Tutto pronto per la manifestazione del 13 settembre a Trapani. Il movimento Futuro, con il suo leader Valerio Antonini e la segretaria Antonella Granello, ha dato appuntamento per una protesta pacifica alle ore 10 di sabato davanti al Palazzo comunale.
Si legge nel comunicato a firma Granello:
“Il Movimento Futuro invita tutti i cittadini e le cittadine a partecipare a una manifestazione per dire basta a questa Amministrazione.
È stato superato ogni limite: l’arroganza del Sindaco di Trapani, la paura della critica, l’incapacità di accettare il pluralismo – che dovrebbe essere una ricchezza – hanno minato il rapporto con la città.
Il potere non è un diritto divino, ma un prestito temporaneo concesso dai cittadini.
Quando il Sindaco afferma che Trapani non è in vendita, non difende la città, ma soltanto il suo ego: grande come una piazza, ma fragile come il cristallo”.
La segretaria poi aggiunge:
“La dignità dei trapanesi non può subire ricatti morali. Sabato 13 settembre lo ribadiremo a voce alta.
Per troppo tempo questa città è stata usata da qualcuno che ha cavalcato il disagio economico, culturale e sociale per alimentare il clientelismo, creando bisogni e promettendo false risposte durante le campagne elettorali, senza mai offrire un vero progetto di innovazione e sviluppo”.
Le opposizioni: tutti con Antonini
Il comunicato è congiunto, non poteva che essere altrimenti, a significare che sono lì, al fianco di Antonini. Ed è un’alleanza che non regge oggi e non reggerà nemmeno domani. Antonini non concede spazi, perché li occupa in prima persona: non c’è né il carattere né la presenza che possa scalfire la figura dell’imprenditore romano.
Sono lì a fare da contorno, un ruolo che hanno deciso di ritagliarsi:
“Dal 2023, anno della campagna elettorale, abbiamo presentato ai cittadini un progetto alternativo per la città: un percorso di sviluppo fondato sulla trasparenza, sulla pianificazione e sul rispetto delle istituzioni.
Quel progetto è stato infranto dai tatticismi, dalle opacità e da nodi politici e amministrativi che oggi, a distanza di oltre due anni, trovano persino conferma – solo oggi – nelle ammissioni dell’assessore Barbara.
In questi due anni di opposizione consiliare abbiamo costantemente denunciato e contrastato le politiche del sindaco Tranchida e del Partito Democratico, politiche che hanno ridotto la città a una condizione drammatica: totale assenza di sviluppo e di visione strategica; calo del turismo; cimitero in stato di degrado e abbandono; cronica emergenza idrica; ritardi gravi e pericolosi nella gestione dei fondi PNRR, con il rischio concreto di perdere finanziamenti vitali; incertezza e ambiguità sulla realizzazione della RSA e avallo di scempi come il sottopasso; progetti improvvisati e fumosi come i canali, accompagnati da continue deresponsabilizzazioni; assenza di manutenzione ordinaria e di interventi straordinari; lo stato disastroso delle partecipate Trapani Servizi, Ente Luglio Musicale”.
Continuano:
“Oggi, dinanzi a questo quadro disastroso, guardiamo con favore alla presa di posizione del presidente Antonini e del movimento Futuro, che si sono collocati sulla nostra stessa lunghezza d’onda”.
Ed eccolo l’errore enorme che commettono: non hanno mica capito che è esattamente il contrario. Non è Antonini che ha seguito loro, ma loro che si possono solo accodare ad Antonini. A Trapani oggi – chissà che non se ne fossero accorti – l’opposizione ha una sola leadership, ed è quella dell’incontenibile Antonini.
Dunque, i prodi – e i proni – dell’opposizione dicono che:
“Parteciperemo convintamente alla manifestazione di sabato. È il momento di alzare la voce e far capire che Trapani non merita più un governo di tipo monarchico, che piega Comune e partecipate a meri calcoli politici ed elettorali.
È tempo di cambiare. È tempo di restituire dignità e prospettive per il rilancio della nostra città”.
