I micro nidi comunali “Piccoli passi” e “Colibrì “ rimangono ancora chiusi nonostante sia trascorso oltre un mese dall’inizio dell’anno educativo 2025/26. Un disservizio che sta creando notevoli disagi anche di carattere economico a 48 famiglie costrette a trovare provvisoriamente soluzioni alternative.
L’Amministrazione comunale, con un comunicato firmato congiuntamente dal sindaco Vito Scalisi e dall’assessora ai Servizi Sociali, si e’ scusata dichiarandosi consapevole della difficoltà in cui si trovano le famiglie per la mancata apertura dei micro asili e ha assicurato “il massimo impegno da parte nel sollecitare tutte le azioni necessarie per garantirne l’avvio nel più breve tempo possibile”. Un notevole passo indietro, come si vede, rispetto a quando veniva rimproverato alle mamme di essere esageratamente esigenti rispetto a quelle
Nella nota viene anche precisato che la procedura di affidamento del servizio si trova ancora presso la Centrale Unica di Committenza (CUC) di Pantelleria, a seguito di un ricorso al TAR di cui avevamo informato i lettori un mese fa circa ( potete leggere qui)
Dell’incresciosa situazione che tanto malcontento sta suscitando se n’e’ fatta interprete Giusi Spagnolo del gruppo di opposizione “Scrusciu”.
“Già a giugno, durante la Commissione consiliare” -sottolinea la consigliera- ”avevamo chiesto che i servizi educativi venissero programmati per tempo. In quella sede, l’assessore Gandolfo e la dottoressa Pace ci avevano assicurato che entro luglio tutto sarebbe stato pronto. Oggi invece siamo di fronte all’ennesimo ritardo che colpisce decine di famiglie.”
M c’e’ di piu’. Secondo il gruppo “Scrusciu”, “la sentenza del TAR si riferiva non a un ricorso che riguardava l’anno in corso, ma alla gara biennale del precedente periodo, per la quale il Comune aveva già proceduto all’assegnazione diretta del primo anno. Non essendoci stato alcun provvedimento di sospensione, l’Amministrazione avrebbe potuto procedere all’assegnazione per il secondo anno, garantendo la continuità del servizio.
“Non c’è stato nessun vincolo giuridico che impedisse l’affidamento. Si tratta piuttosto di una grave mancanza di programmazione amministrativa – concludono le consigliere–. Il risultato è che 48 famiglie salemitane, a metà ottobre, non hanno ancora un servizio educativo per i propri bambini.”
Non solo, le due consigliere hanno presentato una interrogazione al Sindaco Vito Scalisi e all’Assessore ai Servizi Sociali Gasperina Gandolfo, per chiedere spiegazioni sui motivi del ritardo e per ottenere copia di tutta la documentazione relativa alla procedura di gara e agli atti prodotti in sede di giudizio.
Con l’interrogazione, il gruppo “Scrusciu” chiede, tra l’altro di conoscere i motivi specifici del ritardo e le responsabilità amministrative; di sapere se e quando la CUC di Pantelleria concluderà la procedura; e di sapere se l’Amministrazione ha valutato soluzioni temporanee per consentire l’avvio del servizio.
E, in nome della trasparenza hanno chiesto la copia integrale di tutti gli atti e documenti prodotti dal Comune relativi alla gara e al giudizio presso il TAR.
Qualcuno dirà: niente di nuovo sotto il cielo di Sicilia!
E’ vero. Per qualità della vita nella fascia di età 0-10 anni, strutturalmente la Sicilia e’ maglia nera, si posiziona in fondo alla classifica nazionale, non solo per la disponibilità degli asili nido, ma anche per l’assenza di giardini scolastici, di verde attrezzato, di scuole accessibili, per la presenza di pediatri per ogni mille residenti tra 0-14 anni, edifici scolastici con palestra, scuole con mensa.
Ma se e’ altrettanto vero che Salemi si e’ classificata tra i piu’ attraenti borghi d’Italia, se e’ vero che e’ capofila di otto comuni nel progetto “Citta’ che legge”, se e’ vero che un tempo era chiamata l’”Atene del Vallo”, non si capisce per quale arcano motivo debba precipitare agli ultimi posti quando si tratta di assicurare una civile qualità di vita ai più piccoli della società.
Franco Ciro Lo Re