Trapani, sul caso Asacom opposizione e maggioranza trovano l’accordo: nasce una mozione...
Colpo di scena al Consiglio comunale straordinario di Trapani dedicato al servizio Asacom, l’assistenza all’autonomia e alla comunicazione per gli studenti con disabilità. Dopo ore di dibattito acceso tra maggioranza e opposizione, la politica cittadina ha trovato una sintesi: le due mozioni presentate – una dall’opposizione e una dalla consigliera di maggioranza Angela Grignano – sono state ritirate per lasciare spazio a un testo unico condiviso.
Alla seduta, tenutasi il 20 ottobre 2025, hanno partecipato anche il sindaco di Trapani Giacomo Tranchida, la sindaca di Erice Daniela Toscano, il sindaco di Paceco Aldo Grammatico, e i deputati regionali Cristina Ciminnisi (M5S) e Giuseppe Bica (Fratelli d’Italia). In aula, tra il pubblico, tante famiglie, associazioni e cooperative Asacom, arrivate per chiedere chiarezza dopo settimane di tensione per i tagli al servizio.
Le due mozioni e l’accordo finale
La seduta era stata convocata per discutere i tagli alle ore di assistenza specialistica decisi dal Comune. L’opposizione, con la consigliera Grazia Spada (Fratelli d’Italia), aveva presentato una mozione durissima, chiedendo il ripristino immediato delle ore previste nei PEI (Piani Educativi Individualizzati) e accusando l’amministrazione di “miopia politica”.
Dal canto suo, la consigliera Angela Grignano, della maggioranza, aveva depositato una proposta alternativa, chiedendo una soluzione condivisa e meno divisiva. Alla fine, dopo un lungo confronto in aula, le due si sono incontrate su un punto comune: unire le forze per un documento unico.
«Su temi come questo non ci sono bandiere. I bambini con disabilità vengono prima di tutto. Per questo abbiamo deciso di presentare un solo testo condiviso», ha dichiarato Grignano.
«L’importante è garantire il diritto all’inclusione scolastica – ha aggiunto Spada –. L’aula ha dimostrato che, quando si vuole, si può lavorare insieme».
Tore Fileccia: “Non è una questione politica, ma di vita”
Tra gli interventi più intensi, quello del consigliere Tore Fileccia (Movimento Futuro), che ha parlato anche da padre: «Ogni anno ci ritroviamo a discutere di risorse, ma qui parliamo di bambini, di percorsi di vita che non si possono compromettere. Mio figlio Simone non è una disgrazia. Le parole del sindaco sono state offensive: dimostrano di non sapere cosa sia un PEI o un GLO. Non è una questione politica, ma di vita».
Un intervento che ha scaldato l’aula e ricevuto applausi dalle famiglie presenti.
Grazia Spada: “I fondi ci sono, ma non si stanziano”
Nel suo lungo intervento, Grazia Spada ha puntato tutto sui numeri: «Parliamo di un diritto costituzionale, non di una concessione. Mentre per gli impianti sportivi si spendono 8.000 euro, per eventi e manifestazioni oltre 200.000 e per il fondo di riserva 270.000, ai bambini con disabilità vengono tolte le ore di assistenza».
Spada ha anche ricordato le sentenze del Tribunale di Trapani, che hanno già sospeso i tagli e ordinato il ripristino delle ore previste nei PEI: «Il vero danno erariale lo vedremo quando arriveranno i debiti fuori bilancio per le sentenze che daranno ragione ai genitori. È già successo e accadrà di nuovo».
Daniele Amorosino (Confcooperative): “Difendere la dignità del lavoro Asacom”
A portare la voce del mondo delle cooperative è stato Daniele Amorosino di Confcooperative Trapani, che ha difeso la trasparenza del sistema e il valore del lavoro degli operatori: «La cooperazione sociale è parte del welfare pubblico, non un appaltatore. Il costo orario del servizio non corrisponde al netto in busta paga, ma comprende contributi, ferie, tredicesima e quattordicesima. Tutto è destinato ai lavoratori secondo i contratti collettivi». Amorosino ha poi lanciato un appello ai Comuni: «Chiediamo puntualità nei pagamenti e l’adeguamento dei corrispettivi. Difendiamo la verità e la dignità del lavoro. Chi sfrutta o aggira le regole non rappresenta la cooperazione autentica».
