Venerdì 28 novembre, alle ore 17,00, nei locali del Museo “Agostino Pepoli”, alla presenza del Dirigente Generale dei Beni Culturali Mario La Rocca, sarà inaugurata la mostra dal titolo “La Natività di Maria. Arte e tradizione a Trapani”, che rimarrà aperta al pubblico dal 29 novembre 2025 al 30 giugno 2026.
L’evento espositivo, finanziato dal Dipartimento regionale dei Beni Culturali e dell’Identità Siciliana, nasce dal desiderio di far conoscere e valorizzare l’antica tradizione peculiarmente trapanese, affermatasi nella seconda metà del XVIII secolo, di celebrare la festa della Nascita della Vergine allestendo la cosiddetta “Nascita”.
Si tratta della riproduzione del palazzo dei santi Gioacchino e Anna, genitori di Maria, suddiviso nei suoi diversi ambienti, ciascuno dei quali corredato di mobili e suppellettili. La composizione era animata da figurine scolpite in legno o cera, rivestite con abiti in tessuto, raffiguranti diversi personaggi: l’anziana Sant’Anna, San Gioacchino, Maria Bambina, cui si associava la servitù, nonché uno stuolo di nobildonne e notabili, sacerdoti e sovrani, ad attestare la discendenza regale della Vergine. Tali ambienti presentavano volte intagliate, con porte e finestre dorate e dipinte ed erano arredati con mobili di vario stile. Nelle collezioni del Museo è presente una ricca collezione di figurine riconducibili a tale tradizione, databili alla fine del XVIII secolo, realizzate prevalentemente in legno, scolpito e dipinto con colori a tempera nelle parti esposte (volti, mani e braccia), grezzo nelle parti strutturali. Gli abiti, le cui fogge ricalcano la moda del tardo Settecento, sono in seta, lamè e cotone, guarniti con pizzi e galloni. Sono inoltre presenti svariati arredi (cassettoni, console, tavoli, sedie, specchiere, cassoni, porte) realizzati in legno intagliato, dorato e dipinto, che ripropongono in miniatura la tradizione del mobile dipinto siciliano in stile Rococò, nonché numerosi accessori e suppellettili (quadri, piatti, brocche, utensili da cucina). I manufatti sono stati oggetto di un recente intervento di restauro, finanziato dal Dipartimento regionale dei Beni Culturali e dell’Identità Siciliana, sotto l’alta sorveglianza della Soprintendenza BB. CC. AA. Di Trapani. L’intervento sulla componente tessile (abiti, copricapi, accessori) è stato curato da Concita Vadalà, mentre quello sulle parti in legno delle sculture e degli arredi è stato curato da Cesare Tinì, restauratore del Museo.
La mostra si propone di valorizzare l’intera collezione dopo il recente intervento di restauro, un patrimonio oggi pressoché sconosciuto e solo parzialmente in esposizione, e di ricreare le antiche ambientazioni e suggestioni delle composizioni settecentesche. Si espone inoltre una selezione ragionata di manufatti appartenenti a collezioni private, volte a testimoniare l’evoluzione delle tecniche nel corso dell’Ottocento. Sono inoltre esposti alcuni mobili (una culla, un cassettone, una porta, alcune sedie) e alcuni abiti a grandezza naturale che ricreano un ambiente siciliano del tardo Settecento, al fine di suggerire una lettura comparata delle tecniche impiegate, dello stile e dei motivi decorativi.