Nuovo affondo di Valerio Antonini, leader del movimento Futuro, che via social attacca l’amministrazione comunale di Trapani parlando di “ordinanza ad personam” per un'attività sul lungomare dell'imprenditore Norbert Biasizzo, patron dell'Handball Erice. Antonini ha pubblicato un documento definito “preoccupante”, l’ordinanza n. 71 del 5 agosto, con la quale vengono modificati gli orari musicali per i locali con licenza C, cioè quelli che organizzano spettacoli e trattenimenti.
Secondo Antonini, la rettifica sarebbe stata adottata “su richiesta di un unico locale”, il lido AC Beach. Nell’ordinanza si legge infatti: “Preso atto al pari dell'istanza pervenuta da parte del rappresentante legale del lido AC Beach di Trapani, con la quale si richiede un'ulteriore revisione degli orari di cui alla presente ordinanza”.
Le modifiche prevedono musica interna ed esterna fino a mezzanotte nei giorni di lunedì, mercoledì, giovedì, sabato e domenica, fino alle 2 il martedì e fino alle 3 il venerdì, con abbassamento del volume a partire dalle 2. Un regime diverso da quello applicato al centro storico, dove le segnalazioni dei residenti hanno portato a orari più stringenti.
“Due pesi e due misure”, sottolinea Antonini, ricordando che anche sul Lungomare Dante Alighieri, vicino a piazza Vittorio Emanuele, si tratta di un’area densamente abitata, oggetto di numerose lamentele. “Se in centro storico – osserva – i residenti ottengono limitazioni, in questa zona prevale invece la richiesta di un singolo locale”. Antonini cita anche un precedente articolo di Tp24 che aveva sollevato dubbi sulla denominazione della società privata citata nell’ordinanza: “Ora che faranno? Se lo rimangeranno?”, scrive l’imprenditore.
Nel mirino, quindi, la presunta disparità di trattamento tra i locali cittadini, con l’accusa che l’ordinanza sia stata scritta “a seguito delle esigenze di un’unica attività”.
LA REPLICA DI BIASIZZO
Alla contestazione è seguita la replica del lido AC Beach e di Norbert Biasizzo, che attraverso un comunicato ufficiale respinge le accuse parlando di “affermazioni parziali e inesatte” e rivendica la correttezza del percorso seguito per ottenere le autorizzazioni. Biasizzo sottolinea che il suo stabilimento è l’unico sul Lungomare Dante Alighieri ad aver ottenuto l’autorizzazione di pubblico spettacolo tipologia C, che consentirebbe eventi ogni sera fino alle 3 del mattino, e che invece avrebbe subito limitazioni ingiustificate.
Di seguito il testo integrale della replica diffusa da Biasizzo:
COMUNICATO UFFICIALE
A seguito delle dichiarazioni emerse nella giornata di ieri, riteniamo doveroso intervenire per chiarire la nostra posizione, difenderci da affermazioni parziali e inesatte e, soprattutto, evitare di alimentare ulteriori polemiche o di essere trascinati in uno spettacolo mediatico che non ci appartiene e che non ci interessa.
Il nostro stabilimento è sempre stato in regola con tutte le autorizzazioni previste dalla normativa vigente. Dopo un lungo percorso organizzativo e sostenendo costi significativi, abbiamo ottenuto dalla Commissione di Pubblico Spettacolo l’autorizzazione a svolgere serate danzanti tutti i giorni fino alle ore 3:00.
Nonostante ciò, ci siamo visti costretti – a seguito di una serie di ordinanze – a chiudere alle stesse condizioni e orari di chi non aveva ottenuto tale autorizzazione (autorizzazione di tipo C). Il nostro stabilimento, unico lido-discoteca nella zona limitrofa al centro storico, ha quindi subito un trattamento equiparato a quello di realtà che non avevano seguito l’iter autorizzativo previsto.
A fronte di ciò, ci siamo rivolti formalmente al Comune per chiedere chiarimenti e comprendere le motivazioni di tale decisione, nonché per evidenziare l’ingiustizia di un provvedimento che ha penalizzato chi, come noi, ha agito nel rispetto delle regole.
Nonostante l’investimento fatto e un calendario eventi già definito, abbiamo dovuto rispettare limitazioni imposte a tutti, con gravi conseguenze economiche e organizzative. Ci teniamo a precisare che nessun trattamento di favore o preferenza è stato concesso al nostro stabilimento. Al contrario, riteniamo di aver subito un danno a causa di provvedimenti che non hanno tenuto conto delle autorizzazioni in nostro possesso.
