Ho raccontato del pericolo di una una città "pensata" (qualora dietro ci sia un pensiero, dubito, a volte mi pare che si proceda, come direbbero i latini, "ad minchiam") per i pensionati e non per i giovani, chi lavora, vuole costruire un futuro qui. Una città morta.
Ed il Sindaco Massimo Grillo come ha replicato a questo mio editoriale? Confermando tutto, e vantandosi del fatto che, si, Marsala è, come ho scritto io, una “città da cartolina”. Lo ha fatto con un singolare post su Facebook (scritto da lui, o per lui, fa lo stesso), in cui voleva essere ironico, sarcastico, non so. Ecco il testo della sua replica: "Il Direttore di Tp24 Giacomo Di Girolamo mi accusa di essere il “Sindaco del cemento”. A supporto cita un fiorire di cantieri, il quartiere inglese, un infinito lungomare rigenerato, il teatro all’aperto con vista mozzafiato sulle Egadi che stiamo realizzando nel nuovo Parco della Salinella, la piattaforma sul mare a Capo Boeo, la Cittadella dello Sport, le attività, i chioschi e la musica allo Stagnone. Di Girolamo conclude affermando che il Sindaco ha una visione chiara: vuole realizzare “una città da cartolina”.
Confermo tutto".
Voleva essere ironico. Mi è sembrato patetico.
Siamo ridotti così. Io parlo di cantieri inutili, di ippodromi in mezzo alle sciare, di padiglioni ospedalieri eternamente incompiuti, di un regolamento edilizio che premia piscine e riduce aree agricole. Denuncio l'aggressione al verde pubblico, il doloso abbandono della nuova pista ciclabile, degli spazi Comuni. E lui, il primo cittadino (che in effetti è anche un baby pensionato ....) che fa? Risponde con queste parole e la foto celebrativa di un solarium in legno al lungomare che l'amministrazione sta realizzando. E parla d'altro. Se non è questo un caso di analfabetismo funzionale, allora c'è malafede. Perché non pubblica, invece, la foto del cantiere infinito del padiglione accanto all’ospedale? O quella dell’ippodromo che ingoierà soldi pubblici senza restituire nulla in termini di lavoro? O ancora, quella dei rifiuti che invadono le contrade?
Ma poi, mi chiedo, cosa c'entra la foto di quella piattaforma sul mare? Mi ricorda mio figlio quando fa qualcosa con le costruzioni e ci tiene a farlo vedere a noi genitori. Vuole detto anche lui: "Che bravooooo!". Questa piattaforma in legno è l'unica cosa degna di nota realizzata in questi cinque anni? Siamo messi bene. Immagino che il Sindaco ce la propinerà su ogni tema da qui a Maggio. Diventerà così un'involontaria parodia della famosa canzone di Fred Bongusto: "Una piattaforma sul mare / il nostro disco (rotto) che suona...".
Ironia a parte (tanto non la capisce) Il Sindaco gioca a fare la vittima, nell’ultimo scorcio del suo mandato. È una strategia. L'ha fatto anche in un altro suo piccato commento quando l'ho invitato, per l'ennesima volta, ad evitare di parlare di pace nel Mediterraneo per il piacere di prendersi qualche like dei pacifisti da sagrestia come lui.
Sono duro, lo so, ma il tema non è personale. Ma politico. E' anche per questo che parlo di analfabetismo funzionale, perché mi sembra che, sin dall'inizio, sia mancato al primo cittadino di Marsala, una certa comprensione dei fatti e del mondo, un'incapacità a leggere e capire anche i processi più elementari. Prendevamo in giro il predecessore, Alberto Di Girolamo, per le espressioni incerte, la dizione buffa. Qui abbiamo un Sindaco che una volta ha detto che in una scuola di Marsala, una, c'erano ben 100 casi di Covid, che il film di Indiana Jones avrebbe portato 8 milioni di euro di indotto in città, un Sindaco che è andato all'inaugurazione del cantiere del famigerato padiglione Covid quando non c'era neanche il progetto, che ha comprato con i soldi del Comune un libro pieno di oscenità per i bambini delle scuole dicendo che lui nelle bozze aveva visto altro, che ha denunciato che qualcuno aveva rimosso il murale per Marisa Leo quando era stato lui a suggerire di farlo.
Il problema, ripeto, è politico. Perchè le vere vittime di questo modo di amministrare sono i marsalesi. Soprattutto i giovani, ai quali questa amministrazione non ha lasciato neppure l’ombra di una prospettiva.
E allora sì Marsala, nel libro dei sogni di Grillo, sarà pure diventata una città da cartolina. Ma il punto è proprio questo: di cartolina si vive solo guardandola, non abitando dentro. La città da cartolina è buona per i pensionati, per chi non ha lavorato mai nella vita, per chi vive di vitalizi (ma d'altronde, ognuno vuole la città intorno a se a sua immagine e somiglianza, che devo dire...).
Quando un giorno i nostri figli - tutti - ci chiederanno perché sono stati costretti ad andare via dalla città, cosa ne abbiamo fatto delle risorse che l'Europa ci aveva dato per recuperare il gap in infrastrutture, sul digitale, per la sostenibilità della nostra terra, potremo solo mostrare loro un’immagine del lungomare "rigenerato", con la scritta sul retro:
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