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17/10/2025 16:37:00

Condanna confermata per diffamazione, parla Tranchida

Arriva il commento del sindaco di Trapani, Giacomo Tranchida, dopo la conferma in appello della condanna per diffamazione nei confronti dell’imprenditore Riccardo Agliano. A Tp24 il primo cittadino afferma:

“Ho le spalle larghe e nel tempo ho sempre mantenuto la schiena dritta: il tempo è galantuomo. Le sentenze non si commentano — dice — se non se ne condivide il percorso logico-motivazionale, si impugnano nelle competenti sedi giudiziarie.”

Tranchida, nel merito della vicenda, ribadisce di non rinnegare le sue parole:

“Conoscendo bene i fatti ericini e gli antefatti politici, confermo il mio giudizio negativo sull’imprenditore che si è sentito offeso per averlo definito ‘fallito’. In città di personaggi che possono essere definiti così se ne sono succeduti diversi, e sono certo che il futuro prossimo ce ne lascerà altri in dono.”

Poi, il sindaco risponde anche a Valerio Antonini, che sui social aveva definito Tranchida “pregiudicato” dopo la notizia della condanna:

“Registro che Antonini, per l’ennesima volta, ha perso l’occasione di tacere per non vestirsi di ridicolo. Non sono affatto un pregiudicato: anche il meno capace degli studenti di giurisprudenza sa che la qualifica si acquisisce solo con una sentenza definitiva. Fino ad allora vige la presunzione di innocenza. Magari potremmo pubblicare i rispettivi certificati penali, se servisse.”

Tranchida aggiunge, con una nota polemica:

“Non sono mai stato a libro paga di alcuno, ancor meno dell’Antonini di turno. In politica bisogna saper fare i conti: i numeri non mentono mai. Ma forse, i conti con il diritto, ad Antonini non tornano.”

Il riferimento è alla sentenza confermata dalla Corte d’Appello, che ha ribadito la condanna di primo grado a carico del sindaco per le dichiarazioni rese nel 2018, quando — commentando l’arresto dell’allora vice sindaco di Erice Angelo Catalano — definì Agliano “imprenditore fallito”.

Il sindaco dovrà pagare una multa di 1.500 euro e 3.000 euro di risarcimento all’imprenditore. La decisione diventa definitiva salvo ricorso in Cassazione.