La vicenda della TARI a Erice si arricchisce di un nuovo capitolo. Come raccontato da Tp24 il 15 novembre 2025, il contribuente che chiameremo Francesco continua la sua battaglia con l’Ufficio Tributi: negli anni, racconta, ha ricevuto solo accertamenti e sanzioni, ma mai una bolletta regolarmente notificata.
Un paradosso già di per sé grave, che diventa però insostenibile se si osserva lo stato del servizio di igiene urbana sul territorio.
Attese infinite per gli sfalci
Uno dei punti più contestati riguarda la gestione del verde. Per il ritiro di sfalci e ingombranti, spiega Francesco, “si attendono anche un mese o un mese e mezzo”. Un’attesa così lunga da far dimenticare persino di aver fatto la richiesta, dice ironicamente. Nel frattempo, l’accumulo compromette il decoro e l’igiene dei quartieri.
Interventi solo sui segnalazione
L’unico elemento che sembra funzionare è la risposta alle segnalazioni tramite l’app Municipium. Ma è un’efficienza a metà: senza la richiesta del cittadino – spesso ripetuta – molti interventi non verrebbero eseguiti.
Mancanza di manutenzione preventiva, ritardi costanti e criticità ignorate compongono un quadro in cui il contribuente si trova, di fatto, a supplire alle carenze dell’Amministrazione.
Marciapiedi invasi dalle erbacce
Marciapiedi ostruiti da erbacce e canneti, giardini pubblici lasciati in stato di abbandono, verde urbano senza manutenzione: la fotografia che emerge è quella di un territorio trascurato. In diversi quartieri, spiega chi segnala, “l’incuria è diventata la normalità”, con disagi evidenti per i pedoni e un generale decadimento del decoro urbano.
Caditoie ostruite e rischio allagamenti
Il problema non è solo estetico. Le caditoie per lo smaltimento dell’acqua piovana risultano spesso piene di terra e pietrisco, con erbacce che spuntano perfino dai tombini. Una condizione che aumenta il rischio idraulico in caso di piogge intense.
Le priorità contestate
Secondo il contribuente, l’Amministrazione appare rigorosa quando si tratta di notificare accertamenti e applicare sanzioni per bollette mai recapitate, ma molto meno solerte nella gestione dei servizi essenziali. Un contrasto che diventa ancora più evidente se confrontato con la tolleranza verso situazioni ambientali controverse, come il noto cementificio di via Pegno, tema su cui da anni si discute senza arrivare a soluzioni definitive.
Si paga un servizio che non c'è
La critica è diretta: i cittadini pagano (o vengono sanzionati se non pagano) una tassa sui rifiuti che, in molti casi, non corrisponde a un servizio concreto.
Per questo, dice Francesco, “l’Amministrazione ha il dovere di dare risposte immediate sulla gestione del territorio, prima ancora che pretendere il pagamento di ciò che non viene erogato”.
E la vicenda personale del contribuente, fatta di accertamenti e nessuna notifica regolare, rischia di diventare il simbolo di una gestione che privilegia l’incasso rispetto all’efficienza.