Si è chiusa davanti a un pubblico numeroso la settima edizione del Premio Letterario Città di Erice e la seconda del Premio Giovani, al teatro Gebel Hamed, in una serata che ha celebrato la letteratura e il talento femminile.
A conquistare la giuria è stata la scrittrice romana Vanessa Tonnini, premiata per il suo romanzo d’esordio Grammatica di un desiderio (Neri Pozza). Il Premio Giovani, assegnato dagli studenti degli istituti superiori di Trapani ed Erice, è invece andato a Simona Lo Iacono con Virdimura (Guanda), la storia romanzata della prima donna medico del mondo, vissuta a Catania nel Trecento.
A consegnare i riconoscimenti, la scrittrice Stefania Auci, presidente della giuria, insieme al giornalista e autore Giacomo Pilati e a due studentesse del liceo Rosina Salvo.
Le parole delle vincitrici
Visibilmente emozionata, Vanessa Tonnini ha raccontato: “Mi ha accolto una Erice cristallina con un forte vento di scirocco. È il premio più bello che questo libro, ambientato in Sicilia, potesse ricevere. Una storia che viaggia nel tempo e parla del viaggio di un uomo per incontrare il suo desiderio. Sono felice sia stato apprezzato, soprattutto qui.”
Simona Lo Iacono ha invece voluto sottolineare il legame affettivo con la città: “Sono venuta tante volte a Erice, questa è la mia terza premiazione. Un pezzo del mio cuore è qui. Virdimura racconta la vita di una donna che ha fatto la storia con la sua compassione verso gli ultimi. Un esempio che oggi più che mai dovremmo custodire.”
La voce delle istituzioni e della giuria
La sindaca Daniela Toscano ha evidenziato la crescita della manifestazione: “Il Premio è diventato un punto di riferimento importante. Erice promuove la cultura con una stagione ricca di appuntamenti che vanno oltre i soliti cliché sulla Sicilia, come la mafia. Il dialogo tra le vincitrici e gli ospiti ha mostrato la vitalità di una letteratura capace di guardare lontano.”
Per Stefania Auci, presidente della giuria e autrice de I leoni di Sicilia, l’evento conferma la vocazione culturale del territorio: “Il Premio di Erice si inserisce in una rete virtuosa che valorizza la letteratura. Nei libri vincitori ho trovato sensibilità autentiche, in particolare quel senso di ingiustizia che si prova da giovani e che Tonnini restituisce con grande intensità.”
Una manifestazione in crescita
A condurre la serata, le promotrici del Premio, Mariza D’Anna e Noemi Genovese, presidente e vicepresidente dell’Associazione Vivere Erice.
“Il Premio ha ormai varcato i confini della Sicilia – ha dichiarato D’Anna – conquistando un posto di rilievo nel panorama culturale nazionale. La qualità delle opere vincitrici dimostra la forza della narrativa contemporanea e la sua capacità di parlare a pubblici diversi, dai lettori più giovani a quelli più