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18/11/2025 06:00:00

Sanità siciliana. La svolta di Schifani, una commissione per le nomine dei manager

Si è svolto ieri il vertice di maggioranza regionale. Presenti il commissario Luca Sbardella e il capogruppo Giorgio Assenza per Fratelli d’Italia, il coordinatore Marcello Caruso e il capogruppo Stefano Pellegrino per Forza Italia, l’assessore Luca Sammartino e il capogruppo Salvo Geraci per la Lega, Fabio Mancuso, Antonio Scavone e Roberto Di Mauro per il MpA, Massimo Dell’Utri e Marianna Caronia per Noi Moderati. A presiedere il vertice il presidente della Regione, Renato Schifani,  che il presidente dell’ARS,Gaetano Galvagno, e poi era presente anche l’assessore all’Economia, Alessandro Dagnino.

 

Tema sanità
E’ stato affrontato il tema delle nomine in sanità, seppure i vertici dell’MPA avevano già indicato la strada: non è il tempo di fare nomine. Invece il segnale non è stato colto. 
Niente più nomine attinte dagli elenchi degli idonei, quindi archiviata la stagione  Razza-Musumeci, si passa  ad un nuovo modello.
Le nomine verranno scremate da un’alta Commissione composta da tre membri, uno di nomina del Presidente della Regione, uno dell’Agenas, l’agenzia del Ministero della salute, ed un terzo di nomina della conferenza dei rettori. La Commissione indicherà le terne migliori per ogni singola poltrona della sanità siciliana. Infine sarà sempre la politica a decidere il nome su quella tripletta.

 

Le parole del presidente
Il governatore Schifani parla di svolta straordinaria di carattere politico: “I nuovi direttori generali non saranno scelti soltanto dalla giunta ma prima saranno selezionati da una commissione composta da tre soggetti nominati, uno dal presidente della Regione, un altro da Agenas e il terzo dalla conferenza dei rettori. Questa è una risposta da parte della politica, ci sarà una selezione rigorosa: proporranno delle terne e all’interno di queste poi deciderà la politica. Riteniamo così di dare un segnale non soltanto al mondo della sanità ma anche ai cittadini”.

 

 

I fondi per i territori
Cambio di passo anche sulle richieste dei  deputati  per i contributi da destinare ai territori. Verranno prese in considerazione solo proposte che riguardano infrastrutture e che sono in carico a Enti Pubblici ed enti Ecclesiastici non associazioni, fondazioni, nemmeno a  privati. Per Schifani si tratta di un trattamento necessario “Come avviene a livello nazionale”.
C’è un tesoretto di circa 200 milioni di euro,  le proposte dei partiti verranno valutate dall’assessore all’Economia.