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13/10/2025 10:00:00

Archiviamo Grillo, il mantra della classe politica lilibetana

Archiviamo Grillo, è il mantra della classe politica lilibetana in vista delle amministrative della prossima primavera. L’idea, dopo essere stata manifestata da Andreana Patti e Nicola Fici, negli ultimi giorni è stata espressa anche da Lo Curto e dal consigliere comunale Flavio Coppola, che ha dato il suo endorsement al collega Fici. Per i due ex alleati nell’Udc la posizione è comprensibile, essendo stati — con 6.535 voti di riferimento — i principali sostenitori dell’attuale primo cittadino. Lo stesso consigliere comunale si era presentato con una lista civica denominata Noi Marsalesi – Centrali per la Sicilia – Grillo Sindaco.

 

L’unico, escluso lo stesso Grillo, che tra i candidati a sindaco abbia parlato di lui, non solo per riporlo “in un ripostiglio”, è stato Leonardo Curatolo, che guarda caso si è sfilato dal tavolo del centrodestra — ancora alla ricerca della pietra filosofale del nome — affermando: “La politica marsalese continua a girare a vuoto: tanti nomi in circolazione, ma zero progetti e zero programmi. […] In questo vuoto di idee, Massimo Grillo, da sindaco uscente, è inevitabilmente legittimato: non possiamo criticarlo e dire che non sarà candidato, se non costruiamo un’alternativa vera, fatta di contenuti e non solo di facce. Io dico basta ai giochi di potere e ai personalismi.”

Sulla visione dell’urbe e su come realizzarla, il silenzio è quasi cosmico.
Eppure, a fine mese scadrà il tanto vituperato piano rifiuti e il relativo appalto: qualcuno ne ha parlato? No.
Eppure la sua progettazione riguarda anche la sicurezza, perché scovare gli evasori del servizio — che creano discariche abusive — significa recuperare risorse economiche da destinare alla protezione del territorio.

 

Come affrontare, poi, l’emergenza assoluta dell’infrastruttura idrica, ormai obsoleta perché costruita in vetroresina, con una perdita stimata del 50% dell’acqua immessa? Si può accedere ai fondi FESR per tale intervento? È ormai diventato una liaison il destino di Marsala Schola, che — giova rammentare — l’anno prossimo terminerà per legge la propria esistenza. E quale sarà la sorte del trasporto pubblico locale? Lo si vuole privatizzare o gestire in house?

 

E ancora: il patrimonio culturale, che potrebbe diventare fonte di guadagno se messo in rete con un biglietto unico tra gli enti, accessibile gratuitamente anche ai meno abbienti.
Sulla mobilità sostenibile, sarebbe utile rendere più efficienti i parcheggi esistenti: così si genererebbe anche un reddito per l’erario comunale.

Sono a conoscenza, Grillo e Fici certamente, della riduzione del Fondo per i Minori Stranieri Non Accompagnati, che rischia di trasformarsi in un vero e proprio vulnus socio-economico?

 

Inoltre, rumors riferiscono che la facoltà di Enologia per Marsala non solo non è tornata nel secondo semestre, come promesso, ma che la pratica sia stata di fatto sepolta, poiché si prevede il suo trasferimento a Palermo: un ulteriore depauperamento per la città.

Si potrebbe continuare quasi all’infinito.
Ma per archiviare davvero il “Grillo che si autocelebra” è necessario costruire un’alternativa fatta di idee concrete e realizzabili.

 

Vittorio Alfieri