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29/10/2025 06:00:00

Shark, abbonati contro Antonini: "Se vai via da Trapani vogliamo i rimborsi"

Ieri Trapani Shark ha scritto una pagina dell'epopea cestistica di Trapani, con la prima vittoria europea della squadra allenata da coach Repesa. Se il campo continua a dare soddisfazioni, fuori dal campo, invece, non si placano le polemiche.

Si sta rivelando un boomerang la decisione di Valerio Antonini, presidente della Trapani Shark, di portare la squadra a giocare in un’altra città “dal 15 dicembre”.
Una mossa annunciata in diretta Facebook, con toni volgari (“mi sono rotto il c…”) e motivata come reazione al braccio di ferro con il Comune di Trapani sulla nuova convenzione per l’uso del Palasport.

Antonini sostiene di avere “tre opzioni in Sicilia”, una delle quali sarebbe Agrigento, ma l’impressione generale è che si tratti dell’ennesimo bluff. Anche perché nessun Comune può concedere gratuitamente un impianto pubblico, come pretende lui, e le regole sugli affidamenti sono molto rigide.

 

Il Comune: “La stagione non è a rischio”

Il sindaco Giacomo Tranchida ha ribadito che la stagione della Trapani Shark non è a rischio:

“Esiste un provvedimento del 14 agosto che garantisce alla squadra l’utilizzo del Palasport per tutta la stagione 2025/2026”,
ha ricordato.
La convenzione firmata nel 2023, però, non è più valida, perché la società è passata da dilettantistica a Srl dopo la promozione in Serie A, e quindi non può più beneficiare delle agevolazioni previste per le associazioni senza fini di lucro.

Il Comune chiede inoltre il pagamento delle utenze arretrate, circa 130 mila euro.

 

Abbonati sul piede di guerra

La notizia della fuga di Antonini ha scatenato la protesta degli abbonati. Sono 3.287 e in tanti chiedono il rimborso per le partite non godute.
Molti fanno notare che il contratto di abbonamento — come si legge sul sito ufficiale della società (vedi immagine) — specifica che il titolo dà diritto ad assistere alle partite casalinghe, ma non prevede nulla in caso di trasferimento della sede in un’altra città.

Il giornalista sportivo Andrea Castellano è stato tra i primi a commentare:

“Se va via senza valido motivo, e qui è chiarissimo che lo farebbe come un bambino che si porta via il pallone, dovrà rimborsare gli abbonati per le partite non godute. Nel mio caso sono 240 euro, per altri molto di più. Gli avvocati sono già pronti”

Antonini replica minimizzando:

“Il 78,4% degli abbonamenti è stato sottoscritto con Compass e si è pagata solo una piccola quota.
Si è acquistato il diritto di vedere la Shark, e la Shark si potrà continuare a vedere.”

Una risposta che ha solo acceso di più la rabbia dei tifosi.

 

Telesud corre ai ripari: “Non stiamo lasciando Trapani”

Per calmare gli animi, la testata di Antonini, Telesud, ha pubblicato un articolo dal tono rassicurante:

“Questa è una scelta temporanea, una misura di protezione, in attesa che la situazione con il Comune si sblocchi.
Non stiamo lasciando Trapani, stiamo difendendo Trapani. Torneremo presto a casa.”

Ma la realtà è che i tifosi non ci credono più, e molti si stanno già muovendo per vie legali.

 

Cosa dicono i consumatori: il diritto al rimborso

Secondo le associazioni dei consumatori, il trasferimento della squadra in un’altra città cambia in modo sostanziale le condizioni contrattuali:

“Chi ha comprato un abbonamento per le partite casalinghe a Trapani ha diritto al rimborso parziale,
perché lo spostamento della sede rende impossibile la fruizione del servizio acquistato.”

Il riferimento è all’articolo 1463 del Codice Civile, che prevede la risoluzione del contratto per impossibilità sopravvenuta della prestazione, e alla normativa sul diritto dei consumatori.

Il consiglio pratico è di inviare una diffida scritta alla società, chiedendo la restituzione della quota parte di abbonamento non goduta.
In caso di rifiuto, ci si può rivolgere a Codacons, Federconsumatori o al Giudice di Pace.

 

Un autogol perfetto

La mossa di Antonini — arrivata proprio mentre il Comune ha ottenuto un parere legale che dà ragione alla sua posizione — rischia di trasformarsi in un clamoroso autogol.
Una provocazione che isola ancora di più l’imprenditore romano, già in rotta con l’amministrazione comunale, con molta parte di Trapani e ora anche con i suoi stessi abbonati.

Trapani resta la casa della Shark ... almeno finché non deciderà di portarsi via anche il parquet.

 

 


 



Basket | 2025-12-07 21:13:00
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