Finita la pausa estiva la politica torna al lavoro e anche ai sondaggi. Le prime prove da affrontare sono legate alle regionali di autunno, si vota in Campania, Marche, Puglia, Toscana, Valle d’Aosta e Veneto.
Capire quale sarà la tenuta dei partiti e il loro stato di salute getta lo sguardo alle competizioni successive.
I sondaggi mostrano un centrodestra compatto, nonostante le litigiosità interne, e un campo largo che stenta.
Le percentuali
L’Istituto Noto, in una rilevazione di qualche giorno fa, accredita il partito di Giorgia Meloni al 30,5%, in crescita di un punto percentuale, il gradimento complessivo verso l’esecutivo raggiunge il 50%.
Il Partito Democratico oscilla tra il 24,5% segnalato da Noto e il 21,1% registrato dal Corriere. Il Movimento 5 recupera consenso: per Noto sale all’11,5%,mentre il Corriere gli assegna un risultato più robusto, pari al 14,3%, grazie soprattutto alla linea autonoma assunta da Giuseppe Conte su temi di politica internazionale.
La Lega oscilla tra l’8,5% e il 9,1% a seconda delle rilevazioni, Forza Italia si muove in un intervallo compreso tra l’8,1% e il 9,2%. I moderati guidati da Maurizio Lupi rimangono su percentuali basse, attestate fra lo 0,6% e il 2%. Nel campo progressista, l’Alleanza Verdi-Sinistra si mantiene su valori tra il 5,5% e il 5,8%, mentre il fronte centrista continua a vivere una fase di difficoltà. Azione si muove tra il 2,5% e il 3,5%, Italia Viva tra il 2,2% e il 2,9%, e +Europa oscilla tra l’1,5% e il 2,4%.
Per Demopolis però cresce la tendenza all’astensione, se si votasse domani andrebbero alle urne meno di 28 milioni di elettori, mentre resterebbero a casa circa 20 milioni di italiani. Resterebbe Fratelli d’Italia primo partito con il 29%, con un vantaggio di oltre 5 punti sul Partito Democratico, attestato al 23,5%. Al 12% il Movimento 5 Stelle. In lieve calo, gli altri due partiti di Governo, Forza Italia all’8,9% e la Lega all’8,6%. Alleanza Verdi Sinistra avrebbe il 6,5%, mentre gli altri partiti resterebbero sotto il 3%. I 4 partiti dell’attuale area di Governo avrebbero insieme il 47,5%. Le differenti e divise forze di opposizione, se coalizzate, otterrebbero sulla carta il medesimo peso elettorale complessivo, con un 30% attribuibile al Centro Sinistra, il 12% al M5S ed il 5,5%% al Terzo Polo.

E il ponte?
Il sondaggio che agita i siciliani è quello proprio sulla realizzazione del Ponte sullo Stretto di Messina.
Il sondaggio di Lab21 indica una percentuale in favore della Infrastruttura del 62.4%, contrari il 37.6%, le due percentuali( dei favorevoli e dei contrari) sono al netto dei “non sa, non risponde, senza opinione". In altre parole, le percentuali diffuse non tengono conto di chi non ha espresso una posizione sul ponte.