«Chiediamo di fermare la deriva militarista e l’economia di guerra che l’Europa e il governo Meloni stanno costruendo», lo afferma il Movimento Log-In in una nota. «Serve una mobilitazione popolare ampia e consapevole contro un sistema che sfrutta, impoverisce e legittima la guerra».
Il movimento sottolinea come, nelle ultime settimane, milioni di cittadini in tutta Italia siano scesi in piazza per dire no al genocidio e alle politiche che alimentano conflitti e disuguaglianze. «Questa Italia – si legge ancora – non si limita alla solidarietà, ma sceglie di opporsi a un modello economico che investe in armi invece che in servizi, istruzione e sanità».
Particolare attenzione viene rivolta alla situazione dell’aeroporto di Birgi, in provincia di Trapani, «dove – denunciano – è previsto il più grande addestramento di F-35 fuori dagli Stati Uniti». Secondo il movimento, il nuovo bilancio statale, che prevede 12 miliardi di euro per la difesa, «non aumenta la sicurezza del Paese, ma rafforza soltanto la subordinazione strategica all’alleato americano».
«Trump aveva promesso di portare la spesa europea per la difesa al 5% del PIL – aggiunge Log-In – e oggi stiamo seguendo quella linea. Altro che emancipazione».
Il movimento avverte anche sui rischi economici di lungo periodo: «Questi investimenti, anche se esclusi dal Patto di Stabilità, generano debiti che peseranno per decenni sul futuro del Paese».
«È il momento – conclude il Movimento Log-In – di costruire un fronte civile e popolare che si opponga a questo sistema. La forza delle persone resta l’unico strumento capace di cambiare davvero le cose».