×
 
 
16/11/2025 06:00:00

Decadenza, metà Consiglio in bilico: Mazzeo accelera e l’opposizione fiuta il varco

A Trapani si sta aprendo una situazione mai vista: più della metà del Consiglio comunale rischia di finire dentro una procedura di decadenza. Un caso unico, che potrebbe cambiare il volto dell’aula anche se, tecnicamente, i numeri della maggioranza resterebbero gli stessi grazie alla surroga dei primi dei non eletti. Nessun ribaltone quindi.  Se il procedimento di decadenza non dovesse essere archiviato, in Consiglio si avrà un mescolamento interno che lascerebbe comunque alla maggioranza gli stessi numeri iniziali.

È in questo scenario che il presidente del Consiglio comunale, Alberto Mazzeo, ha dato mandato all’Ufficio di Presidenza di inviare le PEC ai consiglieri assenti alle tre sedute del 22 e 23 ottobre sul caso PalaShark, avviando formalmente la procedura. I consiglieri avranno dieci giorni per presentare le loro memorie difensive. Dopo la scadenza, la conferenza dei capigruppo – stavolta con potere deliberativo – potrà decidere se mandare la delibera di decadenza in aula.

Sul piano tattico, il quadro è delicatissimo. Mazzeo, prima di arrivare a questa decisione, aveva inviato una PEC al segretario generale Giovanni Panepinto con quattro domande: se il cittadino Vito Mazzola fosse iscritto nelle liste elettorali; quale fosse la procedura corretta da seguire; se l’istanza fosse ammissibile; e se i consiglieri coinvolti potessero essere rappresentati o votare in conferenza dei capigruppo e in aula. Il segretario ha risposto solo sui primi due punti, precisando inoltre che l’archiviazione – se voluta – andrebbe firmata dal presidente, assumendosene tutte le responsabilità amministrative ed erariali. È qui che Mazzeo ha scelto di non prendere scorciatoie e di far partire la procedura.

La domanda chiave resta aperta: i consiglieri coinvolti possono essere rappresentati o votare nelle fasi decisorie? Secondo la giurisprudenza no, e ciò apre un varco che l’opposizione intende sfruttare. Con i capigruppo interessati esclusi dal voto, la minoranza – oggi forte di dieci consiglieri – potrebbe avere i numeri per portare la proposta in aula. Una volta lì, il voto sarebbe palese e i consiglieri coinvolti non potrebbero votare né sulla propria posizione né su quella degli altri.

Intorno al caso si è acceso anche lo scontro politico. Il presidente di Trapani Shark, Valerio Antonini, torna ad attaccare Mazzeo con parole durissime:
«Si sta cercando di buttare in caciara la vicenda della decadenza con un’attività del presidente del Consiglio Alberto Mazzeo che consideravo una persona per bene e che invece si sta dimostrando alla stregua dei personaggi che abbiamo criticato in questi mesi. Lo ritengo il principale responsabile della situazione attuale e, secondo me, sarà il primo a pagare eventuali responsabilità amministrative quando si arriverà ai tavoli competenti».

Una risposta, indiretta ma netta, arriva proprio da Mazzeo: «Ho agito nel pieno rispetto delle norme e nel solco delle prerogative del presidente del Consiglio comunale. Ogni passaggio deve essere compiuto con trasparenza e senza sottrarsi alle responsabilità previste dalla legge».

Vista la complessità del quadro e l’impatto potenziale di una decadenza “in blocco”, non è escluso che il Comune debba interfacciarsi con l’Assessorato regionale agli Enti Locali, per sciogliere i nodi interpretativi sulle fasi di voto e sulla validità delle giustificazioni.

Intanto, da “voci di Palazzo”, emerge un dettaglio ulteriore: non è escluso che nei prossimi giorni possano arrivare altre richieste di decadenza per altri consigleri, rei di aver saltato tre consigli comunali consecutivi. Un vero e proprio colpo di scena, che renderebbe ancora più instabile il quadro.