Non ce l’ha fatta Alessandro De Carlo, il cinquantenne di Marsala rimasto coinvolto in un drammatico episodio lo scorso 8 settembre nel quartiere di Amabilina. Dopo 14 giorni di coma al Policlinico di Palermo, dove era stato trasferito d’urgenza in elicottero e sottoposto a un delicato intervento chirurgico, il suo cuore si è fermato.
La dinamica resta ancora avvolta nell’incertezza. Quella mattina De Carlo si trovava a bordo del suo monopattino, nei pressi della chiesa del quartiere, quando è stato travolto da un’auto che non si è fermata a prestare soccorso. Alcuni testimoni parlano di investimento, altri di un’aggressione. “Il monopattino non superava i 20 all’ora, non si può morire così”, scrive chi lo conosceva. E ancora: “È una morte misteriosa dentro un quartiere di omertà. C’è chi dice che lo hanno investito, chi dice che lo hanno picchiato. Il fatto è che un uomo di 50 anni è morto e nessuno sa come”.
Subito dopo l’incidente, i sanitari avevano tentato di rianimarlo sul posto, prima del trasporto in ospedale. Da allora Alessandro non si è mai più ripreso. Oggi la notizia che ha gettato nello sconforto la famiglia e gli amici.Resta l’amarezza per un quartiere che tace e non collabora. Proprio i familiari, già nei giorni successivi all’incidente, avevano lanciato un appello: «Se ha una coscienza, chi ha investito o picchiato Alessandro si presenti spontaneamente alla polizia o venga a parlare con noi. Il perdono è possibile, ma il silenzio non darà mai pace a nessuno».