L’aula consiliare era gremita di famiglie, insegnanti e operatori Asacom. Tanta tensione, ma anche commozione e senso di partecipazione. Le associazioni hanno ribadito la richiesta di rispetto dei PEI e continuità del servizio, mentre le cooperative hanno chiesto certezza nei pagamenti e riconoscimento del ruolo sociale che svolgono ogni giorno.
Il Consiglio straordinario si è chiuso con un segnale raro in politica: unità d’intenti tra opposizione e maggioranza. Una tregua che, almeno per una sera, ha riportato al centro il tema che più conta: i diritti dei bambini e delle loro famiglie.
Sindaci e proposta di legge Safina: “Serve un ruolo regionale per gli Asacom”
Nel corso della seduta, i sindaci di Trapani, Erice e Paceco hanno espresso una posizione comune: il problema principale resta quello dei bilanci comunali. Tutti hanno ribadito che, con risorse sempre più limitate, decidere a cosa destinare i fondi è diventato un esercizio di equilibrio difficile, e che il servizio Asacom dovrebbe essere posto a carico della Regione Siciliana, come avviene già in altre regioni italiane.
Proprio su questo fronte si inserisce la proposta del deputato regionale Dario Safina (PD), che ha presentato all’Ars un disegno di legge per istituire un ruolo regionale degli assistenti Asacom, stabilizzando il servizio e togliendo il peso economico dai bilanci comunali. «La scuola dell’inclusione non può dipendere dai ritardi burocratici o dai conti dei Comuni», ha dichiarato Safina. «Gli studenti con disabilità hanno diritto a un’assistenza stabile, continua e qualificata, e la Regione deve farsene carico direttamente».
Cristina Ciminnisi (M5S): “Non si possono garantire diritti a seconda del CAP”
Molto netto anche l’intervento della deputata regionale Cristina Ciminnisi (Movimento 5 Stelle), che ha puntato il dito sulla mancanza di uniformità regionale nella gestione del servizio: «Abbiamo scoperto che il Comune di Melilli ha internalizzato il servizio Asacom. Altri Comuni invece lo affidano alle cooperative. Questo significa che in Sicilia i diritti cambiano a seconda del codice di avviamento postale. Un bambino di Trapani deve avere gli stessi diritti di un bambino di Messina o di Melilli».
Ciminnisi ha riconosciuto le difficoltà finanziarie dei Comuni, ma ha chiesto alla Regione e agli enti locali di assumersi le proprie responsabilità: «In Sicilia oltre 200 Comuni sono in dissesto o pre-dissesto, ma non si può scaricare la crisi sui bambini con disabilità. La legge 10 sul diritto allo studio è chiara: ai Comuni spetta l’assistenza all’autonomia e alla comunicazione. Oggi non servono scuse, servono atti concreti per ripristinare il servizio e restituire dignità alle famiglie e ai professionisti».
E ha aggiunto: «Sono in imbarazzo quando sento dire ‘ottimizzare le risorse per i disabili’. La burocrazia non può prevalere sulla dignità delle persone. La politica deve avere un’etica, e oggi l’etica è garantire il diritto allo studio».
Giuseppe Bica (FdI): “Servizio fondamentale, il Comune può tornare sui suoi passi”
Il deputato regionale Giuseppe Bica (Fratelli d’Italia) ha ricordato che la Regione ha già stanziato nuovi fondi per i Comuni: «Già lo scorso luglio sono stati messi 6 milioni per gli Asacom e altri 4 per i servizi di accompagnamento. Ora le risorse complessive sono salite a 10 milioni. Ma la scelta politica resta in capo ai Comuni».
Bica ha invitato l’amministrazione trapanese a un passo indietro: «Capisco le difficoltà di bilancio, ma non si può far venire meno un servizio essenziale. La politica deve unire, non alimentare sospetti o contrapposizioni. I bambini con disabilità non possono aspettare i tempi della burocrazia. Oggi il Comune può ancora rimediare e garantire il servizio».
Ha poi annunciato che a livello nazionale è già in discussione un disegno di legge per la stabilizzazione degli Asacom: «L’obiettivo è riconoscere finalmente questa figura a livello statale, come avviene per gli insegnanti di sostegno. Sarebbe un passo avanti per tutti, bambini e lavoratori».
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