La Vardera a Trapani
Ieri, intanto, è stato a Trapani Ismaele La Vardera, che in queste settimane è stato l’unico a prendere posizione sul contributo di 300 mila euro dato dalla Regione al Trapani Calcio di Antonini. La Vardera incassa l’adesione del vicepresidente del Consiglio comunale, Andrea Genco.
Ieri, però, ci sono stati momenti di tensione per un tifoso che avrebbe insultato e minacciato non solo il deputato regionale, ma anche il vicepresidente Genco.
“Siamo felici di vedere Andrea Genco, giovane molto capace – dice il leader di Controcorrente, Ismaele La Vardera – e che sarà il nostro faro sul territorio trapanese.
La sfida è quella di una politica che vada oltre la destra e la sinistra, ma che tenda la mano al popolo, e sono sicuro che lui farà del suo meglio.
La situazione politica a Trapani rischia di cadere in una politica da bulli, quale è Antonini.
Come può una città così bella essere messa sotto scacco da un businessman che sembra non essere capace di fare l’imprenditore senza i soldi pubblici della Regione?
Non entro nel merito della questione, ma dove ci sono soldi pubblici di mezzo, noi deputati abbiamo il dovere di controllare, e le spese di Antonini per quei 300 mila euro ricevuti non sono giustificabili.
O meglio, forse sono giustificabili solo perché ha scelto come consulente, guarda caso, il figlio di Schifani?
La Corte dei Conti farà le verifiche del caso.
Nel frattempo, però, non posso che essere fiero del fatto che oggi il vicepresidente del Consiglio comunale di Trapani entri tra le nostre fila”.
“Lottare X Restare – continua Andrea Genco – è il motore che da sempre accende la mia vita, anche politica.
Controcorrente era la scelta naturale che potevo fare alla luce del mio percorso.
Mi sento molto vicino all’onorevole La Vardera per le modalità che utilizza e per la morale e l’etica che applica nella politica, oramai lontana.
Rappresenterò a Trapani il movimento e lo farò attraverso il mio ruolo, così da poter rappresentare i nostri ideali anche all’interno del Consiglio comunale.
Alle scorse elezioni ho preso un impegno con la mia comunità e con i miei sostenitori, e questo era quello di costituire un movimento civico. In questo modo, lo sto rispettando”.
Scontrino, lucida ricostruzione
A Trapani, forse, non è tutto perso. C’è qualcuno che ancora, con lucidità, sa affrontare le questioni con freddezza politica. Enzo Scontrino non è un politico, è un professionista che si appassiona alla cosa pubblica.
Sulla sua pagina Facebook ha lanciato una lettera-invito all’ex assessore Lele Barbara, che oggi sembra il depositario di verità indicibili che riguardano l’Amministrazione comunale. Sarà significativo vederlo in piazza sabato. O magari non andrà. Perché manifestare contro l’amministrazione significa farlo contro se stessi: 17 deleghe.
Scontrino scrive:
“Caro Emanuele, ti leggo sempre con interesse e ti osservo con benevolenza.
Non per meriti tuoi, te lo dico francamente, ma perché omonimo per parentela di una persona a cui voglio bene come fosse un figlio.
Ho seguito le tue dolorose vicende degli ultimi tempi e so, avendole vissute personalmente circa vent’anni fa – in un periodo in cui fortunatamente non c’erano i social – cosa significhi diventare un bersaglio pubblico (però chi ha l’abitudine di mettere nel mirino finisce solitamente, prima o poi, impallinato).
Leggo tuttavia le tue esternazioni degli ultimissimi giorni, pesantemente confliggenti con quelle degli ultimi.
Non voglio farti paternali – non avendone la statura – ma vorrei solo capire meglio, perché vorrei continuare a guardarti con la stessa benevolenza di sempre”.
Scontrino si sofferma sulla figura dell’ex amministratore:
“Tu non eri un quisque de populo nella feroce armata tranchidiana che affrontammo alle elezioni di due anni fa.
Eri la punta di diamante, eri il generale di campo.
