Dalla barriera al palco. A Castelvetrano, il grido degli studenti per la Palestina unisce la piazza
Anche a Castelvetrano ieri si è manifestato per una Palestina libera. Una manifestazione spontanea, organizzata all’ultimo momento, che ha visto coinvolti principalmente gli studenti delle superiori. Che sarebbero stati molti di più se il corteo fosse stato regolarmente autorizzato. Ma non c’è stato il tempo materiale, visto che la protesta è nata da una locandina che ha cominciato a girare sul web soltanto la sera prima. Poche righe: “Voce. Castelvetrano, 03.10.25 Parco delle rimembranze (villa) ore 9,00”.
Nessuna bandiera di partito, ma tanti cartelloni scritti a mano ed un’unica bandiera palestinese sventolante. Nessuna occupazione, nessun concreto intralcio alla circolazione stradale e certamente azzeccata la scelta della polizia municipale di permettere lo spostamento del corteo dal viale Roma al sistema delle piazze, chiudendo per pochi minuti il corso Vittorio Emanuele. Soprattutto perché il sistema delle piazze è normalmente chiuso al traffico.
Ed è lì che la protesta si è trovata a coesistere con un altro evento: “Alunni in piazza”, un momento di festa per dare il benvenuto al nuovo anno scolastico.
I manifestanti però si sono trovati davanti una barriera fatta da uomini della polizia municipale e del NOE (Nucleo Operativo Emergenze). Una situazione che avrebbe potuto indurre a pensare ad un contrasto tra due fazioni e che ha sollevato le legittime richieste dei partecipanti, che si sono chiesti perché venisse loro impedito di avvicinarsi al pubblico davanti il palco, impedendo potenzialmente ad un genitore che partecipava alla protesta di assistere al balletto del proprio figlio dall’altra parte del cordone.
La situazione si è risolta quando l’assessore comunale alla Pubblica Istruzione Rosalia Ventimiglia, insieme alla professoressa Vitalba Ingrassia, esperta del sindaco, che ha contribuito alla realizzazione dell’iniziativa, hanno espresso assoluta sensibilità alla protesta.
“Grazie perché state manifestando per una questione importante – ha detto l’assessore dal palco – e grazie perché state rispettando i nostri bimbi che con le loro parole, il loro silenzio che abbiamo fatto all’inizio della manifestazione, e il loro canto, invocano la pace”.
“Stiamo festeggiando con voi la pace”, le ha fatto eco la professoressa Ingrassia. E al termine delle
esibizioni dei bambini, i manifestanti sono stati invitati a salire sul palco per dire la loro ad un pubblico attento e sempre più numeroso.
Insomma, gli “Alunni in piazza” si sono uniti agli studenti in un’unica voce.
Tra i diversi interventi, anche quello appassionato di un’insegnante, la professoressa Ermelinda Palmeri: “Per i bambini di Gaza che muoiono non inizierà nessun anno scolastico. Questi bambini non avranno nessun futuro. E noi questo vogliamo dirlo a voce alta e con le lacrime agli occhi”.
Purtroppo, anche a Castelvetrano, è sempre una piccola parte quella che si schiera. La grande maggioranza sta in mezzo, in un limbo fatto di disillusione, senza opinioni definite, guardando con indifferenza ciò che gli accade intorno. O peggio, sminuendo (quando non attaccando) la sensibilità di chi partecipa e non si arrende al luogo comune del “tanto non cambia nulla”. E le critiche sono sempre pronte, rimbalzando tra la strada e i social: “sono quattro gatti”, “i soliti comunisti”, “cosa non si fa per un giorno di vacanza”…
Invece le cose cambiano. Alla fine della manifestazione, una ragazza è andata a stringere la mano all’assessore Ventimiglia, dicendole “Grazie per averci fatto parlare”.
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