Inoltre, ci dispiace constatare che il nome del nostro lido non venga nemmeno pronunciato correttamente. Pensavamo fosse conosciuto bene, dato che proprio l’anno scorso componenti della famiglia di chi oggi ci attacca erano soliti frequentarlo. Ma anche su questo, preferiamo non prolungare oltre la questione.
Ci preme infine smentire categoricamente ogni riferimento al cosiddetto “Pala Shark”: si tratta di un'invenzione totale. Nessuno del nostro gruppo è mai stato interessato a tale struttura, né tantomeno sono mai esistiti progetti di quel tipo. Al contrario, abbiamo già investito importanti risorse in altre iniziative e nella costruzione di un nuovo palazzetto appositamente progettato per le finalità che ci competono.
Quanto dichiarato pubblicamente da terzi, oltre a non essere veritiero nella sua interezza, risulta strumentale e finalizzato unicamente a fini personali. Per tale motivo ci riserviamo di proseguire questa vicenda nelle sedi più opportune, poiché riteniamo inaccettabile l’ennesima provocazione gratuita ricevuta.
DICHIARAZIONI DI NORBERT BIASIZZO
Desidero esprimere, con la massima chiarezza e fermezza, il mio profondo disappunto per il continuo e reiterato attacco, sia diretto che indiretto, che io e le mie società subiamo ormai da tempo da parte del presidente della Sport Invest. Preciso che, da parte mia, non vi è mai stato alcun intento polemico o volontà di alimentare scontri; al contrario, abbiamo sempre cercato di contribuire in modo positivo alla comunità locale, anche attraverso il sostegno diretto in qualità di sponsor a numerose iniziative sportive riconducibili alla stessa Sport Invest, compresa la stagione sportiva terminata lo scorso giugno.
Tuttavia, ritengo doveroso sottolineare che la misura sia ormai colma. Invito pertanto tutte le parti coinvolte a non oltrepassare ulteriormente il limite del rispetto reciproco e della correttezza. Le affermazioni pubbliche che sono state rivolte nei miei confronti e nei confronti delle società che potrebbero essere riconducibili al sottoscritto sono di una gravità tale da non poter essere minimamente sottovalutate o lasciate impunite.
È chiaro che il continuo coinvolgimento della mia persona da parte di questo individuo può essere dettato solo dalla volontà di utilizzare in modo spropositato il mio nome. Probabilmente “Norbert” potrebbe essere un ottimo nome in caso di futuro nascituro.
Per senso di responsabilità, e pur avendo sempre cercato il dialogo e la collaborazione, mi vedo costretto, ancora una volta, a rivolgermi al mio studio legale affinché tuteli la mia onorabilità e quella delle realtà imprenditoriali che rappresento. Alcune dichiarazioni, infatti, travalicano il confine della dialettica civile e rischiano di assumere rilevanza penale. Quando si scelgono di diffondere pubblicamente fatti e accuse infondate, si devono accettare con serietà e consapevolezza le conseguenze di tali azioni.
Ribadisco la mia totale estraneità rispetto alle insinuazioni ricevute e sottolineo che ogni mio agire è stato e sarà sempre improntato alla massima correttezza e trasparenza. La fiducia e il rispetto della comunità sono per me valori imprescindibili, che intendo difendere in ogni sede opportuna.
Vorrei sottolineare, inoltre, che il lido AC Beach Life Style è l’unico stabilimento, situato sul Lungomare Dante Alighieri di Trapani, ad aver ottenuto regolarmente l’autorizzazione di pubblico spettacolo “tipologia C”. È dunque evidente che, proprio per questa particolarità, sarebbe stato naturale prevedere almeno una deroga rispetto alle limitazioni generali con danni economici rilevanti vista la riduzione a sole due serate settimanali fino al 20 agosto, annullando quindi tutta la programmazione in essere che già era prestabilita.
Invece, mentre altri lidi lungo il litorale di Erice organizzano serate con regolarità, a noi – nonostante una licenza che ci consentirebbe di svolgere eventi ogni sera fino alle ore 03.00 del giorno successivo – sono state concesse soltanto due serate. Questa disparità di trattamento ci appare incomprensibile e ingiustificata, soprattutto alla luce del percorso autorizzativo che abbiamo seguito con scrupolo e trasparenza.