa è diventata tutt’altro che salubre.
«Durante le ore notturne, con una frequenza di circa ogni 2-3 notti – scrive – dalle zone di Sibiliana si diffondono nell’aria forti esalazioni da roghi notturni che, spinte dal vento, raggiungono l’area circostante fino a Petrosino. L’aria diventa irrespirabile, al punto che di notte capita di doversi alzare e chiudere tutte le imposte. Impossibile tenere le finestre aperte: ci si sente letteralmente intossicati».
Il problema, denuncia, non riguarda solo la qualità della vita, ma anche la salute pubblica. «Non è solo vegetazione – aggiunge – ma nella maggior parte dei casi parliamo di plastica e altri rifiuti pericolosi». E alla puzza dei roghi si somma quella delle emissioni dei mezzi: «Veicoli con tubi di scarico che sembrano appartenere ancora all’era della Lira. Fare jogging o semplicemente passeggiare diventa impossibile».
Vincenzo chiude con un appello: «Confido che la vostra redazione possa dare visibilità a questo problema e contribuire ad avviare un dibattito, affinché si passi finalmente dalle lamentele alla ricerca di soluzioni concrete. Sperando che a emigrare, un giorno, non sia più solo chi può permetterselo, ma anche l’inciviltà».
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