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07/10/2025 06:00:00

Trapani, la maxi truffa sui bonus. Un'impalcatura ... di finte carte / 2 

"Non hanno nemmeno iniziato i lavori". E' grande la frustrazione dei residenti del condominio "Concordia" di Trapani. Hanno contattato la ditta dell'imprenditore Riccardo Agliano per rifare la facciata del loro condominio. Sanno che il "bonus facciate" offre loro l'opportunità di avere uno sconto fino al 90% sull'importo dei lavori. Hanno versato la somma, più di 30mila euro alla ditta. Ma non si è mosso nulla. Né un ponteggio, un po' di calce, il rumore di una piccola betoniera. Niente.

Sono loro che prendono carta e penna e scrivono una denuncia circostanziata alla Guardia di Finanza di Trapani.

 

Le indagini che hanno portato poi al provvedimento della Procura di Trapani, e che stiamo raccontando su Tp24, nascono proprio così, dalle denunce dei condomini di due stabili a Trapani, il "Concordia" e il "Rao", che lamentavano di aver ceduto i loro crediti d'imposta per lavori di ristrutturazione delle facciate mai iniziati.

Il 31 Gennaio 2024, dieci famiglie del condominio Concordia, di via degli Orti scrivono nella loro denuncia che l'amministratore, Santangelo Service, aveva stipulato nel novembre del 2021 un contratto con la Gigra di Agliano per la ristrutturazione dell'immobile, che il geometra Saverino aveva calcolato l'importo dei lavori in 340mila euro, che i lavori rientravano nel bonus facciate, con il 90% di sconto. Quindi, avevano versato il 10% alla ditta, circa 34mila euro. Ma non si era mosso nulla. 

 

La truffa: un castello di carte fiscali 

 

Tutto si basa su una frode articolata che, secondo l'accusa, ha sfruttato le maglie larghe del Bonus Facciate 90%. In pratica, Agliano e Saverino avrebbero indotto in errore sia l'Agenzia delle Entrate che i condomini stessi.

  •  L'accusa sostiene che, attraverso la Holding G.I.G.R.A Service srl, Agliano e Saverino avrebbero ottenuto crediti d'imposta per lavori mai eseguiti. Per far questo, avrebbero prodotto una documentazione falsa, in particolare un'asseverazione di congruità delle spese e una comunicazione di inizio lavori fasulla. Questi  documenti hanno indotto l'Agenzia delle Entrate a riconoscere dei crediti fiscali inesistenti, causando un danno alle casse pubbliche.

  • Per creare l'apparenza che i lavori fossero in corso, la società di Agliano ha emesso fatture per operazioni inesistenti, come nel caso del condominio "Concordia", a cui è stata emessa una fattura di €34.411,86 per lavori di manutenzione straordinaria mai eseguiti. L'emissione di queste fatture e la comunicazione di opzione all'Agenzia delle Entrate hanno permesso di generare crediti d'imposta fittizi, che sono stati poi ceduti a terzi. L'ordinanza sottolinea come il fine fosse anche quello di permettere, seppur inconsapevolmente, ai terzi cessionari di evadere le imposte.

  • Oltre a truffare lo Stato, Agliano e Saverino avrebbero frodato anche i condomini. Inducendoli a firmare contratti di appalto con la promessa di lavori mai iniziati, hanno incassato la quota del 10% del totale dei lavori, che i condomini hanno pagato con bonifico. Le false dichiarazioni e la successiva inerzia hanno costituito l'inganno che ha portato i condomini a subire un danno patrimoniale.

  • I proventi di queste truffe non sono finiti in un materasso. L'accusa ritiene che Agliano e Saverino abbiano impiegato il denaro e i crediti d'imposta fittizi nell'attività economica della Holding G.I.G.R.A Service srl e nella professione di geometra di Saverino, rispettivamente, per compensare debiti erariali e ottenere un profitto, ostacolando l'identificazione della provenienza illecita dei fondi.

  • Nel corso delle indagini c'è stato anche una perquisizione. Il 9 Settembre 2024, la Guardia di Finanza si è presentata a casa di Agliano e Saverino, nella sede delle loro società e studi, nonché nello studio a Marsala, in Via Crispi, della commercialista Angileri. Lì vengono trovate le dichiarazioni che attestano l'inizio, mai fatto, dei lavori nei due condomini. E la dichiarazione della commercialista sulla sussistenza dei presupposti che danno diritti al credito di imposta.

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  • I dettagli

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Le indagini della Guardia di Finanza hanno confermato che i lavori di ristrutturazione delle facciate non sono mai stati avviati. Nonostante ciò, il geometra Saverino aveva rilasciato asseverazioni in cui attestava falsamente che i lavori erano "almeno iniziati". Sulla base di questi documenti, la commercialista Rosalba Angileri aveva apposto il visto di conformità, permettendo la cessione dei crediti d'imposta all'Agenzia delle Entrate.

