Trapani, il caso della truffa sui bonus da tre milioni di euro / 1
Bonus che hai, truffa che trovi. E in Italia, di bonus, negli ultimi anni, ne abbiamo avuti parecchi. Non bonus qualsiasi, ma roba seria, di quelle che lo Stato ti dice ad esempio "Rifai casa che ci penso io"
Nel nostro Paese, negli ultimi anni, c'è stato un vero e proprio exploit delle truffe legate ai bonus edilizi, a quei contributi, cioè, che lo Stato dà a chi ammoderna il proprio stabile, lo rende più efficiente dal punto di vista energetico, lo ricostruisce dopo eventi calamitosi. I bonus sono diversi, ma il più famoso è il Superbonus, inventato dal governo Conte per rilanciare, nel 2020, l'economia italiana dopo lo shock del covid. Bonus addirittura del 110%: cioè, lo Stato ti dà anche di più di quanto spendi. I bonus edilizi hanno causato una voragine nei conti dello stato e tantissime truffe. Una voragine che, secondo la Corte dei Conti, si aggira intorno ai 4,4 miliardi di euro di crediti d'imposta inesistenti. L'Agenzia delle Entrate e la Guardia di Finanza hanno lavorato sodo, ma le frodi sono state così massicce da far impallidire i bilanci dello stato. L'allora ministro dell'economia Franco l'ha definita "una delle più grandi che questa Repubblica abbia visto". E noi siciliani, che di frodi ce ne intendiamo, non possiamo che concordare. Del resto, se c'è un posto dove l'ingegneria finanziaria incontra l'arte della truffa, quella è l'Italia.
I bonus edilizi, nonostante la loro efficacia nel rilanciare il settore dell’edilizia e nel promuovere il risparmio energetico, hanno mostrato una serie di punti deboli, come un classico caso di "azzardo morale", dove il committente, forte di un contributo pubblico generoso, ha perso interesse a spuntare un prezzo migliore. E c'è di più: secondo la Corte dei Conti, queste agevolazioni fiscali sono andate, per la maggior parte, a chi non ne aveva bisogno. Più del 60 per cento dei contribuenti più ricchi ha beneficiato di agevolazioni per la ristrutturazione edilizia, mentre la metà meno abbiente, solo il 9 per cento.
Ma come hanno fatto? Semplice, la struttura delle frodi è stata facilitata dalla possibilità, prevista con il Decreto Rilancio 2020, di cedere i crediti dei vari bonus edilizi un numero pressoché illimitato di volte, senza un adeguato controllo preventivo. Il Superbonus, almeno, prevedeva un visto di conformità, ma il Bonus Facciate e l'Eco-bonus erano un far west. E non a caso, sono proprio questi i bonus più utilizzati per le truffe: il 51% dei casi riguarda il Bonus Facciate, il 37% l'Eco-bonus, e solo un misero 3% il Superbonus 110%. Una statistica che parla da sola.
È l’imprenditore che tempo fa puntò il dito contro la sindaca di Erice, Daniela Toscano, e per il fratello Massimo, consigliere comunale a Trapani, per l'intricata vicenda delle autorizzazioni dei parcheggi privati nella zona delle spiagge, a San Giuliano. Una denuncia che portò persino a un divieto di dimora per la sindaca e che si concluse con un nulla di fatto per la stessa, con l'archiviazione delle indagini, ma non per il marito, Francesco Paolo Rallo, che fu condannato per stalking nei confronti di Agliano e della moglie. Una storia di veleni e rancori che ci racconta molto del personaggio: non ha paura di alzare la voce, di denunciare, di finire sui giornali.
Ma adesso arriva per lui l'inchiesta più difficile, quella che, ha portato a misure cautelari personali per truffe sui bonus edilizi.
L'operazione, condotta dalla Guardia di Finanza e coordinata dalla Procura di Trapani, ha smascherato una frode gigantesca, basata sul Bonus Facciate. Un meccanismo oliato e spudorato: i lavori di ristrutturazione edilizia venivano dichiarati eseguiti, ma in realtà non erano mai iniziati. Una truffa da oltre 3,5 milioni di euro.
Insieme ad Agliano è stato coinvolto un geometra, Giorgio Saverino, suo presunto complice. Entrambi sono stati interdetti dall'esercizio della loro professione. Secondo gli inquirenti, i due avrebbero creato una fittizia documentazione, asseverando la congruità di spese mai sostenute e monetizzando i crediti d'imposta attraverso la cessione a terzi, senza aver svolto alcuna prestazione effettiva.
L'indagine è partita da una soffiata, la denuncia di alcuni condomini che, vedendo i lavori promessi non partire mai, hanno avuto l'intuizione di rivolgersi alla Guardia di Finanza. Da lì, è venuto alla luce un sistema articolato di frode, fatto di documenti falsi, movimenti bancari sospetti e crediti inesistenti che andavano a rimpolpare le tasche di chi si era inventato questa truffa, pensata per sfruttare una legislazione troppo generosa e con pochi controlli.
Il G.I.P. del Tribunale di Trapani ha emesso un'ordinanza di applicazione di misura cautelare personale e un decreto di sequestro preventivo nei confronti di Riccardo Agliano e Giorgio Saverino. Agliano, in qualità di rappresentante legale della società Holding G.I.G.R.A Service srl, e Saverino, in qualità di progettista e direttore dei lavori, sono indagati per truffa aggravata ai danni dello Stato, emissione di fatture per operazioni inesistenti, truffa ai danni dei condomini e autoriciclaggio. Come tutto sia stato reso possibile, lo racconteremo domani.
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