Ruolo in cui sei stato confermato senza alcun dubbio fino alla scorsa settimana, quando una tua decisione ha reciso il cordone.
Sei stato l’uomo dalle mille deleghe, ricoprendo probabilmente anche quella dei servizi di manutenzione; eri comunque – è innegabile – il perno operativo di Palazzo D’Alì.
Vero è che la commedia dell’arte l’abbiamo inventata noi italiani, ma da sette giorni a questa parte leggo te e mi pare di leggere Tore (che chiamavate Bore, ricordi?) Fileccia quando non era consigliere comunale!
Segnalare le bugie dell’amministrazione comunale (ma tu guarda!), evidenziarne le omissioni (ma tu pensa!), sottolinearne le inefficienze (ma tu immagina!), le incapacità, le incoerenze, e persino ventilandone personalismi e chissà cos’altro.
Certamente giusto! Ma di tutto questo, amico mio, tu sei stato parte fondamentale.
Sei stato l’epigono, pietra angolare e manto di copertura e, per usare una frase che ti contraddistingue, in quel malgoverno tu sei stato presente da sempre”.
Analisi chiara anche sul contesto intorno:
“La gente – che mi perdoni, e se non lo fa poco ne cale – la gente non vale nulla.
Quelli che ieri ti buttavano giù, oggi ti esaltano, ma credimi: domani saranno nuovamente pronti a buttarti nella polvere.
Il loro giudizio è come quello dei bambini, e saprai di certo chi paragonava Sciascia – con le parole di Don Mariano – ai bambini.
Quanti e quante ne leggo che cambiano parere seguendo lo spirare del vento alla ricerca di un vento favorevole per se stessi. Bambini, picciriddri, nachi, cusuzze.
E allora, Emanuele, cambia passo. Diventa il Dott. Barbara.
Impariamo dai canoni della dottrina spirituale e camminiamo verso una sincera redenzione, se vuole essere vera e se davvero ti sei reso conto che stavi sbagliando.
Ma il cammino verso il riscatto e la purificazione non è il percorso di poche ore, è una via lunga ed aspra e ha un compagno indispensabile, si chiama silenzio.
Il silenzio è penitenza, indica volontà autentica di svolta e prepara l’animo al cambiamento, se questo è l’intendimento che stai sinceramente perseguendo (adoro i sermoni, non a caso il mio nick è reverendo!).
Questo tuo parlare di oggi non ti fa onore, perché chi ha gli anticorpi da social – e in città sono più di quelli che normalmente si creda – sono quelli che pesano e misurano i comportamenti, non le parole.
Dunque, non offendere l’intelligenza di costoro con questo avanspettacolo. Evitalo, se puoi.
Il baccano, ricorda, è dei bambini. Lascialo a loro.
“Pochissimi gli uomini; i mezz’uomini pochi, ché mi contenterei che l’umanità si fermasse ai mezz’uomini. E invece no, scende ancor più giù, agli ominicchi: che sono come i bambini che si credono grandi, scimmie che fanno le stesse mosse dei grandi”.
Questo è un invito a Emanuele Barbara. Non ammetto in alcun modo commenti offensivi, e chi lo farà verrà depennato dalla lista dei miei amici”.
Questione Garuccio
Aprile 2024. L’ex consigliera Anna Garuccio, che si candidò pure a sindaca contro Tranchida, decideva di abbracciare il PD. Diceva allora la Garuccio:
“Sono onorata di entrare a far parte della comunità democratica e di intraprendere questo nuovo percorso accanto a persone di spessore come l’onorevole Safina, che stimo, la segretaria Astrid e a tutta la comunità che, al centro della vita politica, mette sempre l’onestà.
Sono lieta di contribuire alla crescita del partito e della città”.

Oggi la Garuccio, da sola, si mette fuori dal PD. È tornata al suo ruolo di oppositrice a Tranchida, mentre il suo (ex) partito è e rimane accanto al sindaco. Non manca di elogiare Antonini a mezzo social. Indiscrezioni trapanesi poi vorrebbero la Garuccio chiedere di entrare a far parte di Futuro. Ci sono però resistenze all’interno.