Nel caso del Condominio Concordia, si parla di un importo totale di lavori di circa €344.118,57. I condomini hanno versato il 10% (€34.411,85) con bonifico, mentre il restante 90% (€309.708,00) è stato ceduto come credito d'imposta alla Holding G.I.G.R.A Service srl e al geometra Saverino. Nel caso del Condominio Rao, l'importo totale era di €228.163,02. Anche qui, i condomini hanno pagato il 10% (€22.816,30) e ceduto il restante 90%.

L'indagine ha permesso di sequestrare il complesso aziendale della Holding G.I.G.R.A. Service s.r.l., le quote societarie e vari crediti per un valore complessivo di oltre 3,5 milioni di euro, nonché il sequestro preventivo di beni per equivalente in caso di mancato ritrovamento.

Un'inchiesta che dimostra come un meccanismo virtuoso, pensato per rilanciare l'economia e l'ambiente, possa diventare, se non adeguatamente controllato, un bancomat per i furbetti del mattone. E se a Trapani i casi noti sono due, vien da chiedersi quanti altri palazzi, in giro per Marsala o per la provincia di Trapani, attendono ancora l'inizio di lavori che, probabilmente, non arriveranno mai.

 

 

Cantieri fermi e cassetti fiscali svuotati

 

Un  caso analogo, ma ancora più doloroso: quello di due quarantenni che, affidandosi al Superbonus 110%, si sono ritrovati con la casa abbandonata e il cassetto fiscale svuotato. Siamo nel 2021, l'anno in cui il Superbonus, l'agevolazione statale del 110% per il rilancio post-Covid, sembrava la panacea di tutti i mali edilizi. Due fratelli, spinti dalla possibilità di ristrutturare la loro casa a costo (teoricamente) zero, si affidano agli operatori del settore. Quello che ottengono, però, è un cantiere fermo da quattro anni, una casa inagibile e un futuro incerto.

La denuncia depositata alla Procura di Trapani, infatti, racconta di una storia di rinvii su rinvii, con rassicurazioni continue da parte degli "interlocutori locali" dal 2021 fino allo scorso dicembre. Il cuore del problema, ancora una volta, risiede nella simbolica, quasi inesistente, esecuzione delle attività edilizie rispetto all'ammontare previsto delle opere.

La truffa,  poggia su una complessa architettura cartacea, ma in questo caso la situazione è aggravata dalla distanza e dalla scarsa trasparenza. La segnalazione ci parla di "geometri, commercialisti mai conosciuti" che asseveravano la congruità di spese mai sostenute, e di "società che rinviano ad altre società".

Se nel caso del Bonus Facciate si ricorreva alla cessione del credito illimitata, il Superbonus prevedeva meccanismi di controllo leggermente più rigidi. Ma la frode trova sempre il suo spazio. La scoperta del raggiro per i due fratelli è avvenuta solo quando una nuova società, (qualificata come nuovo fornitore generale di servizi, che aveva ricevuto la cessione dei contratti dalla precedente), ha avanzato una richiesta inaudita: il 30% della quota residuale di appalto, un'ipotesi non prevista dalla Legge Superbonus. Questa richiesta ha spinto i due proprietari a consultare il loro cassetto fiscale per la prima volta. Lo choc è stato brutale: il cassetto risultava "svuotato senza che i lavori fossero stati eseguiti". Centinaia di migliaia di euro di crediti fiscali, il loro diritto alla detrazione, erano stati ceduti a terzi e monetizzati da ignoti, lasciando i proprietari con un pugno di mosche e una casa inabitabile.

L'avvocato Salvo D'Angelo del Foro di Trapani, che assiste i due fratelli, ha confermato la situazione, sottolineando che i suoi assistiti "sono privi di una loro abitazione, costretti ad essere ospitati da parenti". "I miei assistiti hanno posto immediatamente i fatti al vaglio della Procura della Repubblica" , ha dichiarato l'Avvocato, che ha anche depositato una perizia giurata la quale attesta come i lavori siano "prevalentemente inesistenti", una mossa per "agevolare l'attività investigativa".

Questo nuovo caso solleva interrogativi pesanti sull'intero sistema dei controlli. Come è possibile che professionisti abbiano asseverato, con il valore di atto pubblico, la congruità di spese e l'inizio di lavori per centinaia di migliaia di euro, senza che i proprietari li avessero mai incontrati e senza che i lavori fossero di fatto partiti? La facilità con cui i crediti sono stati monetizzati e la superficialità delle verifiche preliminari sono il vero humus di queste truffe.

La speranza, ora, è che l'attività della Procura di Trapani possa ricongiungere i fili spezzati di questa ennesima storia di malaffare, e che i due fratelli possano tornare nella loro casa, che oggi è soltanto un costoso e burocratico fantasma. Una storia che ci ricorda, ancora una volta, che quando lo Stato è troppo generoso, c'è sempre qualcuno pronto a farne un banchetto.

 

2- FINE

(qui la prima parte)

 


 



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