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28/11/2025 06:00:00

Linea Ferroviaria via Milo: fine lavori nel 2029? La Trapani-Castelvetrano è esasperante

La riapertura della linea ferroviaria Palermo–Trapani via Milo, chiusa dal febbraio 2013 dopo una frana, appare ad oggi sempre più lontana. I ritardi accumulati nei cantieri, fermi a un avanzamento del 10%, fanno slittare la data di completamento forse al 2029, ben oltre le previsioni iniziali del 2026 Intanto, sulla tratta alternativa Trapani–Castelvetrano, i pendolari continuano a vivere quotidianamente disservizi, guasti e cancellazioni che rendono impossibile ogni programmazione.

Un doppio fallimento infrastrutturale che paralizza la mobilità del Trapanese e continua a isolare un territorio già penalizzato dalla scarsa dotazione di collegamenti pubblici.

 

Riunione in Prefettura: cantieri a rilento, scadenze incerte

Lo scorso 2 ottobre, in Prefettura a Trapani, si è riunita la cabina di regia prevista dai protocolli di legalità che seguono i principali interventi infrastrutturali del territorio. Al centro dell’incontro, convocato dal prefetto Daniela Lupo, due cantieri strategici: il ripristino e l’elettrificazione della linea Palermo–Trapani via Milo, e la bretella Alcamo – S.S. 113.

La direttrice Palermo–Trapani via Milo, conosciuta come “direttissima Trapani–Segesta–Alcamo–Palermo”, è chiusa da oltre 12 anni. I lavori riguardano i 47 km della tratta Alcamo Diramazione–Trapani, mentre l’elettrificazione dovrebbe interessare tutto il percorso fino a Cinisi, per circa 87 km.

Ma la notizia più allarmante riguarda l’andamento dei lavori: l’avanzamento, come ricostruito qualche mese fa dall’onorevole Stefano Pellegrino, è fermo al 10%. Una percentuale insufficiente che ha comportato l’esclusione dell’opera dal PNRR, facendo scivolare la nuova data di fine lavori dal 2026 previsto, forse al giugno 2029.

 

 

Il rischio isolamento

Nel frattempo i cittadini, per raggiungere Palermo, sono costretti a utilizzare l’unica linea attiva, quella via Castelvetrano, con tempi molto più lunghi e una maggiore dipendenza dal trasporto su gomma.
Una situazione paradossale per un territorio che discute del collegamento ferroviario con l’aeroporto di Birgi mentre la sua linea principale è ferma da oltre un decennio.

Il progetto di ripristino comprende anche l’eliminazione di tre passaggi a livello a Trapani tramite un sottovia, ma finora gli interventi sul campo avanzano lentamente, nonostante il passaggio ai finanziamenti nazionali ordinari e la nomina di un Commissario Straordinario di Governo.

 

 

Disservizi continui sulla Trapani-Castelvetrano: treni soppressi, guasti ai passaggi a livello

Se la linea via Milo è ferma, quella attiva — la Trapani–Castelvetrano–Piraineto — funziona malissimo. È qui che si concentra la rabbia dei pendolari, esasperati da settimane di ritardi, soppressioni e guasti tecnici. Il Comitato Pendolari Siciliani, tramite Donatella Curti Giardina, ha denunciato una situazione “diventata insostenibile”. Solo nella giornata del 22 ottobre sono stati soppressi 13 treni su 26, oltre 650 km di percorrenze cancellate, con convogli fondamentali per studenti e lavoratori completamente saltati.

 

I passaggi a livello: punto debole della ferrovia trapanese

A causare gran parte dei disservizi sono i guasti ai passaggi a livello. I problemi si ripetono quasi ogni giorno, in particolare nei seguenti punti critici:

 

 

Bus sostitutivi in ritardo o insufficienti

Al danno si aggiunge la beffa: i bus sostitutivi spesso non arrivano o non hanno posti sufficienti. In molti casi non rispettano gli orari, creando disservizi pesantissimi a:

studenti, lavoratori, utenti senza alternative di mobilità. La Regione siciliana, tramite l’assessore Alessandro Aricò, è stata chiamata dal Comitato a intervenire e chiedere conto a RFI e Trenitalia.

 

Anche la deputata trapanese Cristina Ciminnisi ha chiesto un’audizione all’ARS per affrontare quello che definisce “un disastro annunciato. “È intollerabile — dichiara — che mentre il governo regionale esalta il Ponte sullo Stretto, i pendolari trapanesi siano costretti a viaggiare su treni diesel, tra cancellazioni e bus che non arrivano”.

 

Bisogna ricordare che i lavori di ammodernamento conclusi a fine maggio avrebbero dovuto risolvere gran parte dei problemi. Il 1° giugno, RFI annunciava con entusiasmo: “La linea Marsala–Trapani torna pienamente operativa”. Ma la realtà raccontata dagli utenti è ben diversa.

 

Il quadro delineato sullo stato di salute delle Ferrovie nel trapanese è allarmante

La linea Trapani–Milo è ferma da 12 anni e rischia di restare chiusa fino al 2029. La linea Trapani–Castelvetrano, pur in esercizio, è fragile e inaffidabile. I lavori di ammodernamento non hanno portato ai risultati attesi. Gli studenti e i lavoratori del Trapanese — tra i più penalizzati della Sicilia — non possono contare su un trasporto ferroviario stabile. Il territorio continua a essere isolato, mentre la mobilità resta uno dei nodi irrisolti che ostacolano sviluppo economico, sociale e turistico dell’area.