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04/11/2025 06:00:00

Marsala: l'amministrazione del sindaco Grillo dimentica gli anziani

E’ tempo di bilanci, perché le amministrazioni a fine mandato devono raccontare ai cittadini le cose che hanno fatto ma soprattutto quello che non hanno fatto. Ed
eventualmente pensare di ricandidarsi. Marsala da cartolina non esiste, è frutto di una campagna elettorale mediatica, pure fatta male, ma questo è un giudizio che ogni cittadino potrà declinare come vuole. Le città misurano la loro “bellezza” in termini di vivibilità, oggi, nel 2025. E quindi sicurezza, viabilità, illuminazione, decoro, verde pubblico.
 

E poi ancora: spazi di aggregazione, politiche per anziani, offerta culturale e ricreativa diffusa, servizi pubblici vicini funzionanti, accessibilità per tutti. Solo alcuni
spunti. In questi cinque anni gli anziani della città sono stati dimenticati. Quali progetti in favore dell’invecchiamento attivo sono stati messi in circolo? Nessuno. Risposta
secca e facile. Eppure i marsalesi invecchiano e le nascite sono poche, quindi promuovere l’invecchiamento attivo significa valorizzare le persone anziane come risorsa per la comunità, migliorando la loro qualità della vita.
 

La distrazione non è permessa
L’amministrazione guidata dal sindaco Massimo Grillo, ad esempio, non ha messo in campo dei laboratori cognitivi per la prevenzione del decadimento mentale,
magari coinvolgimento psicologi e operatori socio-sanitari. Si poteva mettere in piedi un corso di informatica, di arte e musica, scegliere di raccontare la città in
luoghi della cultura. E perché non dedicare una rassegna mensile di film con dibattiti sui temi sociali? Gli anziani sono una risorsa importantissima, sono
memoria e testimonianza del nostro tempo e potrebbero davvero, anche attraverso le ricette culinarie, fare un viaggio nel passato per consegnarlo al presente. E
realizzare un “Caffè Incontro” ? Con spazi di socializzazione settimanale con musica, letture, giochi da tavolo.
 

Ci vuole la stampa per avere idee e contributi? No. Ma in questo caso si. Ci vuole impegno e anche competenza. Cosa che questa Amministrazione ha
deciso di mandare in ferie. Ha scelto di vivere di vetrina, di grandi inaugurazioni dimenticando che la città è fatta di persone, tra queste i fragili, anziani e bambini.
Bastava dare vita ad un tavolo permanente per l’Invecchiamento Attivo, coordinato dal Comune con rappresentanti di ASP, associazioni, parrocchie, centri anziani e
scuole. Evidentemente è chiedere troppo. Ma magari adesso copieranno i suggerimenti.
 

Tradita la missione pubblica
Invisibili tra la gente, nella propria città. L’invecchiamento non è un problema, è un processo naturale. Ma diventa un’emergenza quando viene trascurato. Sono una miniera di esperienza, di memoria, di equilibrio. Potrebbero essere protagonisti, ma per esserlo serve una politica sociale intelligente e umana. Promuovere l’invecchiamento attivo significa investire nella salute pubblica, nella coesione sociale e anche nell’economia locale, perché un anziano attivo è un cittadino che partecipa, consuma, si muove, contribuisce. Significa costruire una città accessibile e solidale. Chi governa Marsala sembra averli cancellati dall’agenda politica, come se non esistessero. Le promesse sulla “città inclusiva”, gli slogan sulla “cura delle persone” e le conferenze stampa sulle politiche sociali restano lettera morta. Del resto le politiche per gli anziani non fanno notizia, non portano like sui social, ma una città amministrata solo per le foto di rito e gli annunci è una città governata male. La verità è che manca la volontà
politica, la sensibilità umana, manca la capacità di guardare oltre il bilancio. Non basta inaugurare un solarium o organizzare un evento, servono politiche
strutturate, spazi d’incontro vivi. Oggi Marsala avrebbe potuto essere un modello di “città amica dell’età”, come molte realtà europee che hanno saputo innovare i
servizi sociali, mettere in rete volontariato e sanità, creare quartieri solidali. Si può sempre copiare da Bilbao (Spagna), dal 2009 fa parte ufficialmente della Rete
Globale delle Città Amiche degli Anziani dell’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità), e in pochi anni è diventata un modello internazionale di politiche per
l’invecchiamento attivo. Intanto migliaia di cittadini anziani restano soli, invisibili, chiusi in casa. Le persone si servono, non si usano per la propaganda.