Mauro Rostagno è cittadino onorario di Trapani. Il consiglio vota, la città lo abbraccia

Trapani ha detto sì, questa volta davvero. Mauro Rostagno è cittadino onorario. Ieri sera il Consiglio comunale ha approvato il conferimento della massima onorificenza civica al giornalista e sociologo ucciso dalla mafia a Valderice il 26 settembre 1988. Un voto quasi unanime: 23 presenti favorevoli e un solo assente. L’atto era stato già deliberato dalla Giunta lo scorso 11 agosto, ma la decisione finale spettava all’aula. Con questa scelta, la città riconosce a Rostagno un legame che in realtà esisteva già da tempo, fatto di amore, coraggio e sacrificio.

Il sindaco Giacomo Tranchida ha voluto dare un significato più profondo alla decisione, legandola a una riflessione nata lo scorso aprile, durante una serata all’Ariston dedicata a Rostagno con la proiezione del documentario prodotto da Sky. «Quella sera – ha detto – parlai a lungo con Maddalena, la figlia di Mauro. Ho pensato che il suo fosse un messaggio rivolto alla città: avete dimenticato mio padre. Poi ho riflettuto. Ho capito che in realtà ci chiedeva di scuoterci, di non abbassare la guardia, di capire che il sacrificio di suo padre non era solo un fatto di cronaca, ma un richiamo a vivere e agire con valori e ideali».

E proprio all’Ariston, lo scorso aprile, Marilena Rostagno ha ricordato come la lezione del padre fosse innanzitutto una scelta di libertà e di coraggio: «Mauro è l’esempio che si può decidere di agire per sé stessi e per gli altri senza bisogno di etichette, senza appartenere a categorie o schieramenti. È la dimostrazione che si può stare accanto allo Stato e battersi per la legalità semplicemente scegliendo di farlo, con coerenza e responsabilità».

E proprio in continuità con questo pensiero, per Tranchida, ricordare Mauro significa riportare al centro della memoria collettiva il valore della libertà e della parola. «Più che aprire gli occhi – ha aggiunto – Mauro invitava ad aprir bocca, a spezzare quella subcultura omertosa che ha dominato i nostri territori per decenni. Era una subcultura figlia di un sistema pseudo-mafioso che trovava spazio nei salotti buoni come nei casolari dei latitanti. Rostagno, con le sue inchieste e i suoi editoriali, era riuscito a creare paura proprio lì, dove la verità faceva più male».

Il primo cittadino ha anche ricordato il ruolo di Rostagno come uomo di comunità. «Non era solo un giornalista – ha spiegato –. Si prendeva cura dei ragazzi che lottavano contro la tossicodipendenza, con metodi nuovi e anche discussi, ma sempre con passione e attenzione alle persone. La comunità Saman fu un’esperienza unica, che univa la cura alla dimensione di vita comunitaria. Anche questo era Mauro: la volontà di non lasciare indietro nessuno».

Poi un ricordo intimo, che ha intrecciato la sua esperienza personale a quella di tante famiglie trapanesi. «A casa mia, quando c’era il telegiornale, mia madre faceva zittire tutti. E davanti ai servizi di Rostagno diceva: “Questo qua l’ammazzano”. Lo diceva da madre, con la preoccupazione che quel coraggio lo avrebbe portato a morire. E purtroppo così è stato. Ma quell’energia, quel coraggio, per tanti giovani del tempo sono stati un esempio straordinario. Non solo indignazione, ma anche la forza di alzare la testa».

Il riconoscimento a Rostagno arriva dopo anni di richieste. Già nel 2014 in Consiglio comunale erano state avanzate proposte simili: Ninni Barbera lo definì un uomo che “ha sacrificato la sua vita per la nostra dignità”, Salvatore Pumo sottolineò come “abbia rischiato la vita” per raccontare la verità, e Ninni Passalacqua ricordò la frase resa celebre dallo stesso Rostagno: «Io sono più trapanese di voi, per non esserci nato e per averci scelto di stare».

Con il voto di ieri, Trapani sigilla quel legame con la più alta onorificenza civica. «Non si tratta solo di celebrare l’uomo ucciso dalla mafia – ha concluso Tranchida –. Si tratta di continuare il suo percorso, di trasmettere ai giovani il valore della libertà, della dignità e del coraggio. Mauro amava dire che aveva scelto Trapani. Oggi Trapani sceglie Mauro».

La deputata regionale del Movimento 5 Stelle, Cristina Ciminnisi, ha commentato parlando di «atto dovuto e importante per la città». Per lei «questo riconoscimento arriva con un ritardo ingiustificabile, ma segna comunque un momento di giustizia simbolica. È un messaggio che rafforza la memoria collettiva e che deve arrivare soprattutto alle nuove generazioni».

Con questo voto, Trapani non solo ricorda una delle pagine più drammatiche della sua storia recente, ma prova anche a riscattarla. Il nome di Mauro Rostagno diventa così cittadino onorario, a testimonianza di una battaglia che non è ancora finita.

Anche l’assessore Giuseppe Pellegrino ha voluto ricordare anche un legame personale con Rostagno: «Questa sera, il Consiglio comunale di Trapani, all’unanimità, delibera post mortem la cittadinanza onoraria al trapanese per scelta Mauro Rostagno. Ho voluto tirare fuori la prima pagina del settimanale Regalbesi, che lavorava per il progetto della formazione dei cittadini del potenziale comune Regalbesi. Quel progetto, apprezzato anche da Mauro, ha prodotto una classe dirigente che ha ricoperto cariche di sindaco, vice sindaco, assessori, consiglieri comunali, presidenti di ordini e collegi».