Trapani, aria tesa in giunta: sul Pala Shark Antonini attacca, Tranchida replica
Aria tesa a Palazzo D’Alì. La giunta comunale si è riunita per affrontare diversi temi, ma al centro resta la convenzione che regola l’utilizzo del Pala Daidone da parte della Trapani Shark. Una vicenda che da mesi alimenta tensioni e che oggi torna a mettere in difficoltà la maggioranza, tra malumori e indiscrezioni di possibili dimissioni.
Ad evidenziare il problema è stato Valerio Antonini, leader di Futuro, che ha lanciato un duro affondo:
“Sembra che si vada per disconoscere la Convenzione, siamo pronti a partire legalmente su tutti i fronti. Vergogna assoluta. L’Italia intera guarda con sdegno quello che sta succedendo a Trapani. Guarda con sdegno a questo folle solitario che oramai non rappresenta più quasi nessuno a Trapani”.
La questione nasce dal cambio di natura giuridica della società cestistica, passata da Asd a Srl per l’iscrizione in Serie A. Per il Comune questa trasformazione avrebbe fatto decadere la convenzione trentennale, riservata a soggetti no profit. La società ribatte parlando di continuità giuridica e di un rapporto che non si interrompe.
Il 14 agosto, con una nota ufficiale, il sindaco ha assicurato che il Pala Daidone resterà a disposizione della squadra per la stagione 2025/2026, “in attesa di procedere nel rispetto di leggi, regolamenti e normative, ai necessari approfondimenti… per la composizione transattiva delle posizioni entro e non oltre il 31 ottobre 2025”
Il sindaco Giacomo Tranchida ha replicato con toni pacati: “Abbiamo fatto sette minuti di giunta serenissima – spiega – altro che giunta infuocata. Non sono abituato al circuito dei Pinocchi – dice – gli assessori sono tutti importanti, ma nessuno è indispensabile. Nemmeno io”. Il riferimento agli assessori è alla voce di possibili dimmissioni dell'assessore Lele Barabara, che interpellato non risponde.
E sul palazzetto aggiunge: “Il Pala Daidone è, e resterà, la casa della Shark, come ho scritto e sottoscritto nella nota del 14 agosto – afferma – ma una sola squadra per me viene prima di tutte, ed è quella della correttezza amministrativa e della legalità. Se ci sono colleghi o consiglieri che intendono percorrere altre strade, lo facciano. Non è un problema, siamo tutti utili, nessuno è indispensabile”.
Il tema resta aperto, anche perché tra sei giorni la squadra tornerà dal ritiro e resta in sospeso la questione del Pala Ilio, senza ancora certezze sulla struttura in cui allenarsi. Intanto in giunta c’è chi minaccia di lasciare e di aprire la crisi.
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