"Il carrozzone va avanti da sé / Con le regine, i suoi fanti, i suoi re / Ridi, per scaramanzia / Così la morte va via"... “Marsala Schola sì, Marsala Servizi no: la terra dei cachi”.
Le citazioni canore servono a rappresentare come, dopo cinque anni, il Consiglio comunale lilibetano abbia bocciato la proposta del sindaco e delle varie giunte che si sono succedute nel tempo di trasformare l’attuale istituzione partecipata – che fornisce servizi scolastici – in un ente con competenze più ampie, anche su convegni e seminari, stagioni teatrali, rassegne cinematografiche per le scuole e gestione dei contenitori culturali.
Non si può non notare l’assenza di Sturiano, dell’assessore con delega a Marsala Schola, Donatella Ingardia – sua espressione politica – deputata a relazionare sull’argomento, e dello stesso primo cittadino, protagonista di una giravolta spaziale, considerato che nel programma elettorale ne era prevista la chiusura.
Dopo l’insediamento al Quartiere Spagnolo, Grillo – nel marzo 2021 – nominò un Consiglio di Amministrazione (Cda) politico, presieduto da Sergio Bellafiore, incaricato di redigere una relazione – in nove mesi – sullo stato dell’ente, per decidere se rilanciarlo o meno.
A sostenere con un atto d’indirizzo lo scioglimento, il 27 ottobre 2021, furono i consiglieri comunali Alagna e Coppola del gruppo Noi Marsalesi, dopo aver approfondito il bilancio e valutato le possibili soluzioni per la ricollocazione dei dipendenti. L’atto trovò il consenso dell’aula: 12 voti favorevoli e 10 contrari, con la motivazione – da parte di questi ultimi – di attendere il rapporto del Cda che, una volta arrivato, decise di mantenere in vita l’organizzazione, con l’idea di prolungarne l’esistenza oltre la morte normativa fissata al 31 dicembre 2026.
Quest’anno la deliberazione di Giunta comunale sulla partecipata è arrivata nelle commissioni competenti e, in stragrande maggioranza, i membri hanno manifestato la loro contrarietà, poi confermata in aula con 16 voti contrari e 3 favorevoli. Considerando gli assenti, si tratta del 75% dell’assise.
Il primo cittadino dispone di un consulente per l’attuazione del programma: bisognerebbe chiedere a lui se, su Marsala Schola, gli impegni siano stati rispettati. Anche su questo dossier – come su sicurezza, rifiuti, trasporto locale, mobilità e cultura – la metafora della “terra dei cachi” descrive bene una sindacatura e una consiliatura di quasi completa inerzia, inettitudine, incapacità.
Vittorio Alfieri