C’è un tipo di rifiuto che a Marsala è diventato praticamente impossibile da conferire. Parliamo della plastica dura — giocattoli rotti, secchi, piccoli oggetti domestici — quella che non può finire nel sacco giallo del porta a porta e che, almeno in teoria, dovrebbe essere accettata nei centri di raccolta.
Un nostro lettore, Giovanni, ci scrive per raccontare il suo tentativo (fallito) di disfarsi di alcuni giocattoli rotti del figlio. Un percorso a ostacoli, tra centri chiusi, contenitori mancanti e risposte che non danno soluzioni.
“Il Salato è troppo piccolo, non possono mettere il contenitore adatto. A Cutusio ho aspettato ben oltre l’orario di apertura e quando finalmente sono entrato mi hanno detto che loro non ritirano plastica dura. Così nemmeno ho provato ad andare all’autoparco comunale, perché sapevo già che mi avrebbero detto la stessa cosa”, racconta.
E non riguarda solo la plastica: “Lo stesso discorso vale per gli indumenti usati”, prosegue Giovanni, tornando su un altro problema più volte segnalato dai cittadini, ovvero la scomparsa o l’insufficienza dei contenitori dedicati.
Il risultato è un paradosso molto marsalese: il cittadino che vuole conferire correttamente i rifiuti… non sa dove farlo.
“Questo mio racconto è solo lo sfogo di un cittadino – scrive ancora – tanto non cambia nulla. Pago regolarmente la Tari e vorrei avere almeno un servizio adeguato. Però mi ritengo fortunato: almeno ho ricevuto a casa la busta con i bollettini, e non ho dovuto perdere tempo per andare a ritirarla negli uffici”.
Un’amara ironia che fotografa bene lo stato del sistema rifiuti in città: centri spesso insufficienti, personale ridotto, servizi non uniformi, informazioni poco chiare e cittadini lasciati soli tra dubbi e rifiuti che non trovano destinazione.
La segnalazione di Giovanni si aggiunge alle molte che riceviamo ogni settimana. La domanda, oggi come ieri, resta la stessa: perché chi prova a rispettare le regole deve sentirsi in colpa… per colpa del sistema?
Se altri lettori vogliono raccontare casi simili, scrivete a redazione@tp24.it. Continueremo a seguire la vicenda.